Grazie!:)
riva
@riva
Post creati da riva
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Apertura partita IVA e Unico anno precedente
Nel 2008 ho aperto la partita IVA; ora sto compilando il Modello Unico 2008 e ho un dubbio sulla sezione "dati contribuente". Devo indicare il numero della partita IVA, anche se nel 2007 non ce l'avevo?
A logica direi di no (la dichiarazione riguarda la mia situazione nel 2007; inoltre, se indico il numero della partita IVA e poi non compilo i quadri sui redditi da lavoro autonomo, la mia dichiarazione viene sicuramente segnalata come irregolare), ma non voglio fare un errore formale su una cosa del genere, quindi chiedevo qualche conferma (o smentita), senza dover andare all'Agenzia delle Entrate solo per questa domanda...
Grazie:) -
RE: Dichiarazione annuale e F24 primo anno: telematico o caratceo?
Grazie dei consigli, rob75, vedo che devo andare in Agenzia delle Entrate a richiedere i dati per l'accesso e imparare la nuova procedura informatica, spero che non sia troppo complicata:)
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Dichiarazione annuale e F24 primo anno: telematico o caratceo?
Dal 2008 ho aperto la parita IVA in regime di nuove iniziative produttive, ora si avvicinano le scadenze per la dichiarazione annuale per il 2007 e non so, se sono obbligata alla presentazione telematica oppure se posso presentare l'Unico 2007 sul modello cartaceo, visto che nel 2007 non ero ancora libera professionista.
La seconda domanda riguarda, invece, il modello F24: nel 2007 non mi sono state applicate le addizionali comunali, quindi devo presentare F24 per compensarli con il credito d'imposta che ho nella dichiarazione. Non saranno, ivece, dovuti acconti. Devo necessariamente fare F24 telematico?
Avevo fatto queste domande all'Agenzia delle Entrate in sede di apertura della partita IVA, ma non hanno saputo rispondermi con certezza.
Mi sembra logica la soluzione di dichiarazione sul modello cartaceo e F24 telematico, ma non sono sicura. -
RE: disperazione da finanziaria
@laurarch said:
grazie riva! mi ero preoccupata perchè nessuno aveva accennato a questa cosa finoa! o sbaglio?
Ne avevano parlato un po' di pagine fa. Comunque per sicurezza ho verificato i numeri delle disposizioni abrogate anche sul testo della Finanziaria, visto che la questione mi interessa personalmente. -
RE: disperazione da finanziaria
@laurarch said:
oggetto: disperazione da finanziaria 2008! xx:x
Stai tranquilla perchè il "forfettino" rimane: hanno abolito l'art. 14 della 388/2000, ma non l'art. 13. Quindi per te rimane tutto come prima
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RE: Domicilio fiscale
@lorenzo-74 said:
A livello di contratto di affitto non saprei che dire.
Più che fiscale bisognerebbe analizzare i risvolti legali.se tu vuoi posso scoprorare il tuo post e spostarlo in consulenza legale
Grazie, lorenzo-74, sei stato gentilissimo. Quello che mi preoccupava di più erano complicazioni pratiche dal punto di vista fiscale. Sono laureata in giurisprudenza con specializzazione in diritto tributario, quindi dopo tanti anni di teoria ora devo affrontare anche il lato pratico della professione
Dal punto di vista legale il proprietario potrebbe, una volta scoperto il fatto, agire in giudizio per veder accertata la risoluzione del contratto e chiedere di rilasciare immobile. Non credo che arrivi fino a questo.
Ma volevo essere sicura di non creargli complicazioni fiscali (per esempio, il rischio dei controlli incrociati - anche se è tutto regolare, comunque è una perdita di tempo sgradevole).
Devo applicare pure la marca da bollo da 1,81 Euro sulle quietanzela proprietà che mi deve rilasciare a mia richiesta oppure ai fini fiscali è sufficiente che il bonifico parti dal mio conto professionale, visto dalla documentazione contabile della banca risulta avvenuto pagamento?
Grazie ancora!
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RE: Domicilio fiscale
@Cont@bile said:
E' vero che non vi sono particolari documenti da approntare ma è altrettanto vero che nella compilazione del modello di richiesta della partita IVA occorre compilare il famigerato quadro I (e qui se non si conoscono i dati serve una visura catastale per inserirli) salvo le deroghe previste dalla circolare 27/E del maggio 2007.
Sto iniziando la collaborazione con uno studio professionale e quindi anch'io mi trovo davanti al problema del quadro I. In pratica, lo studio che mi darà lo stipendio insiste affinchè io apra la partita IVA al mio indirizzo di casa, perchè è la prassi che seguono anche con altri professionisti. Ed infatti c'è gente che è pure contenta perchè in questo modo si scaricano le spese.Solo che il mio contratto di locazione prevede il divieto esplicito di cambio destinazione, anche parziale. Premesso che di fatto lavorerò comunque presso il mio unico cliente, quindi non questa indicazione ai fini fiscali non recherà alcun disturbo ai proprietari e vicini di casa, che cosa rischio?
Non voglio iniziare la collaborazione con le discussioni su questioni fiscali (tutti gli altri collaboratori dello studio seguono la prassi del domicilio fiscale presso l'abitazione) e d'altro canto preferirei evitare discusioni con la proprietà della casa.
Faccio la visura catastale sull'immobile dello studio (quali dati mi servono?) e indico comunque i dati effettivi?
Oppure spiego la situazione all'Agenzia delle Entrate richiamando la circolare sull'impossibilità oggettiva?D'altro canto con una professione intellettuale una parte del lavoro viene sempre svolta anche a casa, quindi non sarà un falso dichiarare i dati della propria abitazione... Inoltre, lo studio professionale è in un comune diverso, quindi nessuno mi potrà opporre l'indeducibilità dei costi relativi all'immobile abitativo usato anche per l'attività professionale.
Che cosa mi consigliereste? Sinceramente preferirei comunque evitare di dichiarare il domicilio professionale a casa mia, anche se d'altro canto lo scarico del 50% del canone di locazione mi farebbe risparmiare abbastanza (soprattutto considerato che non avrei altri costi da dedurre, in pratica cumulo gli svantaggi di lavoro subordinato e autnonomo..).