Salve. Sono nuovo del forum e volevo porvi un quesito di natura giuridica (naturalmente). Nel 1993, i miei genitori, acquistarono (riscattarono) dall'allora IACP ora ATER, una casa sita in una strada privata, dove insistono altre abitazioni, tutte relizzate del medesimo istituto, e quasi tutte definitivamente cedute. Negli atti di compravendita, l'ATER indicava per ciascuna abitazione, sia l'area esclusiva di ciascuna unità, sia quella comune a tutte le altre (nella fattispecie la strada che serve tutte le unità immobiliari). Nell'agosto del 2008, il proprietario dell' unità immobiliare sita in fondo alla strada, ha accatastato alla sua proprietà la porzione terminale della suddetta strada in parte corrispondente alla sua proprietà, approfittando del fatto che all'Agenzia del territorio, c'è una linea sulla mappa ivi depositata (non si sa bene come, da chi e perchè tracciata) che farebbe intendere in tal senso.
Giova precisare che sugli atti di compravendita di ciascun acquirente depositati sia alla conservatoria che all'archivio notarile, (quindi anche in quello della controparte) c'è una mappa allegata in cui la strada risulta comune a tutti gli abitanti della via, quindi anche la parte accatastata dalla controparte, risulta comune a tutti.
Nonostante l'ATER avesse scritto al soggetto che la porzione di strada non è di sua proprietà non intende tornare sui propri passi. (o meglio fa finta di niente).
Domando: l'ATER, redigendo gli atti di compravendita, aveva l'obbligo di mettere in ordine la pratica all'Agenzia del territorio cosi come indicato in atti oppure (come hanno risposto ad una mia richiesta) per loro conta ciò che è riportato sugli atti quindi in pratica per qualunque altra cosa, sono problemi nostri?
Inoltre, la controparte può per esempio, recintare la porzione di strada in questione?
Grazie per qualunque consiglio.
P
prinz
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inquilino si accatasta strada comune a tutti