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    • SiComunicaWeb invitata da Google per parlare del successo del sito LisolaStore.it

      *Il meeting, tenutosi l’11 novembre scorso, ha avuto come focus la crescita delle PMI grazie agli strumenti di business offerti da Google

      Milano, Novembre 2019 – Grande successo per l’incontro svoltosi lo scorso 11 novembre a Milano tra SiComunicaWeb - web agency milanese Premier Partner Google, specializzata nella creazione di siti web e strategie di marketing online - e il colosso informatico Google. Tema principale del meeting, al quale hanno partecipato, tra gli altri, anche Kim Spalding, Head of Google ADS for Small Business negli USA; Paola Marazzini, Director Strategic Partnerships in Italia e
      Marco Giorgini, International Growth Marketing Manager, è stato la crescita delle piccole medie imprese grazie all’ausilio degli strumenti dedicati al business proposti da Google.

      Durante la riunione sono state presentate anche due case histories di successo tra cui LisolaStore, negozio (fisico e online) di biancheria per la casa che, grazie agli strumenti per l’online marketing messi a disposizione da Google e gestiti in modo preciso e professionale da **SiComunicaWeb **, sta conoscendo una rapida ascesa, in termini di vendite, fatturato e visite al sito.

      In Italia, le PMI come LisolaStore costituiscono la maggioranza delle realtà imprenditoriali e tuttavia solo in poche riescono a sfruttare pienamente le potenzialità del digitale. La presenza dei rappresentanti di Google a Milano ha avuto dunque come scopo la valorizzazione delle piccole medie imprese, grazie alla creazione di strumenti ad hoc che possano aiutarle a trovare nuove opportunità di business a livello nazionale e internazionale. Del resto, è da tempo che il colosso U.S.A sta tenendo d’occhio le PMI come obiettivo strategico per il mercato italiano: proprio Big G, infatti, ha condotto di recente un’indagine sulle piccole e medie imprese italiane, individuandone aspettative, punti di forza e di debolezza. Dallo studio è emerso che per le PMI nostrane la priorità rimane trovare nuovi clienti (61%), seguita dal fidelizzare la clientela attuale (44%) e dall’aggiornamento a livello tecnologico e promozionale (30%). Per contro, però, il 35% di questa realtà non dispone di un sito web e il 75% non ha mai avviato una campagna SEO.

      Di fronte a questo lack, Google ha deciso di supportare le PMI verso il raggiungimento dei propri obiettivi. Uno strumento che va sicuramente in questa direzione è, per esempio, Google My Business, che consente alle aziende di gestire in modo semplice ed efficace la propria presenza sulle mappe. Anche Google Ads rappresenta un prezioso alleato per le piccole medie imprese italiane, portando a un aumento del traffico (e soprattutto delle vendite) sul proprio sito web fino al 60% in più.

      Durante l’incontro meneghino, Google ha anche mostrato ai rappresentanti di SiComunicaWeb e alle alle altre realtà presenti un nuovo prodotto: Market Finder, un tool completamente gratuito e pensato appositamente per il mercato europeo e, in particolare, per quello italiano. Grazie a Market Finder, le aziende possono individuare con maggiore facilità i mercati migliori per promuovere la propria attività, programmare campagne di successo e organizzare le attività di export nel modo più funzionale. Come ha dichiarato Marco Giorgini, International Growth Marketing Manager di Google, Market Finder «E’ nato un anno fa mettendo a disposizione delle PMI l’esperienza che Google ha imparato su se stessa nel lanciare nuovi prodotti e localizzare servizi e da 9 mesi lo stiamo promuovendo tra le aziende italiane. Oggi le aziende registrate a livello globale sono 60mila, ma i visitatori sono parecchi milioni»

      [CENTER]Per maggior informazioni è possibile leggere questa notizia
      Google e Sicomunicaweb per il processo di digitalizzazione delle PMI italiane[/CENTER]

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    • Spazzolino elettrico o manuale? I consigli di Politerapico

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    • Ecotec in Giappone: ecco un nuovo comunicato stampa che parla dell'incontro con Ricoh

      [CENTER]Walter Paccagnella, uno dei fondatori di Ecotec ? rivenditrice ufficiale dei prodotti Ricoh ? si è recato in visita nella sede nipponica dell?azienda, incontrando anche il vicepresidente Akira Oyama[/CENTER]
      Milano, Luglio 2019 ? Per la prima volta in assoluto un partner italiano di Ricoh, leader a livello globale nel settore della stampa e della gestione documentale, si è recato nell?headquarter della sede giapponese della multinazionale, incontrandone anche i vertici, tra cui il vicepresidente Akira Oyama, Sanae Miki e Shota Ozaki, Sales Strategy & Marketing Section, e Nishimura Akiko, Leader of Business Development Section. L?esperienza di Walter Paccagnella, f**ondatore di **Ecotec, azienda italiana specializzata nelle print and document solutions e rivenditore ufficiale dei prodotti a marchio Ricoh, è stata molto importante, contribuendo a rafforzare il già solido legame che univa Ricoh ed Ecotec, due realtà che condividono valori come puntualità, efficienza, innovazione e impegno.?Ciò che più mi ha colpito è stato il grande senso di appartenenza che i dipendenti Ricoh dimostrano nei confronti della loro azienda? ? commenta Walter Paccagnella, che aggiunge: ?L?atmosfera che si respirava nelle stanze dell?headquarter Ricoh di Tokyo era molto positiva, trasmettendo appieno la cultura nipponica, improntata sull?educazione e sul desiderio di accogliere e far sentire subito a proprio agio gli ospiti. Incredibile anche la forte componente tecnologica che contraddistingue ogni ufficio, un?altra caratteristica prettamente giapponese che, insieme alla passione per l?ordine e l?efficienza, è stata fonte di ispirazione anche per il nostro lavoro futuro. Era la prima volta che un partner Ricoh si recava in Giappone per una riunione di rappresentanza e tutti noi di Ecotec siamo particolarmente felici e orgogliosi di aver fatto conoscere la nostra realtà ai colleghi giapponesi, una preziosa opportunità che è stata resa possibile anche grazie al grande lavoro svolto dal nostro team che si occupa di pubbliche relazioni?.Durante il meeting, al quale ha preso parte anche il Corporate Executive Vice President di Ricoh Japan Akira Oyama, è stato attivato un collegamento con la sede milanese di Ecotec tramite la lavagna interattiva, uno dei prodotti di punta di Ricoh disponibili presso Ecotec. In collegamento dall?Italia Massimo Fossati ? co-founder di Ecotec insieme a Walter Paccagnella ? e il team Ecotec. La lavagna interattiva è uno strumento progettato appositamente per riunioni e videoconferenze, che si distingue per la tecnologia all?avanguardia. Grazie alla lavagna interattiva, infatti, non solo è possibile effettuare videoconferenze con la massima qualità audio e video, collegandosi con persone distanti migliaia di chilometri, ma anche condividere materiale ed effettuare modifiche e annotazioni in tempo reale. *?Sarebbe stato molto complesso effettuare questo incontro senza il lavoro di pubbliche relazioni svolto dai responsabili di Ricoh Italia. Ringrazio quindi Ryuji Sekine (Corporate planning director) Stefano Gelmetti (Direttore marketing) e Anna Parapini (Customer & Channel Development Manager) per l?opportunità? *commenta infine Walter Paccagnella.
      Ecotec srl
      Via Carlo De Angeli 3 20141 Milano
      02 568 145 12
      [email protected]

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    • Ecco i consigli degli esperti di Politerapico sulla scelta del tipo di spazzolino

      [CENTER]La cura dell?igiene orale è fondamentale per prevenire i disturbi a denti e gengive. Gli esperti di Politerapico, centro polispecialistico di Monza, spiegano qual è lo spazzolino da denti più adatto allo scopo.[/CENTER]
      Milano, luglio 2019 ? Spazzolino elettrico o spazzolino manuale? Una questione su cui spesso ci si interroga, con l?intenzione di scegliere la tecnica più efficace per assicurare una corretta igiene orale. Ecco come risolvere il dilemma **con l?aiuto degli esperti di **Politerapico, centro specialistico monzese che, tra le diverse specializzazioni, ha anche un reparto dedicato all?odontoiatria.Per fare chiarezza sull?argomento, occorre innanzitutto fare un tuffo nella storia: il dibattito che contrappone i due tipi di spazzolini da denti, infatti, si è acceso negli anni ?60 del secolo scorso, quando lo spazzolino elettrico fece la sua comparsa sul mercato. Quarant?anni dopo, nel 2000, la questione era ancora aperta, con due ricerche condotte dall?American Dental Association che decretavano la sostanziale parità di performance tra i due spazzolini, originando però una contraddizione: mentre nel primo studio si assegnava un punto a favore dello spazzolino manuale, asserendo che quello elettrico poteva essere dannoso se utilizzato in modo improprio da pazienti parodontopatici, nel secondo proprio lo spazzolino elettrico era indicato come più efficace per migliorare la salute dentale.A risolvere l?impasse ci hanno pensato gli studi successivi, che hanno dimostrato come gli spazzolini elettrici riescano a rimuovere meglio la placca, anche nei punti più difficili da raggiungere, diminuendo di conseguenza il rischio di sviluppare gengiviti. Gli spazzolini elettrici, dunque, risultano a conti fatti più efficaci di quelli manuali, anche se naturalmente tutto dipende dal tipo di spazzolino a testine rotanti che si acquista. I modelli disponibili oggi in commercio presentano, in linea generale, un buon rapporto qualità/prezzo, unendo ottime performance e un?elevata sicurezza. Uno dei maggiori timori degli utilizzatori di spazzolini elettrici, infatti, è sempre stato quello riguardante il binomio acqua/elettricità, risolto al 100% con i prodotti di ultima generazione. Fatta questa premessa, è bene comunque ricordare che la differenza tra spazzolino elettrico e spazzolino manuale la fa, in ultima analisi, l?utilizzatore. Nel caso di disabili, bambini o persone con difficoltà manuali, infatti, lo spazzolino elettrico è assolutamente preferibile; per tutti gli altri, se usato correttamente, anche uno spazzolino manuale è in grado di assicurare una corretta igiene orale. L?importante è ricordarsi di sostituirlo ogni due mesi circa, affinché non perda efficacia.

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    • Professioni dell'udito: eccone 4 tra le più importante presentate da Starkey

      [CENTER]Quali sono le differenze tra i diversi specialisti dell?udito? Gli esperti di Starkey Hearing Technologies, azienda leader nel campo degli apparecchi acustici, spiegano qual è il ruolo di ciascun professionista[/CENTER]Milano, luglio 2019 ? A chi soffre di disturbi all?udito spesso viene consigliato di recarsi da uno specialista, con l?obiettivo di individuare la cura più adatta alla circostanza. In realtà, però, i professionisti dell?udito hanno diverse specializzazioni: audiologo, audiometrista, audioprotesista e otorinolaringoiatra svolgono ciascuno un ruolo diverso. Gli esperti di Starkey Hearing Technologies, punto di riferimento a livello mondiale nel campo delle protesi acustiche, spiegano come distinguere i diversi professionisti in modo da aiutare i pazienti a rivolgersi a quello più competente rispetto al problema uditivo da correggere.Partiamo dagli audiologi, medici chirurghi specializzati in audiologia, ossia in quella branca della medicina che si occupa di diagnosticare e individuare terapie efficaci per i disturbi che riguardano l?apparato uditivo e vestibolare. I problemi trattati dall?audiologo, quindi, possono andare dalla sordità parziale ai disturbi dell?equilibrio, fino all?acufene. Gli audiometristi, invece, non sono chirurghi. Anzi, per esercitare questa professione non è necessaria la laurea in medicina, bensì in Tecniche Audiometriche, titolo che prepara il professionista a svolgere al meglio la propria attività, che consiste nel coadiuvare il medico nel trattamento dei problemi uditivi, eseguendo test non invasivi, misurazioni dell?udito e valutazioni psicoacustiche. Anche l?audioprotesista è un tecnico, impegnato in attività di prevenzione dei disturbi uditivi, che tuttavia è anche abilitato a correggere, svolgendo altresì riabilitazione per i pazienti. È proprio l?audioprotesista, inoltre, che applica gli apparecchi acustici, adattandoli alle diverse esigenze dei pazienti. Anche nel caso di questa figura professionale è necessaria una laurea in Audioprotesi.Veniamo infine all?otorinolaringoiatra, un nome difficile che identifica un medico chirurgo specializzato nella diagnosi e nell?individuazione di terapie atte alla cura di disturbi che interessano l?apparato uditivo, così come il naso, la gola, la faccia e il collo. In altri termini, l?otorinolaringoiatra si occupa di orecchie, naso, gola e annessi e, pertanto, può specializzarsi ulteriormente in uno specifico settore: esistono quindi medici che si occupano prevalentemente del sistema uditivo, altri specializzati in chirurgia maxillo-facciale e altri ancora che hanno come principale oggetto di studio la laringe. L?importante, come sottolineano anche gli esperti Starkey, è avere un quadro ben preciso di ciascuna specializzazione, in modo da trovare facilmente il professionista più adatto per il trattamento del proprio problema uditivo.

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    • Vendita online birra di qualità: ecco l'accordo commerciale di Fatti una Birra

      Milano, luglio 2019 ? Sono trascorsi circa sei mesi da quando è stata sottoscritta la partnership tra Fatti una Birra ? e-commerce per la vendita online di birra artigianale ? Birrificio Italiano e Klanbarrique.

      L?accordo, che consente la vendita online dei prodotti del pluripremiato birrificio lombardo direttamente sul sito www.fattiunabirra.it, viene commentato positivamente dal titolare Raffaele Castiglioni: ?Sono molto soddisfatto dei primi risultati ottenuti e ringrazio ancora Agostino Arioli per avermi concesso l?opportunità di collaborare con una realtà importante come il Birrificio Italiano. Il mercato sta rispondendo bene e le vendite sono in continua crescita, anche in riferimento a Klanbarrique che, nonostante sia una realtà giovane e si dedichi a prodotti di nicchia, dimostra di avere moltissimi estimatori.
      L?appassionato può trovare online tutte le birre e i bicchieri di Birrificio Italiano e Klanbarrique, con l?unico vincolo della stagionalità: sul sito di Fatti una Birra, infatti, vengono messi in vendita soltanto i prodotti di stagione, con l?obiettivo di proporre ai clienti birre di alta qualità, realizzate con ingredienti freschi e genuini. Conservazione in cella frigorifera, pagamenti sicuri, consegne rapide e confezionamento delle bottiglie in appositi airbag caratterizzano il servizio di Fatti una Birra.
      Tra le birre a marchio Birrificio Italiano più vendute online grazie al recente accordo, l?iconica Tipopils, dal colore paglierino e caratterizzata dalle note erbacee e floreali dei luppoli e da quelle mielose del malto; la Bibock, ambrata dal caratteristico aroma che combina un originale mix di frutta secca e profumo d?agrumi; la B.I. Weizen, caratterizzata dalle classiche note di banana e chiodi di garofano e, infine, la Vudù in cui le note fenoliche delle weizen si impreziosiscono di sentori di cioccolato al latte e toffee.
      Per quanto riguarda invece Klanbarrique ? che, da quando è partita la collaborazione a tre, ha messo sul mercato nuovi prodotti, immediatamente disponibili sul sito di Fatti una Birra ? le tre birre più vendute sono: la Bang Bretta, un?American IPA di colore ambrato fortemente connotata da note acide, rustiche e spigolose lasciate dal lavoro in botte dei brettanomiceti; la Wildekind, corposa birra di ispirazione belga, anch?essa caratterizzata dai lieviti selvaggi che le conferiscono un ben delineato profilo sour, nel quale spiccano note di frutta matura e cereale, e la Moonshare, barley wine lungamente invecchiato in botti di grappa.
      Klanbarrique produce molte birre in modalità ?one shot?, per cui non è detto che questi tre gioielli, così come altri prodotti del birrificio, saranno disponibili anche in futuro: un motivo in più per acquistarle subito online e assaggiarle tutte!

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    • L?alterativa al pallet tradizionale che fa risparmiare: NepalleT®

      [CENTER]Centroimballo, azienda comasca specializzata nel settore degli imballaggi, include nella propria offerta il nuovo tipo di pallet poco ingombrante che permette di risparmiare su trasporto e stoccaggio.[/CENTER]Milano, Luglio 2019 ? Ridurre l?ingombro degli imballaggi e i costi di trasporto e di magazzino: da oggi, con l?arrivo sul mercato di NepalleT®, è finalmente possibile.NepalleT® rappresenta l?alternativa innovativa ai pallet tradizionali: grazie alla sua struttura originale, con piedini cavi che permettono di sovrapporne uno sull?altro (e che sono anche utili per il passaggio e il fissaggio dell?estensibile), questo nuovo tipo di bancali consente sia di risparmiare spazio che di abbattere i costi per trasportare l?imballaggio o conservarlo negli appositi siti di stoccaggio. Una soluzione salva-spazio, ma anche ecosostenibile, come testimoniano i numeri: un bilico da 13,60 metri, infatti, può trasportare oltre 3.000 bancali NepalleT®, contro i 750 ?tradizionali?, con una conseguente drastica diminuzione di emissioni di CO2 nell?aria. I pallet a marchio NepalleT®, inoltre, sono realizzati con materiali esenti da trattamento ISPM 15 HT ? un processo termico effettuato sul legno destinato ai pallet per imballaggi ? e al 100% riciclati e riciclabili. Per le loro caratteristiche innovative, i bancali NepalleT® sono stati di recente inclusi nell?e-commerce di Centroimballo s.r.l, azienda comasca specializzata nel settore degli imballaggi. Sul sito web dell?azienda è possibile acquistare pallet impilabili NepalleT® in cartone 2 onde antiumidità oppure in O.S.B, dello spessore 9-12 mm. Anche per quanto riguarda il formato si può scegliere tra diverse possibilità, da un minimo di 600X400 mm a bancali di dimensioni massime pari a 1200X800 mm. Per un utilizzo ottimale dei pallet, si possono associare anche le pratiche slitte NepalleT®, progettate proprio per il trasporto e lo stoccaggio di questa particolare tipologia di bancali. Le slitte, infatti, si agganciano ai piedini dei pallet, facilitando così lo stoccaggio sugli scaffali. Presso Centroimballo sono disponibili slitte NepalleT® multistrato o in O.S.B, con spessore 18 mm e dimensioni di 1200X50 mm.
      Centroimballo s.r.l.

      +39 031.3355376
      [EMAIL="[email protected]"][email protected]
      [/EMAIL]www.centroimballo.it

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    • Gli esperti di Politerapico ci spiegano come pulire i denti con le chewing gum

      [CENTER]Secondo diverse ricerche mediche, i chewing gum possono aiutare a tenere i denti puliti. Ma attenzione a non abusarne e, soprattutto, a non scegliere prodotti che contengono zucchero.[/CENTER]Milano, luglio 2019 ? Da più di mezzo secolo a questa parte, quando nel dopoguerra si diffusero anche in Italia, le gomme da masticare sono diventate irrinunciabili per grandi e bambini. Ma i chewing gum fanno bene ai denti? Secondo gli odontoiatri di ****Politerapico, centro polispecialistico di Monza, le gomme da masticare possono rappresentare un buon coadiuvante per una corretta igiene orale, anche se bisogna prestare molta attenzione non solo al tipo di chewing gum che si acquista, ma anche all?abuso di questi prodotti.Dal punto di vista scientifico, pare non ci siano dubbi: come dimostra anche un recente studio condotto dall?University Medical Center di Groningen, nei Paesi Bassi, basta masticare per una decina di minuti un chewing gum a fine pasto per spazzare via ben 100 milioni di batteri che si annidano nel cavo orale. Naturalmente, si parla di gomme da masticare senza zucchero, altrimenti si otterrebbe l?effetto opposto, ovvero maggiori probabilità di sviluppare carie. Al posto dello zucchero, la maggior parte dei chewing gum disponibili in commercio contengono invece lo xilitolo, una sostanza che i batteri non sono in grado di aggredire, scongiurando così la formazione degli acidi che indeboliscono i denti. Come sottolineano gli esperti del Centro Politerapico, tuttavia, le gomme da masticare non devono essere considerate un?alternativa a spazzolino e filo interdentale; piuttosto, svolgono un?azione a supporto di questi strumenti, aiutando a mantenere pulito il cavo orale. Sconsigliato anche ricorrere troppo di frequente a questi prodotti: se è vero che, quando ci si trova fuori casa e non si ha la possibilità di lavarsi i denti dopo pranzo, masticare una gomma può essere d?aiuto, è altrettanto vero che l?abuso dei chewing gum può portare all?insorgenza di diversi disturbi. Le gomme americane, infatti, stimolano la produzione di acidi gastrici, aumentando il rischio di problemi allo stomaco e all?intestino. Un consumo eccessivo, inoltre, può dare origine a dolori mandibolari e articolari: per questo gli odontoiatri di Politerapico consigliano di masticare un chewing gum al massimo un paio di volte al giorno e per non più di dieci minuti.

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    • Progetto "We Leave Our Mark" tra Taramelli e la scuola Fantoni: di cosa si tratta?

      [CENTER]L?azienda di Terno d?Isola, general contractor con esperienza nel residenziale, retail, uffici e complessi industriali, ha avviato un progetto in collaborazione con il Centro di Formazione Professionale Scuola d?Arte ?Andrea Fantoni? di Bergamo per l?alternanza scuola-lavoro.[/CENTER]Terno d?Isola, Giugno 2019 ? Taramelli Srl, general contractor con sede a Terno d?Isola, nella bergamasca, ha avviato, in collaborazione con il Centro di Formazione Professionale Scuola d?Arte ?Andrea Fantoni? di Bergamo, il progetto We Leave Our Mark, con l?obiettivo di avvicinare i giovani al mercato del lavoro mettendo in pratica ciò che hanno imparato sui libri di testo.
      L?iniziativa, che coinvolge una 4° dell?istituto Fantoni, ha previsto la progettazione di un?area del 5° piano della torre dove ha sede l?azienda, di uno spazio di aggregazione e relax, ma anche un punto di incontro per i dipendenti dove confrontarsi e scambiare idee.
      La classe, divisa in gruppi, ha proposto diversi piani per il restyling degli uffici di Taramelli: gli studenti che hanno presentato il progetto più interessante, hanno ricevuto un premio in denaro del valore di 500 euro e la possibilità di effettuare uno stage formativo in azienda.
      ?Abbiamo accolto con piacere l?iniziativa proposta dal Prof. Marco Peruta di collaborare con il Centro di Formazione Professionale Scuola d?Arte ?Andrea Fantoni" di Bergamo, in particolare con la classe 4° TDL? ? commenta Giuseppe Taramelli, fondatore di Taramelli Srl. ?Siamo certi che questa esperienza possa costituire un?importante occasione di confronto e un?ulteriore occasione di crescita per tutti noi.?
      We Leave Our Mark, infatti, non è solo una delle tante iniziative organizzate nell?ambito dei programmi di alternanza scuola-lavoro, ma si tratta di un progetto di più ampio respiro, che ha l?obiettivo di incoraggiare la creatività dei ragazzi, la sana competizione e la maturazione di uno stile personale.
      Ogni progetto proposto ha avuto un proprio ?marchio di fabbrica?, tale da renderlo unico e originale.
      Una caratteristica che ha da sempre costituito la cifra distintiva della tradizione edile bergamasca, di cui Taramelli Srl ha raccolto il testimone e che ha esportato nel resto del mondo.
      L?azienda, infatti, dal 1991 ? anno della sua fondazione ? a oggi, ha saputo valorizzare il profondo legame con il territorio diventando un punto di riferimento nei settori residenziale, retail, uffici e complessi industriali ed estendendo il proprio operato anche a livello internazionale, con uffici, oltre che a Bergamo, anche a Londra, Montecarlo, Shenzhen.

      [CENTER]TARAMELLI s.r.l. - Via Marco Biagi, 95 24030 Terno D?Isola (BG) Italy[/CENTER]

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    • Starkey: ecco come fare la manutenzione agli apparecchi acustici

      [CENTER]*Starkey Hearing Technologies, azienda leader nel campo delle protesi acustiche, spiega quali sono le best practices da adottare per il buon funzionamento degli apparecchi.

      *[/CENTER]
      Milano, giugno 2019 ? Starkey Hearing Technologies, azienda punto di riferimento nel settore delle protesi acustiche, spiega come prendersi cura del proprio apparecchio prestando attenzione, in particolare, alle batterie [CLICCA QUI PER MAGGIORI INFORMAZIONI]Per garantire un ottimo funzionamento degli apparecchi acustici, è necessario che vengano alimentati da batterie di alta qualità, capaci di erogare energia in modo costante e stabile.

      È sufficiente appena una piccola variazione energetica, infatti, perché l?apparecchio non funzioni in modo corretto, pregiudicandone così i benefici sull?udito del paziente. È dunque utile sapere che, in media, una batteria standard più durare dai 3 ai 22 giorni, variabilità dovuta a una serie di fattori, dal modello di apparecchio alle condizioni di utilizzo.

      Ci sono comunque dei segnali che permettono al paziente di capire quando è necessario cambiare le batterie, come per esempio se si avverte un suono distorto o se si sente la necessità di alzare il volume. In alcuni modelli di apparecchi le batterie, prossime a esaurirsi, emettono un breve suono di avviso. In generale, il consiglio degli esperti di Starkey è di tenere sempre con sé delle batterie di ricambio, prestando attenzione a tenerle lontane da oggetti metallici, come per esempio le chiavi di casa, poiché questo materiale tende ad accorciarne ulteriormente la durata.

      Oltre a questa precauzione, ci sono anche altri utili accorgimenti da adottare in merito alla cura delle batterie, come evitare di metterle in frigorifero, preferendo invece conservarle a temperatura ambiente, oppure lavarsi le mani accuratamente prima di procedere alla sostituzione, poiché grasso o sporcizia potrebbero arrecare danno all?apparecchio acustico.

      Per non far sì che le batterie si scarichino prima del tempo, inoltre, è consigliabile lasciare aperto lo sportello del vano batteria, permettendo un ricambio d?aria per evitare il ristagno di umidità, che potrebbe corrodere la batteria e danneggiare l?apparecchio.

      Quando le batterie sono esauste, infine, è necessario rimuoverle nel più breve tempo possibile: al termine del suo ciclo di vita, infatti, la batteria potrebbe gonfiarsi, rendendone difficile la sostituzione. È bene ricordare che lo smaltimento di ogni tipo di batteria deve avvenire in conformità delle norme vigenti.

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    • Apparecchi acustici: quanti ce ne sono in Italia? - Starkey Hearing Technologies

      [CENTER]*Nel Belpaese per molte persone è difficile ammettere di avere problemi di udito. Ecco perché è fondamentale sensibilizzare i nostri concittadini sul tema.

      *[/CENTER]
      Milano, Gennaio 2019 ? Starkey Hearing Technologies, azienda americana leader nel settore delle protesi acustiche di qualità, da sempre si impegna non solo per garantire una cura eccellente a chi soffre di ipoacusia, ma anche a sensibilizzare le persone circa l?importanza di prendersi cura del proprio udito.

      Trascurare la salute uditiva è un problema particolarmente diffuso in Italia: da nord a sud, infatti, a fronte di 7 milioni di persone con problemi di udito, solo 2 milioni utilizzano regolarmente una protesi acustica.Uno studio internazionale pubblicato nel 2018 ha evidenziato non solo la difficoltà, da parte di molte persone, ad ammettere di non sentirci bene, ma anche le conseguenze che ignorare il problema comporta. Rifiutarsi di indossare protesi acustiche aumenta del 28% l?incapacità a svolgere compiti e attività quotidiane, del 21% le probabilità di demenza e del 43% quelle di depressione.

      L?indagine, che ha preso come campione 3.500 persone nell?arco di 25 anni, ha permesso di puntare i riflettori su un fenomeno allarmante: l?indifferenza nei confronti della propria salute uditiva. Un problema molto diffuso, che emerge in tutta la sua gravità proprio prendendo in considerazione l?Italia, dove ben 5 milioni di persone su 7 che hanno disturbi di ipoacusia non indossano protesi acustiche, esponendosi così a tutti i rischi che la mancanza di cure all?udito comporta. In base a un?altra ricerca condotta sul tema, 3 italiani su 4 ascoltano i file multimediali sui propri dispositivi elettronici a un volume maggiore di quello consigliato per non subire danni all?udito.

      Si tratta di un fenomeno che riguarda in particolare i giovani: il 95% dei ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni, infatti, dichiara di ignorare regolarmente gli avvisi circa la pericolosità di ascoltare file audio a un volume troppo elevato, pensando che i problemi di udito riguardino solo gli anziani. Un?ulteriore conferma dell?importanza di fare informazione riguardo ai rischi che si corrono quando non ci si prende adeguatamente cura del proprio udito.

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      pressmilano2014
    • Ti sei mai chiesto come sono fatti i denti? Politerapico ci spiega perché saperlo

      [CENTER]*Conoscere per salvaguardare: i professionisti del centro polispecialistico monzese spiegano come sono fatti i denti per invitare a prendersene cura al meglio.

      *[/CENTER]
      Milano, maggio 2019 ? Ce li abbiamo tutti in bocca, ma non tutti sappiamo come sono fatti. Stiamo parlando degli organi più in vista dell?intero organismo umano, utili per la masticazione e non solo: i denti. Bianchi, regolari e curati rappresentano un importante biglietto da visita, permettendo di sfoggiare un affascinante sorriso e di trasmettere una bella immagine di sé. Una persona con i denti in salute, infatti, è percepita dagli altri in maniera molto positiva, perché capace di prendersi cura di sé e di tutto ciò che la circonda. Per salvaguardare al meglio la nostra igiene orale, però, bisogna saperne di più sui denti: per questo gli esperti di Politerapico ? centro multifunzionale di Monza ? spiegano come sono fatti questi particolari organi e quali accorgimenti adottare per mantenerli in ottime condizioni.Partiamo, innanzitutto, dal fatto che ciascun dente svolge una funzione specifica e pertanto ha un nome che lo identifica univocamente.

      I canini, per esempio, servono per lacerare il cibo, gli incisivi per tagliarlo e i molari e i premolari per triturarlo, in modo da formare il bolo alimentare, che verrà poi digerito nello stomaco. I denti ? nel numero di 32 nella dentizione completa dell?adulto, di cui 16 nell?arcata superiore e altri 16 in quella inferiore ? sono contenuti in cavità ossee chiamate alveoli e divisi in due parti principali: la radice e la corona. Lo strato esterno della corona è costituito dallo smalto, un tessuto epiteliale molto resistente che funge da protezione per la dentina, un secondo strato di cui è formato il dente che è attraversato dai tubuli, piccoli canali che ospitano le cellule odontoblasti, determinanti per la sensibilità dentale. La dentina è rivestita sull?intera superficie della radice dal cemento, mentre la gengiva ha la funzione di proteggere il dente dal contatto con l?ambiente orale, creando una vera e propria barriera che impedisce il passaggio dei batteri.

      Il dente, infine, è legato all?osso dal legamento parodontale. Benché la loro struttura sia perfetta, anche i denti sono soggetti a malattie. Le principali sono: la carie, un processo distruttivo avviato dall?azione di alcuni batteri, la cui formazione risulta favorita da una scarsa igiene orale; la gengivite, un?infiammazione della gengiva dovuta anch?essa alla carente cura igienica e, infine, la piorrea, che all?ultimo stadio può portare addirittura alla perdita completa del dente.

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      pressmilano2014
    • Da Londra arriva l'ultima novità sui droni corriere: SpediBoss.com la racconta.

      [CENTER]*Il servizio di spedizioni online numero uno in Italia illustra il progetto a firma degli architetti inglesi di Farrels del primo condominio con pista di atterraggio per droni

      *[/CENTER]Milano, Marzo 2019 ? Gli oggetti volanti non solo esistono, ma fanno anche parte della nostra quotidianità. Non si tratta, però, di navicelle spaziali guidate da extraterrestri, bensì di droni, apparecchi sempre più utilizzati dagli amanti della tecnologia e ? ormai ? anche dai principali colossi del settore logistico in veste di corrieri espresso (almeno sotto forma di esperimento).
      Insomma, l?ingresso dei droni-corriere nelle nostre case non è più un?utopia, ma una realtà che potrà facilmente concretizzarsi, tanto che lo studio di architettura inglese Farrels ha progettato un condominio con annessa pista di atterraggio per i droni.
      Si tratta di un complesso residenziale denominato Lyons Place e composto da 76 unità abitative che sorgerà nella zona ovest della capitale inglese; sul tetto dell?edificio principale verrà realizzata una piattaforma per permettere ai droni-corriere di atterrare, agevolando così la consegna dei pacchi agli inquilini. Un progetto pionieristico, che sarà presto replicato anche in altri Paesi, cambiando di fatto il volto dell?architettura urbana contemporanea, sempre più connessa e tecnologica.
      E se ai non addetti ai lavori progetti come quello di Farrels sembrano ancora avveniristici, gli operatori del settore guardano con interesse ai risultati concreti (e alle eventuali criticità) che l?utilizzo quotidiano di droni-corriere potrebbe comportare.
      Secondo i professionisti di SpediBoss.com, servizio numero uno in Italia per le spedizioni online che copre 220 Nazioni in tutto il mondo e ha al suo attivo oltre 8mila spedizioni create e 11mila pacchi inviati, l?utilizzo di droni-corriere potrebbe semplificare la consegna della merce soprattutto nelle zone più rurali, ma non bisogna dimenticare che la sostituzione delle risorse umane con macchine è una scelta che ha un profondo impatto sociale, senza contare i possibili problemi causati dall?intenso traffico di droni nell?etere.
      Lo sanno bene i Paesi dove il servizio dei droni-corriere è già attivo, come gli Stati Uniti, dove è stata promulgata una normativa specifica che disciplina sia la velocità massima dei dispositivi (fissata a 160 chilometri orari) sia il peso massimo che i droni possono trasportare (non oltre i 25 Kg).
      Per saperne di più sul futuro dei droni-corriere, comunque, non resta che attendere le prossime novità che, grazie al sodalizio tra le case produttrici di droni e i servizi di logistica, potranno essere presto immesse sul mercato.
      Spediboss.com sguardo al futuro e occhi vigili sul presente

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      pressmilano2014
    • Starkey Hearing Technologies: i tappi di cerume sono pericolosi? Ecco la risposta.

      *L?azienda americana, leader nella produzione di protesi acustiche di alta qualità, spiega come prendersi cura delle proprie orecchie a partire dalle azioni quotidiane. Starkey Hearing Technologies ha a cuore la salute uditiva delle persone ed è impegnata non solo a venire in aiuto di chi ha problemi d?udito, ma anche a informare circa i possibili rischi che le nostre orecchie corrono quotidianamente.

      Starkey Hearing Technologies non è solo una delle aziende di riferimento a livello internazionale nel settore della produzione delle protesi acustiche. È anche un?azienda che ha a cuore la salute uditiva delle persone: per questo è impegnata non solo a venire in aiuto di chi ha problemi d?udito, ma anche a informare circa i possibili rischi che le nostre orecchie corrono quotidianamente.A volte basta un piccolo gesto per prendersi cura del proprio udito, per esempio assicurando ogni giorno una corretta igiene alle orecchie. Anche un problema generalmente considerato banale come i tappi di cerume può essere potenzialmente pericoloso per la salute uditiva. I tappi di cerume, infatti, possono causare anche la perdita dell?udito. Un?eventualità remota, è vero, ma pur sempre possibile. [CENTER]
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      Ma qual è la causa di un accumulo di cerume in eccesso nelle orecchie? Le ragioni, in realtà, possono essere molteplici: in sostanza, tutto ciò che impedisce la normale fuoriuscita del cerume all?esterno dell?orecchio può causare la formazione del cosiddetto ?tappo?, dai canali uditivi anatomicamente troppo stretti allo scorretto utilizzo di una protesi acustica, fino al classico bastoncino in cotone che molte persone utilizzano per l?igiene quotidiana delle orecchie.

      Spesso, comunque, i disturbi correlati al tappo di cerume sono solitamente accompagnati da altri sintomi, come vertigini, prurito o sensazione di ronzio all?interno delle orecchie e di conseguenza il paziente è più propenso a chiedere aiuto a uno specialista. Decisione assolutamente corretta, visto che i problemi uditivi dovuti al tappo di cerume sono facilmente trattabili nelle strutture specializzate.

      Come sottolineano gli esperti di Starkey, non bisogna mai esitare a rivolgersi a uno specialista. Nella maggior parte dei casi, infatti, la perdita dell?udito è un processo graduale, ma per i pazienti è molto difficile ammettere di sentirci meno, motivo per cui molte persone si presentano da un professionista dell?udito quando il disturbo uditivo è già a un grado più avanzato e la comunicazione risulta complicata.*

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      pressmilano2014
    • Fatti una Birra ha attivato una nuova partnership con Birrificio Italiano

      Siglato l’accordo tra la piattaforma e-commerce e lo storico birrificio lombardo. Sarà ancora più facile acquistare birra di qualità, anche online.
      imageLocate Varesino, Dicembre 2018 – Birra di qualità, a portata di click. Fatti una Birra, e-commerce di birra artigianale, ha siglato una partnership con Birrificio Italiano (e il collegato Klanbarrique) ottenendo l’esclusiva per la commercializzazione online dei prodotti.

      Un accordo che nasce da un’esigenza, espressa tanto dai consumatori quanto dai diretti interessati: rendere le birre artigianali accessibili a tutti. Da qui, l’idea di unire le forze, affidando a un e-commerce di successo la possibilità di vendere tutte le referenze a marchio Birrificio italiano e Klanbarrique. Unico vincolo, la stagionalità, nell’ottica di offrire prodotti unici e di qualità, capaci di soddisfare anche i “birrofili” più esigenti .

      Birrificio Italiano gode di un’esperienza ventennale nella realizzazione di birra artigianale di qualità. Tra i cavalli di battaglia del birrificio di Limido Comasco ricordiamo, per esempio, la bionda Tipopils, la Bibock, la Amber Shock, la Vudù e la Nigredo caratterizzata dall’uso di luppolo tostato.

      Birrificio Italiano non è solo un punto di riferimento per tutti gli appassionati di birra: è anche una realtà giovane e dinamica che, dal 1996 a oggi, ha saputo affrontare le sfide che il mestiere di birraio e la mutevolezza delle mode e dei gusti presentano, rinnovandosi senza paura di osare e sperimentare, con l’obiettivo di realizzare un sogno: creare birre buone da bere, fatte con ingredienti genuini.

      Non sono certo io a scoprire la grandezza di Birrificio Italiano e la bontà delle loro birre. La notorietà e l’apprezzamento di cui questo prestigioso birrificio gode in Italia e all’estero è frutto dell'elevato livello qualitativo raggiunto ormai da anni, ed è proprio per questo motivo che la sottoscrizione dell'accordo per la distribuzione online, in esclusiva, dei prodotti a marchio Birrificio Italiano e Klanbarrique è per me grandissimo motivo di orgoglio – ha commentato Raffaele Castiglioni, fondatore di Fatti una Birra.

      La sede di Fatti una Birra dista meno di dieci minuti di auto da quella del Birrificio e ciò consente di avere a disposizione l’intero assortimento di birre e bicchieri in tempi rapidissimi. Inoltre, la scelta di acquistare una cella frigorifera per lo stoccaggio delle merci a temperatura controllata, si è confermata vincente perché permette di mantenere i prodotti nelle condizioni migliori e offrirli ai clienti come se fossero appena usciti dal birrificio.

      Acquistare una birra di Birrificio Italiano e Klanbarrique è semplice e veloce: basta andare sul sito www.fattiunabirra.it, scegliere tra i prodotti disponibili e inserire l’indirizzo di consegna. Entro 24/48 ore dalla conferma dell’ordine, la birra verrà recapitata direttamente a casa propria. Pronta da degustare.

      Per maggiori informazioni:
      Ufficio comunicazione e marketing - Fatti una Birra
      Via Battisti, 16, 22070, Locate Varesino (CO)
      Tel: +3938917084
      Email: [EMAIL="[email protected]"][email protected][/EMAIL]

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    • Ti lavi i denti abbastanza volte al giorno? Politerapico ti da la risposta

      [CENTER]Gli esperti di Politerapico, centro polispecialistico di Monza, illustrano le best practices da adottare per una corretta igiene orale[/CENTER]Monza, Aprile 2019 ? ?Ti sei lavato i denti?? La domanda echeggia ? da sempre ? in tutte le case italiane dove vivono bambini e ragazzi, allo scopo di educarli a una corretta igiene orale. Prendersi cura nel modo più appropriato dei propri denti, infatti, permette di mantenerli sani e puliti, senza che i frammenti di cibo si depositino tra gli interstizi e che bevande come the o caffè macchino lo smalto.Ma quante volte bisogna lavarsi i denti ogni giorno? Gli esperti di Politerapico, centro polifunzionale di Monza, consigliano di prestare attenzione oltre al quando anche al come. Il che significa che non è importante solo quante volte ci si lava i denti quotidianamente, ma anche il modo in cui lo si fa. In teoria, i denti dovrebbero essere lavati tre volte al giorno, dopo i pasti principali, ossia colazione, pranzo e cena; tuttavia, molte persone preferiscono dividere i pasti in più di tre, aggiungendo anche uno spuntino a metà mattina e una merenda a metà pomeriggio. In questi casi, gli esperti raccomandano di lavarsi comunque i denti dopo aver mangiato, anche se si arriva a un conteggio finale di 5 o 6 volte al giorno. In ogni caso, contrariamente a quanto si crede, il fatto di mettersi a tavola non è un fattore direttamente collegato alla pulizia dei denti, che infatti deve essere eseguita anche in caso di digiuno.

      Il motivo è semplice: trascorso un tempo di 8 ore, la placca ? cioè lo strato batterico che si accumula attorno ai denti ? subisce un graduale processo di calcificazione, fino a diventare tartaro, che non è più possibile rimuovere con il comune spazzolino da denti. Proprio per questo è necessario, soprattutto per i pazienti che soffrono di carie o sanguinamento gengivale, non far trascorrere più di 8 ore tra una pulizia e l?altra, indipendentemente dal fatto di aver pranzato. Da non dimenticare anche le modalità in cui ci si lava i denti, determinanti per una corretta igiene orale: se si passa lo spazzolino orizzontalmente e con troppa forza, l?unico risultato che si ottiene è un rapido consumo dello smalto. L?ideale è spazzolare i denti in direzione verticale, cercando di pulire al meglio anche attorno e sul lato interno, spesso ?dimenticato? a favore della parte esterna.

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    • Cerchi consigli per arredare la casa? Nel nuovo blog di LisolaStore ne troverai tanti

      LisolaStore – shop milanese di biancheria per la casa – ha aperto all’interno del proprio sito lisolastore.it una nuovissima sezione blog!

      Milano, aprile 2019 - Renato e Antonio, proprietari e gestori del negozio LisolaStore che si trova in Via Volta 5 a Milano, sanno bene quanto è importante vivere in un ambiente accogliente e per questo motivo hanno deciso di offrire ai propri lettori e clienti affezionati indicazioni e consigli su come arredare la casa, sia internamente che esternamente, in modo fresco ed originale, facendo attenzione a ciò che i diversi periodi dell’anno richiedono e alle differenti tipologie di abitazioni e stanze.

      Sono passati tanti anni da quando il nonno di Renato e Antonio ha iniziato a passeggiare per le strade milanesi con l’obiettivo di far conoscere e apprezzare alle signore i pregiati ricami fiorentini.

      Oggi gusti e necessità non sono più quelli di un tempo, ma grazie alla tecnologia i suoi nipoti possono continuare a presentare ad un pubblico ancora più ampio materiali e tessuti di alta qualità, suggerendo anche come utilizzarli al meglio, per abbellire e rendere confortevole le abitazioni in qualunque parte del mondo.

      Sentirsi completamente a proprio agio in casa è un aspetto molto importante e non può e non deve essere trascurato, poiché è in grado di influenzare l’umore e il livello di serenità delle persone, causando a volte effetti spiacevoli che possono ripercuotersi anche fuori delle mura di casa, nel rapporto con parenti, amici, ecc.

      Per questo motivo, la sezione “blog” del sito lisolastore.it è nata con l’intento di aumentare il comfort domestico: gli articoli suggeriti mostreranno per esempio come abbellire ogni stanza nei periodi festivi, in che modo arredare la villetta al mare o la zona notte di qualsiasi abitazione, ma anche consigli su come rifare il letto in maniera perfetta, piegare al meglio la biancheria per la casa che dev’essere riposta nell’armadio e tanto altro.

      Inoltre, sarà possibile leggere news sul mondo del design e sui nuovi materiali utilizzati per la produzione di tessuti e oggetti innovativi, come quelli riciclati e trasformati in elementi utili a rinnovare il living domestico ma anche funzionali ed utilizzabili tutti i giorni.
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    • Claustrofobici e difficoltà ad effettuare la RM: al Politerapico Monza la soluzione

      [h=2]Ecco come funziona la risonanza magnetica aperta, fiore all?occhiello della struttura sanitaria monzese
      Milano, 2019 ? Per le persone che soffrono di claustrofobia, sottoporsi a una risonanza magnetica può risultare particolarmente stressante. Fortunatamente, grazie ai progressi raggiunti dalla tecnologia, oggi è possibile effettuare la risonanza magnetica aperta, un esame di ultima generazione ? disponibile presso il Politerapico di Monza ? pensato appositamente per i pazienti claustrofobici.
      La struttura sanitaria monzese ? fiore all?occhiello della sanità lombarda ? utilizza infatti un apparecchio all?avanguardia: la risonanza magnetica Siemens Magnetom Aera 1,5 tesla. Con il suo sistema lungo appena 145 centimetri, da coperchio a coperchio, questa tipologia di risonanza magnetica permette al paziente di effettuare l?esame con la testa posizionata all?esterno del magnete. Grazie alla presenza di un impianto acustico integrato, inoltre, il paziente può comunicare in qualsiasi momento con il medico, che a propria volta monitora ogni istante dell?esame attraverso un particolare circuito televisivo.
      La risonanza magnetica aperta garantisce quindi ai pazienti che soffrono di claustrofobia comfort e sicurezza, consentendo loro non solo di poter eseguire l?esame senza dover inserire la testa nel magnete, ma anche assicurando un?assistenza medica continua durante tutta la durata della risonanza.
      La risonanza magnetica aperta, inoltre, è adatta anche ai pazienti obesi, in virtù dell?ampia apertura ? il Gantry ? che misura ben 70 cm di diametro, permettendo l?ingresso all?interno dell?apparecchio a persone che raggiungono fino a 260 Kg di peso.
      Grazie all?avvento della risonanza magnetica aperta, eseguire questo esame è diventato più semplice per tutti, inclusi i pazienti che presentano particolari problemi, come appunto claustrofobia od obesità. La risonanza magnetica, del resto, è un esame assolutamente non invasivo e senza raggi X, che permette di esplorare diverse aree del corpo umano, elaborando immagini dettagliate di tutti gli organi e consentendo pertanto di individuare facilmente eventuali lesioni che, magari, non risultano visibili con altri esami. Per questo motivo, la risonanza magnetica non prevede particolari norme di preparazione, configurandosi così come un esame consigliato a tutti i tipi di pazienti, esclusi solamente i portatori di pacemaker o di clips vascolari cerebrali.

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      pressmilano2014
    • Ancora numeri da record per il Centro Politerapico Polidiagnostico Monza: i dettagli

      [CENTER]*Con un centinaio di dipendenti, 1.500 risonanze magnetiche al mese e 500 metri quadri dedicati alla riabilitazione, il centro polispecialistico di Monza si conferma una struttura modello sul territorio

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      Milano, 2019 - Fondato nel 1949, ampliato nel 2004 - con l?apertura della nuova sede di Via Borgazzi a Monza e rimodernato seguendo le più recenti normative in materia di edilizia ? il Politerapico è diventato, in poco più di mezzo secolo di attività, un punto di riferimento per chi è in cerca di un servizio sanitario di qualità nella provincia di Monza e Brianza.

      Oggi la struttura registra numeri da record: un centinaio di dipendenti, 50 radiografie al giorno, 100 mammografie a settimana e 80.000 pazienti all?anno che arrivano in accettazione (provenienti anche da comuni di altre province lombarde) senza contare le 1.500 risonanze magnetiche che si eseguono mensilmente, grazie anche alla presenza, all?interno del centro, della risonanza magnetica di ultima generazione Siemens Aera 1,5, adatta per pazienti obesi e claustrofobici.

      Una cifra importante è anche quella che riguarda gli spazi: il Politerapico, infatti, si sviluppa su un?area di 2.500 metri quadrati complessivi, di cui 500 sono dedicati alla terapia fisica riabilitativa, per la quale vengono impiegate diverse tecniche, dalle elettrostimolazioni alla magnetoterapia, dagli ultrasuoni alla tecar terapia.

      Una pluralità di servizi e un *pool *di professionisti in grado di venire incontro alle diverse esigenze del paziente: questo è il Politerapico oggi. Una struttura moderna e accogliente, che si è rinnovata tanto dal punto di vista diagnostico quanto sotto il profilo terapeutico e tecnologico, con l?obiettivo di assicurare ai pazienti un servizio di alta qualità, dove accanto al know how tecnico del personale sanitario c?è da sempre la volontà di garantire comfort, ascolto e informazione. Merito anche del direttore del Politerapico, il Dottor Giovanni Rechichi ? medico da sempre attento ai progressi tecnologici nel campo della diagnostica per immagini ? che ha rilevato la struttura nel 1980, lavorando in questi ultimi 39 anni per farla diventare quello che è ora: uno dei più grandi e attrezzati centri sanitari privati di tutta la Lombardia.
      [CENTER]POLITERAPICOVia Borgazzi, 87/B, Monza Tel. 0392103560 www.politerapico.it[/CENTER]

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    • Apparecchi acustici: quanti ce ne sono in Italia? - Starkey Hearing Technologies

      [CENTER]*Nel Belpaese per molte persone è difficile ammettere di avere problemi di udito. Ecco perché è fondamentale sensibilizzare i nostri concittadini sul tema.

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      Milano, Gennaio 2019 ? Starkey Hearing Technologies, azienda americana leader nel settore delle protesi acustiche di qualità, da sempre si impegna non solo per garantire una cura eccellente a chi soffre di ipoacusia, ma anche a sensibilizzare le persone circa l?importanza di prendersi cura del proprio udito.

      Trascurare la salute uditiva è un problema è particolarmente diffuso in Italia: da nord a sud, infatti, a fronte di 7 milioni di persone con problemi di udito, solo 2 milioni utilizzano regolarmente una protesi acustica.Uno studio internazionale pubblicato nel 2018 ha evidenziato non solo la difficoltà, da parte di molte persone, ad ammettere di non sentirci bene, ma anche le conseguenze che ignorare il problema comporta. Rifiutarsi di indossare protesi acustiche aumenta del 28% l?incapacità a svolgere compiti e attività quotidiane, del 21% le probabilità di demenza e del 43% quelle di depressione.

      L?indagine, che ha preso come campione 3.500 persone nell?arco di 25 anni, ha permesso di puntare i riflettori su un fenomeno allarmante: l?indifferenza nei confronti della propria salute uditiva. Un problema molto diffuso, che emerge in tutta la sua gravità proprio prendendo in considerazione l?Italia, dove ben 5 milioni di persone su 7 che hanno disturbi di ipoacusia non indossano protesi acustiche, esponendosi così a tutti i rischi che la mancanza di cure all?udito comporta. In base a un?altra ricerca condotta sul tema, 3 italiani su 4 ascoltano i file multimediali sui propri dispositivi elettronici a un volume maggiore di quello consigliato per non subire danni all?udito.

      Si tratta di un fenomeno che riguarda in particolare i giovani: il 95% dei ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni, infatti, dichiara di ignorare regolarmente gli avvisi circa la pericolosità di ascoltare file audio a un volume troppo elevato, pensando che i problemi di udito riguardino solo gli anziani. Un?ulteriore conferma dell?importanza di fare informazione riguardo ai rischi che si corrono quando non ci si prende adeguatamente cura del proprio udito.

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