I commercialsiti qui nella zona non sono molto abituati ad attivita' di servizi internazionali...ci sono gia' andato e si devono informare. Poichè io sono un tipo preciso, speravo di reperire qualche informazione tecnica anche per conto mio, per confrontare con quello che mi diranno. Se qualcun altro gia' fa attivita' simile, mi sarebbe di aiuto sapere come si e' organizzato, e se ha avuto mai noie con gli studi di settore...
pippuzzo2
@pippuzzo2
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RE: Ecommerce: ho il terrore degli "studi di settore". Per favore datemi una mano!
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RE: Ecommerce: ho il terrore degli "studi di settore". Per favore datemi una mano!
A questo punto bisogna appurare quanto si aspettano, come fanno i calcoli...e in quale categoria dovrebbe iscriversi uno con la mia idea di marketing.
@seoSWJ prima di pensare all'e-commerce, devo capire questi dannati rischi...Mi date una mano, almno con l'iscrizione alla categoria? Quale sarebbe la migliore per me?
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Credo che una delle vostre FAQ sia sbagliata.
La FAQ riguardo adsense e' probabilmente obsoleta e non piu' valida, perche' nella circolare n. 17/E hanno aggiunto esplicitamente i "servizi", per cui una delle condizioni diventa:
"di non effettuare cessioni all?esportazione, operazioni assimilate alle
cessioni all?esportazione, servizi internazionali o connessi agli scambi
internazionali, operazioni con lo Stato della Cittàdel Vaticano o con la
Repubblica di San Marino, operazioni non imponibiliin virtù di trattati ed
accordi internazionali (cfr. articoli 8, 8-bis, 9, 71 e 72 del DPR n. 633 del
1972); "Quindi non c'e' scampo.
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Ecommerce: ho il terrore degli "studi di settore". Per favore datemi una mano!
Vorrei aprire una partita iva per effettuare la vendita online di modelli 3d realizzati da me.
Il primo anno, mi aspetto entrate bassissime: 2000-3000 euro.
Tuttavia per il fisco, a quanto pare, io sono un commerciante che esporta prodotti all'estero. Quindi sono soggetto agli studi di settore.
Fino a due giorni fa non sapevo nemmeno che esistessero. Ora mi sono documentato e devo dire che mi terrorizzano!Per favore, spiegatemi bene.
Se dai loro cosiddetti studi risulta che la mia categoria incassa 50000 euro all'anno, e io, in tutta onesta', ne incasso e dichiaro solo 3000, loro pensano automaticamente che sto evadendo per 47000 euro e mi chiedono le tasse + la multa per quell'ammontare li'?Spero di no. La cosa mi pare assurda...
Per favore, datemi una mano a capire questa cosa...ho bisogno di lavorare, e vorrei farlo onestamente, ma non posso credere che si rischi una cosa del genere!Grazie di cuore!
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Associazione: assemblea con mezzi multimediali, si puo'?
Stiamo cercando di mettere in piedi un'associazione che si occupa di open source. La maggior parte dei soci sara' all'estero. Mi hanno appena informato dell'obbligo della presenza fisica dei soci durante l'assemblea, o al piu' dell'uso di deleghe.
La cosa e' praticamente impossibile, sia per le enormi distanze, sia per il fatto che i soci non si conoscono.L'ideale sarebbe organizzare dei meeting sul web...si puo' fare?
Sennò, cosa mi suggerite?Grazie!
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Associazione italiana di sviluppatori di un soft. open source: domande sui brevetti.
Con un gruppo di amici portiamo avanti un progetto open source che si sta dimostrando utile per la comunità. quindi vorremmo organizzare meglio il gruppo di sviluppo (prob. già inquadrabile come associazione di fatto) e renderlo un'associazione ben definita, con lo statuto e i vari organi.
Ci sono varie cose che vorrei chiedervi, ma inizio con quella che ci preoccupa di piu'.
Ecco prima un po' di informazioni:
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L'associazione sara' italiana.
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Per quel che ne so, in Italia e nel resto d'Europa, non esiste il concetto di brevettabilita' "all'americana" del software.
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Gli sviluppatori stanno lavorando in buona fede e con la massima onesta'e per quanto ne sappiamo, il codice usato non contiene niente che sia sotto brevetto.
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L'associazinoe avra' un sito dal quale verra' effettuato il download in tutto il mondo...
Ed ecco la questione:
Ho chiesto ad alcuni amici, e mi hanno rassicurato, dicendo che l'associazione italiana deve preoccuparsi solo delle leggi italiane, e non puo' certo tener presente tutte le leggi del mondo (ad esempio, anche in Giappone il software e' brevettabile, e anche in Sud Corea...). Secondo le persone a cui ho chiesto, se qualcuno scarica il software da una nazione in cui ci sono dei divieti, dei brevetti o quant'altro, la responsabilita' e' di chi effettua il download, non nostra.
In parole povere, se il software infrange un brevetto americano, il detentore del brevetto non puo' farci causa, perche' l'associazione e' italiana (anche se gli associati provengono da tutto il mondo).
Questo avrebbe senso, perche' e' impossbile conoscere tutte le leggi di tutte le nazioni, tuttavia nessuno mi ha saputo dare dei riferimenti precisi, delle leggi, delle sentenze..insomma qualcosa di concreto. Sembra piu' una regola non scritta, dettata dal buon senso, ma ovviamente deve esistere una qualche regolamentazione della cosa.
Le mie domande:
- Mi confermate che un'associazione italiana non deve temere i brevetti validi all'estero?
- Se si, mi potreste dare qualche riferimento normativo, o consigliare qualche parole tecnica da cercare su google, o consigliare dei libri che ne parlano?
Grazie a tutti, e chiedo scusa per essermi dilungato, ma e' difficile da spiegare senza un po' di acrobazie..
P.
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Ciao, spero di creare discussioni interessanti.
Mi occupo di open source e spero di stimolare discussioni interessanti su questo tema. Ciao!