Si sono sfidati, concentrati, divertiti e, a volte, anche arrabbiati ma soprattutto per una settimana si sono messi nei panni dei consulenti di Findomestic!
Salvo, Marcello, Antonella P.,Maurizio, Luca e Antonella M., sono giunti al termine di questa avventura ? ma chi è il Vincitore?
Con l?ottava puntata si chiude Nei Tuoi Panni di Findomestic.
I tre Giudici hanno finalmente deciso chi tra i 6 clienti / concorrenti torna a casa vincitore.
Qualche pronostico i protagonisti l?hanno già azzardato nel confessionale del 7° episodio; sarà Salvo, che dichiara di contendersi la vincita con Marcello, oppure come dice Antonella P, la sfida finale avverrà tra Salvo e Luca?
?Vincerò non lo dirò mai? sostiene ancora Salvo ?perché non sono una persona presuntuosa. Posso dire che spero veramente di vincere, credo di avercela messa tutta?.
Tutti e 6 i concorrenti sono stati davvero protagonisti di questa esperienza vissuta a tutto tondo all?interno delle mura di Findomestic, dall?energetica Antonella P., ad Antonella M. timida all?inizio e combattiva alla fine. E poi il comunicativo e positivo Salvo, il metodico e tranquillo Marcello, il genuino ed intelligente Luca e infine l?analitico Maurizio.
Chi è il Vincitore?
Ecco l?ottava puntata per scoprirlo e in bocca al lupo a tutti!
Il Reality Nei Tuoi Panni sarà in onda su Class TV a partire da martedì 4 giugno.
Fonte: Nei Tuoi Panni Findomestic
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Reality NeiTuoiPanni: Con l?ottava puntata scopri chi è il Vincitore
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MIUR lancia il Portale Versoilmiofuturo dedicato ai giovani
Il MIUR lancia Versoilmiofuturo.com, il nuovo Portale dedicato all’orientamento scolastico per le scuole superiori (scuole secondarie di II grado), sostenuto dall’attenzione della Prof.ssa Elena Ugolini, Sottosegretario all’Istruzione. Il Portale, che contiene sezioni di approfondimento suddivise per i vari percorsi di studio e indirizzi scolastici, mette a disposizione una sezione dedicata dove ogni istituto scolastico può scaricare il materiale per organizzare il proprio open day.
Il Portale per l’orientamento scolastico Versoilmiofuturo.com è il Portale ideato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dedicato alla scelta delle scuole superiori (scuole secondarie di II grado).Versoilmiofuturo.com è un progetto sostenuto dalla Prof.ssa Elena Ugolini, Sottosegretario all’Istruzione, particolarmente sensibile al tema dell’orientamento scolastico.
Il Portale è uno strumento innovativo di orientamento a disposizione non solo degli studenti ma anche delle istituzioni scolastiche e delle famiglie, un mezzo efficace e di facile accesso in grado di accompagnare il passaggio dalla scuola secondaria di I grado a quella secondaria di II grado.Il Portale si propone come strumento innovativo per la consultazione di tutti gli indirizzi e i percorsi di studio a disposizione degli studenti.Versoilmiofuturo.com contiene diverse sezioni di approfondimento dedicate alla descrizione dettagliata dei vari indirizzi scolastici (licei, istituti tecnici, istituti professionali, istituti di formazione professionale). Nello specifico, all’interno del Portale sull’orientamento sono state approntate apposite schede di presentazione di tutti i curricula di studio appartenenti ai vari indirizzi scolastici, con la descrizione dettagliata dei percorsi e dei quadri orari settimanali con le materie previste.Il Portale, inoltre, mette a disposizione un’apposita sezione dedicata agli open day. All’interno di questa sezione ogni istituto scolastico ha la possibilità di scaricare il materiale per il proprio open day. Il Portale dell’orientamento si conferma uno strumento utile non solo per gli studenti ma anche per le istituzioni scolastiche.FONTE: Versoilmiofuturo
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Briamonte: Assemblea Mps, Tutelare i risparmiatori, evitando strumentalizzazioni
Assemblea straordinaria Mps, interviene il consigliere Michele Briamonte: «Chi vuole tutelare i risparmiatori, eviti strumentalizzazioni da campagna elettorale. Mps è una banca stabile e in pieno rilancio. C'è il Paschi di ieri e quello di oggi - aggiunge -. A Siena il cambiamento è iniziato con l'arrivo di Profumo e Viola e con il rinnovo del Cda».
«Chi vuole tutelare i risparmiatori, eviti strumentalizzazioni da campagna elettorale. Mps è una banca stabile e in pieno rilancio». Così Michele Briamonte, consigliere indipendente del Montepaschi, in una nota diffusa mentre è in corso l'assemblea straordinaria dei soci della banca senese. «C'è il Paschi di ieri e quello di oggi - aggiunge -. A Siena il cambiamento è iniziato con l'arrivo di Profumo e Viola e con il rinnovo del Cda».
FONTE: Il Sole 24 Ore
Mps/ Briamonte: Quella di oggi è una banca nuova
Evitare strumentalizzazioni da campagna elettorale
"C'è il Paschi di ieri e quello di oggi, a Siena il cambiamento è iniziato con l'arrivo di Profumo e Viola e il rinnovo del cda, un board unito e focalizzato sul futuro". Così si esprime l'avvocato Michele Briamonte, titolare dello Studio Grande Stevens e consigliere di Mps di recente nomina, circa le vicende che hanno messo la banca senese sotto i riflettori della cronaca finanziaria.
"Chi vuole tutelare i risparmiatori eviti strumentalizzazioni da campagna elettorale - prosegue l'avvocato torinese in una nota - Mps è una banca stabile e in pieno rilancio. Il nuovo Paschi ha tutto l'interesse a cooperare con le autorità per la miglior chiarezza e trasparenza".
Briamonte, infine, ricorda che i Monti bond "sono un prestito su cui si pagano interessi importanti, com'è giusto e normale nel rispetto del grande sforzo fatto da tutti, non si tratta in ogni caso di una donazione".
FONTE: Il Mondo -
Briamonte Michele, grande fiducia nel "nuovo Paschi?
''C'è il Paschi di ieri e quello di oggi. Mps è una banca stabile e in pieno rilancio''. Il ''nuovo Paschi'' ha ''tutto l'interesse a cooperare con le autorità per la miglior chiarezza e trasparenza''. Queste le dichiarazioni di Michele Briamonte, consigliere di Mps, che si dice in sintonia con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nell'esprimere ''piena fiducia'' nell'operato di Bankitalia.
Mps/ Briamonte: Quella di oggi è una banca nuova
Evitare strumentalizzazioni da campagna elettorale
"C'è il Paschi di ieri e quello di oggi, a Siena il cambiamento è iniziato con l'arrivo di Profumo e Viola e il rinnovo del cda, un board unito e focalizzato sul futuro". Così si esprime l'avvocato Michele Briamonte, titolare dello Studio Grande Stevens e consigliere di Mps di recente nomina, circa le vicende che hanno messo la banca senese sotto i riflettori della cronaca finanziaria.
"Chi vuole tutelare i risparmiatori eviti strumentalizzazioni da campagna elettorale - prosegue l'avvocato torinese in una nota - Mps è una banca stabile e in pieno rilancio. Il nuovo Paschi ha tutto l'interesse a cooperare con le autorità per la miglior chiarezza e trasparenza".
Briamonte, infine, ricorda che i Monti bond "sono un prestito su cui si pagano interessi importanti, com'è giusto e normale nel rispetto del grande sforzo fatto da tutti, non si tratta in ogni caso di una donazione".
FONTE: Il Mondo
Mps: Briamonte, quella di oggi è banca nuova
''C'è il Paschi di ieri e quello di oggi''. Lo afferma Michele Briamonte, titolare dello Studio Grande Stevens e consigliere di Mps, circa le vicende che hanno messo la banca senese sotto i riflettori della cronaca finanziaria. ''A Siena il cambiamento è iniziato con l'arrivo di Profumo e Viola e il rinnovo del cda. Un board unito e focalizzato sul futuro'', aggiunge Briamonte, sottolineando che ''chi vuole tutelare i risparmiatori eviti strumentalizzazioni da campagna elettorale''. Secondo l'avvocato torinese, arrivato come indipendente a Siena, ''Mps è una banca stabile e in pieno rilancio''. Briamonte, che esprime ''grande fiducia'' nel Monte, si dice convinto che gli accertamenti in corso siano fatti con ''grande serietà e celerità''' e che il ''nuovo Paschi'' abbia ''tutto l'interesse a cooperare con le autorità per la miglior chiarezza e trasparenza''. Briamonte, infine, ricorda che ''i Monti bond sono un prestito su cui si pagano interessi importanti, com'è giusto e normale nel rispetto del grande sforzo fatto da tutti. Non si tratta in ogni caso di una donazione''. E si dice in sintonia con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nell'esprimere ''piena fiducia'' nell'operato di Bankitalia.
FONTE: Yahoo -
Anna Cinzia Bonfrisco: Il museo degli internati di Balconi diventa realtà
Avanti il progetto della trasformazione della stazione ferroviaria di Balconi, ora a disposizione del Comune, in un museo permanente della storia del Centro di accoglienza reduci di Pescantina. Il sindaco Alessandro Reggiani ha ringraziato le Senatrici Anna Cinzia Bonfrisco e Mariapia Garavaglia, presenti col provveditore agli studi, Giovanni Pontara, «per il grande lavoro che ha portato il caso di Pescantina all?attenzione nazionale, fino a riconoscimento della medaglia d?oro al merito civile nel 2007 per la solidarietà dimostrata verso i reduci».
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«Va avanti il progetto della trasformazione della stazione ferroviaria di Balconi, ora a disposizione del Comune, in un museo permanente della storia del Centro di accoglienza reduci di Pescantina. Mi auguro che per la ricorrenza annuale del monumento, che scade il 29 settembre, si possa arrivare all?inaugurazione». Lo ha anticipato il delegato comunale alle manifestazioni, Ciro Ferrari alla fine dell?animazione teatrale «Memoria per voi, conoscenza per noi», scritta da Giuseppe Paleari e interpretata dai ragazzi delle medie degli istituti comprensivi uno e due, guidati dalle dirigenti Rossella De Vecchi e da Elisabetta Peroni.
Il racconto si è soffermato sugli anni delle deportazioni, dal 1943 al 1945, che hanno visto Pescantina al centro di uno scenario a contatto con la grande storia. I testi, raccolti da testimonianze di prima mano di prigionieri di Pescantina morti nei campi di concentramento, sono stati l?occasione per riascoltare dal vivo le testimonianze delle volontarie del campo reduci di Balconi, aperto alla stazione ferroviaria per accogliere le migliaia di reduci che arrivavano dai campi e dai fronti europei.
Sul palco sono sfilate le «ragazze del campo» che hanno ricordato con grande vivacità quegli anni. Argia Rizzotti, con grande rischio per la propria incolumità, andava a raccogliere con le sorelle i biglietti lasciati cadere dai treni piombati alla stazione di Balconi e poi scriveva queste notizie alle famiglie dei deportati. «Per molti questa», sospira Argia, «è stata l?ultima traccia del proprio caro». Rosa Righetti ha rievocato i primi tempi dell?accoglienza all?albergo al Ponte e la difficoltà di trovare i generi di prima necessità. Alda Antolini, con grande chiarezza ha ripercorso la genesi del campo, i contributi del parroco don Luigi Castagna, dell?indimenticabile dottor Antonio Zenati e l?opera del dottor Francesco Girelli nelle primissime fasi di «quella mobilitazione generale che coinvolse tutto il paese».
Luigina Fumaneri, allora diciottenne in servizio alla baracca del campo B, «dove ora c?è la chiesa di Balconi», ha raccontato con grande partecipazione l?arrivo di una tradotta dal lager di Dachau. «Erano tutti malati», ha spiegato, «e per tutelare la nostra salute, il capitano medico ha voluto che noi ragazze ci sottoponessimo alla vaccinazione alla mammella, come se dovessimo partire per il fronte. Da allora non ho avuto nessuna malattia e le prime analisi le ho fatte a 80 anni: tra poco ne compirò 86». Ricordate anche le altre «ragazze» scomparse: Zaira Vezza, Luigina Fornaser, Cesarina Mesarolli. Da Ines Figini, prigioniera arrivata a Balconi da Auschwitz ? Bierkenau, un riconoscimento «agli angeli di Pescantina che mi hanno fatto rinascere alla vita».
Il sindaco Alessandro Reggiani ha concluso la giornata, ringraziando le senatrici Cinzia Bonfrisco e Mariapia Garavaglia, presenti col provveditore agli studi, Giovanni Pontara, «per il grande lavoro che ha portato il caso di Pescantina all?attenzione nazionale, fino a riconoscimento della medaglia d?oro al merito civile nel 2007 per la solidarietà dimostrata verso i reduci».
FONTE: L?Arena -
Paolo Scaroni Mozambico: ENI prosegue la sua scommessa (NyTimes)
Per l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, le scoperte sono giunte dopo cinque anni di studi di Eni nell’Africa dell’Est, dove si era finora trovato poco gas e altrettanto poco petrolio. “Pur essendo il Mozambico un paese giovane, ci è sembrato che le possibilità di trovare qualcosa fossero ragionevoli, circa del 20 per cento”, ha detto Scaroni nel corso di un’intervista a Milano. “Ovviamente è una situazione di alto rischio/alto rendimento”.
[CENTER]Richard Carson/Reuters
Paolo Scaroni è l’amministratore delegato di ENI SpA, che ha trovato grandi campi di gas naturale in Mozambico, nell’Africa orientale.
[/CENTER]MILANO — In una zona appartata di un edificio alla periferia di Milano c’è la “stanza del nirvana”, così chiamata, forse, per le buone notizie che cela. Qui, i geologi che lavorano per Eni, l’azienda petrolifera italiana, inforcano gli occhiali 3-D per contemplare le immagini fluorescenti delle formazioni geologiche sotterranee, cercando di scoprire quale potrebbe meritare delle perforazioni esplorative da decine di milioni di dollari.Lo stato d’animo in Eni è stato prossima al nirvana ultimamente, dopo alcune preziose intuizioni dei suoi ricercatori. A partire dal 2010, Eni e una società concorrente, la Anadarko Petroleum, con sede a Houston, in Texas, hanno realizzato una serie di scoperte al largo del Mozambico, nell’Africa orientale, che si aggiungono alla più grande scoperta in termini di gas naturale degli ultimi anni, equivalente a circa 16 milioni di barili di petrolio.
Eni controlla la quota più grande delle scoperte in Mozambico, con il 70 per cento di una zona off shore nell’Oceano Indiano chiamata Area 4, in quello che è noto come bacino di Rovuma.
L’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ha detto che le scoperte sono giunte dopo cinque anni di studi di Eni nell’Africa dell’Est, dove si era finora trovato poco gas e altrettanto poco petrolio. Quando il Mozambico rese disponibili le zone di ricerca, nel 2006, Eni vinse la gara d’appalto e ebbe quella che voleva.
Ora la sfida è quella di sfruttare appieno questa opportunità. Per farlo, la società dovrà aiutare il Mozambico a gestire la transizione nel diventare un importante paese esportatore di energia. Inoltre, la costruzione di impianti da miliardi di dollari in zone isolate, dove trasformare il gas naturale in liquidi da trasportare su apposite navi dedicate, metterà alla prova le capacità di Eni.
Attualmente, quello della ricerca di gas naturale e di petrolio è un settore pieno di rischi geopolitici oltre che geologici, come ha dimostrato chiaramente il recente attacco e la cattura di ostaggi in un impianto in Algeria. Eni è consapevole, come lo sono tutte le aziende europee che lavorano nel settore dell’energia, dei pericoli che comporta l’instabilità politica del Nord Africa, considerando le sue notevoli attività in Algeria e in Libia.
Almeno per ora, tuttavia, il Mozambico non è uno dei paesi africani più problematici. E comunque, le compagnie petrolifere tendono a seguire le opportunità ovunque ne trovino.
“Pur essendo il Mozambico un paese giovane, ci è sembrato che le possibilità di trovare qualcosa fossero ragionevoli, circa del 20 per cento”, ha detto Scaroni nel corso di un’intervista a Milano. “Ovviamente è una situazione di alto rischio/alto rendimento”.
Dopo l’annuncio dato da Anadarko, un’azienda indipendente statunitense, di una scoperta in un tratto adiacente, Eni, che si preparava a trivellare in’altra parte dell’area a lei assegnata, decise di mettere il suo primo pozzo nei pressi del tratto di competenza di Anadarko.
Scaroni, laureato presso la Columbia Business School di New York con un master in gestione aziendale, ottenne l’incarico più importante in Eni nel 2005 dopo aver speso una buona parte della sua carriera all’estero e in settori diversi da quello petrolifero. Ha gradualmente riorganizzato l’azienda facendone qualcosa di più che una macchina per la ricerca e la produzione di petrolio e di gas naturale e qualcosa di meno rispetto al pesante conglomerato statale di imprese che arrancava al secondo livello tra i giganti petroliferi globali..
Scaroni, che ha 66 anni, ha anche il delicato compito di mantenere i rapporti di Eni con un gruppo di paesi ospiti tanto ricchi di combustibili fossili quanto problematici come Iraq, Libia, Russia, Venezuela e, in Africa, l’Angola e la Repubblica del Congo. Si reca regolarmente in luoghi come Baghdad o Brazzaville, dove altri dirigenti esitano ad andare.
Nel corso dell’intervista, aveva in mente il giacimento di Zubair in Iraq. “Abbiamo un’azienda con 150 espatriati in Iraq, con un grande sforzo per la sicurezza, e il risultato economico per noi è minimo, dato che siamo pagati 2 dollari a barile”, ha detto. “A volte ci chiediamo: ne vale la pena?”
Eni è il più grande produttore straniero di petrolio e gas tanto in Algeria che in Libia. I dirigenti dell’Eni dicono di essere rimasti sorpresi e colpiti da ciò che è accaduto a BP e a Statoil, partner nell’impianto algerino recentemente attaccato, e stanno a loro volta aumentando le proprie misure di sicurezza. Dicono che l’Eni ha già un numero consistente di militari nel perimetro dei suoi siti algerini, mentre in apparenza non c’erano soldati assegnati all’impianto di In Amenas che ha subito l’aggressione.
Fin qui, Scaroni ha guidato senza problemi l’Eni facendole attraversare la caotica transizione libica dal regime del colonnello Mu’ammar Gheddafi al nuovo governo ancora alla ricerca del proprio equilibrio. A differenza della maggior parte delle altre compagnie petrolifere, Eni ha prosperato sotto il regime di Gheddafi, creando nuovi giacimenti e costruendo un impianto da 9 miliardi di dollari a Mellitah, a ovest di Tripoli, per trasportare il gas naturale sotto il Mediterraneo.
Scaroni si affrettò ad andare a Bengasi nell’aprile del 2011 per incontrare la leadership dei ribelli, ancor prima della caduta del colonnello Gheddafi. Da allora, Eni ha ripreso la maggior parte della sua produzione libica, che rappresenta il 14% della sua produzione di petrolio e di gas naturale.
Scaroni sa, però, di non potersi sentire soddisfatto. Il giacimento di Wafa, un importante sito dell’Eni in Libia, si trova a 35 chilometri, 0 22 miglia, ad est di In Amenas. I libici hanno un particolare incentivo a proteggere il giacimento, che tiene accesa l’illuminazione in quel paese, e produce il 50% del gas che alimenta gli impianti elettrici libici.
Nell’ottenere subito un accesso in Mozambico, l’Eni ha battuto altre grandi compagnie petrolifere che sono rimaste fuori dal paese, che pure è stato protagonista di quattro su cinque dei più grandi ritrovamenti avvenuti l’anno scorso a livello mondiale.
“Ci siamo persi l’Africa orientale”, ha lamentato in una recente conferenza Mike Daly, direttore delle ricerche della BP. “Gli uomini dell’Eni sono quelli che hanno avuto più successo in quella zona”.
Con i ritrovamenti in Mozambico, e quelli nel mare di Barents e al largo dell’Indonesia, Scaroni ha un ampio margine di manovra per fare ciò che uno dei grandi azionisti dell’Eni, la Knight Vinke Asset Management, un gestore di fondi attivisti con sede a Monaco, ha raccomandato: concentrarsi sull’esplorazione e la produzione e liberarsi degli altri assets.
FONTE: Nytimes.com -
Web Reputation: Audizione Il Comunicatore Italiano presso 8° Commissione Senato
Audizione del think tank blog Il Comunicatore Italiano presso la 8° Commissione del Senato della Repubblica sul tema: “La credibilità si genera in rete: la Web Reputation”.
Onorevoli senatori,
l’occasione di un’audizione presso la 8° Commissione del Senato della Repubblica è per “Il Comunicatore Italiano” un importante momento per rappresentare presso una delle più alte Istituzioni Italiane la ragione stessa che quasi un anno fa spinse quattro professionisti della comunicazione a promuovere un think tank blog che si dedicasse a esplorare i meccanismi con cui i new media stanno sostituendo le tradizionali forme comunicative.
Tanto più che proprio ora, affidato alla vostra valutazione, l’Italia si appresta a prendere atto dell’irruzione potente di nuove tecnologie attraverso il varo di un provvedimento che il Governo ha proposto sotto la definizione di “Agenda digitale”.
Era e resta intenzione de “Il Comunicatore Italiano” inserire etica e dimensione istituzionale nel contesto dei new media, consapevoli tanto delle grandi e straordinarie opportunità che il digitale offre e al tempo stesso delle insidie che l’uso di ogni nuova e potente tecnologia porta con sé.
In una prima fase l’implicita “Utopia” collegata a Internet, offrendo a ciascuno la possibilità di costituirsi come soggetto produttore della propria immagine (capace di saltare la catena-mediazione dei media) sembrava spontaneamente offrire a istituzioni, agenzie e politici una nuova libertà: quasi un’ingenua e anarchica stagione rigeneratrice.
Il gioco si è però complicato e, soprattutto con i social media, le armi della critica hanno smesso di conoscere ogni regola e ogni logica. La legittimazione, o meno, dipende spesso dal tempo di quel primo giudizio che assale quella che oggi chiamiamo “web reputation”.
Come ogni tecnologia anche quella che opera nei new media richiede conoscenza e deve essere governata. Anche in questo caso l’apprendista stregone sarebbe il primo e maggior produttore d’ogni disastro.
Promuovere la conoscenza e la pratica della complessità comunicazionale promuovendone da un lato il versante pubblico e sociale, ma interpretando all’altro un’etica dell’argomentazione: furono queste le istanze da cui è nato “Il Comunicatore Italiano”. Al tempo stesso esso si è proposto come strumento di servizio: piattaforma comunicativa e agorà per istituzioni, persone, società, mondo delle imprese. Sede dove ricercare, costruire e diffondere credibilità e reputazione.
Spetta al Parlamento, e in primo luogo a questa Camera, fissare i binari sui quali il digitale messo in Agenda dal Governo possa procedere con serietà di linguaggio e di contenuti. Una comunicazione fondata su un’etica pubblica è, infatti, volano per la ripresa italiana; occasione e luogo per far conoscere e diffondere il buon lavoro, la creatività, i progetti di nuova infrastrutturazione, la finanza non speculativa, la solidarietà sociale e il sistema Italia. Tutto questo mentre diviene imperativo per il Paese la ricerca del nostro futuro.
Molte sono le novità cui è possibile porre mano. La reputazione che corre sul web di persone e istituzioni rappresenta – per esempio – un interesse generale e pubblico che deve ancora trovare rappresentanza nelle leggi e nelle Autorità di Vigilanza. In prossimità di elezioni, una corretta “Web reputation” può costituire una differenza di valore democratico molto più rilevante di quella sottesa dall’applicazione della “par condicio”. Lo stesso può dirsi a riguardo di quanto accade nei mondi dell’economia e del sociale.
Con quest’audizione, onorevoli senatori, “Il Comunicatore Italiano” intende mettere a vostra disposizione una riflessione che ha già trovato nel luglio scorso un importante momento di manifestazione nel Convegno promosso dalla Camera dei deputati. Al tempo stesso esso si offre come strumento per ogni sollecitazione di nuovo sviluppo in direzione di una comunicazione etica e istituzionale che dovesse maturare da parte delle pubbliche autorità.La versione integrale del testo su www ilcomunicatoreitaliano.it .
FONTE: Il Comunicatore Italiano -
Web reputation, Politica: Reputazione e Innovazione fanno vincere
Beppe Grillo vince perché incardina il Partito della Reputazione e perché rappresenta la prima organizzazione di Partito ad accesso e gestione popolare con la Rete internet. 2 ragioni semplici, efficaci che fanno piazza pulita delle intermediazioni costose e non più sopportate dai Cittadini presenti nell?organizzazione dei Partiti tradizionali. Non sono comparabili queste 2 esperienze ed è un ?fazioso? errore chi li confronta. Comunicatore Italiano, Italia Politica: perché Reputazione & Innovazione fanno vincere.
I Partiti tradizionali in un confronto sul ? modello di rappresentanza dei Cittadini? sono percepiti come la moneta ?lira/£? quando è in vigore la moneta ?Euro/??.
Come tutte le innovazioni si consolidano gli effetti solo con i risultati concreti prodotti e 4 elezioni regionali prima del voto per l?elezione del nuovo Parlamento possono costituire una grande opportunità o una insuperabile difficoltà.
Il 24 ottobre 2010 al teatro Smeraldo di Milano Beppe Grillo aveva spiegato che la Reputazione credibile trova in internet il luogo della verità.
La Web Reputation applicata alla Politica in Italia sostituisce i sondaggi, storicizzati al 1994 con l?ingresso di Silvio Berlusconi.
I sondaggi rappresentano la fotografia di un?opinione, la web reputation il film in 3D.
Preso sottogamba dal tradizionale sistema dei Partiti e proseguendo senza distrazione, oggi, Beppe Grillo appare vincente per il metodo di concreto innovatore, tanto evidente quanto trasparente.
Beppe Grillo è tecnicamente corretto quando ?dispone? il divieto per gli eletti del Partito Movimento 5 Stelle perché chi cerca ed aderisce al Partito Movimento 5 Stelle cerca un ?unicum? differente nei comportamenti a tutti i livelli che si fonda sul rapporto diretto e non mediato con i Cittadini. Internet è il ?socio di riferimento? perché ha evitato al Partito Movimento 5 Stelle di dover trovare compromessi con i media analogici e di proprietà di interessi economici già rappresentati in Parlamento e al Governo.
Se abbia ragione o no diventa una valutazione politico-sociale soggettiva tra chi aderisce e chi non aderisce al Partito Movimento 5 Stelle dove le regole sono quelle.
Soprattutto Beppe Grillo è molto attento a non essere un ?taxi?.
Tutto ciò non significa condividerlo ma per chi aderisce al Partito Movimento 5 Stelle significa accettarlo.
Perché Il voto della Sicilia è la svolta e vale doppio? Perché è avvenuto dopo quello di Parma e il risultato, realizzato in una Regione a bassissima penetrazione di banda larga, ha reso il voto al Partito Movimento 5 Stelle un consolidato voto utile proiettabile nelle elezioni regionali di Lazio, Lombardia, Molise e quindi nella sfida finale al Parlamento.
Nella classifica dell?Unione Europea, per l?Italia, nessuna ragione è purtroppo ?innovation leader?. Sette appartengono al gruppo degli ?innovation followers? (Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Lazio), 12 a quello dei ?moderate innovators? (Valle d?Aosta, Liguria, Provincia Autonoma di Bolzano, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna) e 2, Calabria e Molise, sono fanalino di coda in quanto fanno parte dei ?modest innovator?.
Lo sviluppo della democrazia del consenso è direttamente proporzionale alla presenza dell?infrastruttura banda larga e per l?ONU l?Inghilterra è al 9° posto della classifica, l?Italia è in caduta libera al 29° posto su 155.
Il World Economic Forum (Wef), Global Information Technology Report, rileva inoltre che va sempre peggio per l?Italia, nella classifica che analizza 138 Paesi mondiali. Quest?anno il ?Belpaese? si piazza 51esimo, dalla posizione 38 del 2006. L?Italia dietro a paesi come India, Tunisia, Malesia. Abbiamo perso tre posizioni solo nell?ultimo anno. Il podio dell?innovazione spetta invece a Svezia, Singapore e Danimarca. Al quinto posto gli Stati Uniti, I Cittadini d?Italia sono ?armati? con oltre 2,5 milioni di tablet ed oltre 8,5 milioni di smartphone ed ogni giorno anche col computer visitano in oltre 21 milioni Facebook, producono informazione multimediale e documentale.
I Cittadini hanno ridotto il rapporto con la carta stampata perché lenti, faziosi e specchio di una Politica in sofferenza di credibilità.
La Politica troppe volte è stata scoperta ?a dire? solo le cose che era interessata a far sapere non accorgendosi invece che i Cittadini trovano in internet molte risposte e documenti.
I social network ed i forum di discussione, già oggi, sono in grado di formare l?opinione influenzando circa il 25% della popolazione orientando.
I Partiti tradizionali, impreparati culturalmente ed appesantiti da un?organizzazione che si fonda ancora sulla invenzione dell?altro secolo, ?la segreteria particolare?, reagiscono con primarie e disponibilità a ?cambiare nome/marchio?. Ma è questa la risposta attesa dai Cittadini?
FONTE: Il Comunicatore Italiano -
Carta dello Studente del Progetto IoStudio è un?iniziativa promossa dal MIUR
Io Studio ? Carta dello Studente è un?iniziativa promossa dal MIUR. La Carta promuove l?accesso alla cultura e mette a disposizione degli studenti numerosi sconti: dal cinema al teatro ai libri, dai viaggi ai corsi di studio all'estero, dai musei alle oasi ecologiche, dai prodotti di telefonia e internet all?acquisto di materiale tecnologico. La Carta dello Studente - versione base - viene distribuita annualmente a tutti gli studenti frequentanti il I anno delle scuole superiori statali e paritarie. Per maggiori informazioni visitare il portale http://iostudio.pubblica.istruzione.it
Il progetto IoStudio ? La Carta dello Studente, promosso dal MIUR, è nato in risposta alle richieste degli allievi delle scuole Secondarie di II Grado, delle Consulte provinciali e delle associazioni studentesche.
La Carta dello Studente è un?iniziativa che promuove l?accesso alla cultura e offre nuovi luoghi di confronto a tutti gli studenti, senza distinzioni.
La tessera consente ad oltre 4 milioni di allievi di dimostrare il proprio status di studente e, quindi, di usufruire di tutte le offerte loro dedicate, fino al completamento dell?iter scolastico.
Le agevolazioni, i concorsi e le iniziative proposti dal MIUR e dai partner riconoscono lo status di studente e premiano la partecipazione attiva alla vita scolastica e civile.
L'elenco dei Partner che contribuiscono con le proprie offerte ad arricchire il vasto panorama culturale aperto agli studenti è in continuo aggiornamento. Le offerte studenti riguardano l'accesso alla cultura intesa nel senso più ampio: dal cinema al teatro ai libri, dai viaggi ai corsi di studio all'estero, dai musei alle oasi ecologiche, dai prodotti di telefonia e internet all?acquisto di materiale tecnologico.
La tessera dello studente - versione base - viene distribuita annualmente a tutti gli studenti frequentanti il I anno delle scuole superiori statali e paritarie.
Il progetto ?IoStudio - La Carta dello Studente? è stato realizzato anche grazie al contributo degli studenti e gli spazi web del portale e del forum sono progettati per crescere con l?aiuto e la partecipazione attiva dei suoi utenti: lo staff della redazione è sempre disponibile ad ascoltare nuove proposte.
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Alessandro Cianflone Mottola, AD Intermatica, ecco Iridium Extreme, terminale satelli
Ne ha parlato recentemente anche Repubblica.it. Compatto e robusto, in linea con gli standard militari, Iridium Extreme, oltre alle normali funzionalità come la possibilità di inviare automaticamente la propria posizione per il tracciamento, presenta anche un pulsante per l?invio di richieste di aiuto. Alessandro Cianflone Mottola: ?Intermatica, operatore telefonico e Service Provider per l?Italia dei sistemi satellitari Iridium, Thuraya, Inmarsat è in grado di proporre soluzioni globali ed integrate per la telefonia fissa, mobile e satellitare?.
Iridium è un servizio di telefonia satellitare che consente, in maniera semplice ed immediata, di telefonare e ricevere chiamate in qualsiasi angolo del globo: la rete Iridium è basata su una costellazione di 66 satelliti a bassa quota LEO - Low Earth Orbit ed è l?unica che offre una copertura globale del 100% del pianeta comprese le calotte polari. I terminali sono facilmente trasportabili e l?utilizzo non necessita di personale specializzato.
Iridium 9575 Extreme è l?ultimo terminale satellitare presentato dalla Iridium: si tratta di un telefono molto compatto, leggero e facile da utilizzare con dimensioni ridotte del 30% rispetto ai precedenti terminali Motorola.
Oltre alle dimensioni ridotte, il nuovo portatile Iridium è un telefono ?Rugged? ovvero progettato e realizzato per funzionare al meglio anche nei contesti più disagiati e remoti del mondo: è il telefono ideale per essere utilizzato in ambienti con temperature estreme, in presenza di polvere e di forte umidità o acqua. Il terminale è realizzato secondo le specifiche militari MIL-STD-810F/G e IP 65 (IP sta per Ingress Protection ovvero lo standard utilizzato per indicare il livello di protezione ambientale della strumentazione elettrica contro solidi e liquidi) per funzionare al meglio nei contesti più disagiati e remoti del mondo.
E? anche il primo terminale Iridium ad avere un GPS integrato: ciò permette sia di inviare automaticamente la propria posizione per il tracciamento che inviare una richieste di aiuto premendo un apposito tasto.
Intermatica dispone di tutti gli accessori per il telefono Iridium (antenne esterne, kit veicolare e nautici ecc.).
Intermatica
La normale tecnologia in barca non sempre funziona. E non è solo questione di resistenza all'acqua. Per questo servono dispositivi dedicati. Si va dai GPS alle telecamere con visione notturna, fino al telefono satellitare, che è poi il primo dispositivo da avere a bordo. «Per le traversate lunghe è indispensabile», dice Giulia Conti, atleta che dal prossimo 29 luglio rappresenterà l'Italia nella vela alle Olimpiadi di Londra 2012. «Già a poche miglia dalla costa, il cellulare non riceve più, mentre col telefono satellitare è sempre possibile rimanere in contatto con il mondo». Compatto e robusto, in linea con gli standard militari, Iridium Extreme, per esempio, oltre alle normali funzionalità, come la tracciabilità della rotta percorsa, presenta anche un pulsante per l?invio di richieste di aiuto. Il GPS è integrato anche nel Panasonic FzA1, un tablet Android che non teme gli spruzzi delle onde e sopporta bene gli urti possibili causati dai beccheggi della barca. «Quando si naviga di notte o di giorno con scarsa visibilità a causa della nebbia, torna poi molto utile avere all' esterno una telecamera», dice Andrea Mura, vincitore della Two Handed Transatlantic Race 2012. Ne esistono di vari tipi: dalle "termocamere" in grado di rilevare la presenza di ostacoli pericolosi come gli iceberg, sino a quelle per gite brevi. (?)
Repubblica.it -
Cianflone Mottola Intermatica:Il buono Onshop è facile, sicuro, conveniente
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FONTE: Onshop -
Aldo Montano Onshop: buono spesa ?usa e getta? per gli acquisti online
Presentato a Roma OnShop, un nuovo servizio per chi non ama usare la carta di credito su Internet . Claudio Castellani, Presidente del Gruppo Intermatica e ideatore di OnShop ?Coloro che non acquistano online in Italia perché non si fidano ad usare la propria carta di credito si attestano intorno ai 4 milioni?. Onshop è il primo progetto italiano di questo genere. Lo schermidore Aldo Montano è testimonial d?eccezione della campagna pubblicitaria OnShop.
Semplicità e sicurezza. È questo il binomio che caratterizza OnShop, il buono spesa «usa e getta» che consente di fare shopping online. Primo progetto italiano di questo genere, consente di acquistare in Rete su tutti i siti convenzionati a tutti coloro che non sono in possesso di una carta di credito o che non vogliono utilizzarla online. Si presenta come un tipico scontrino su cui è stampato un Pin e il suo utilizzo è immediato: si naviga su uno dei siti web aderenti al circuito OnShop, si seleziona il prodotto da acquistare ed al momento del pagamento si inserisce il Pin.
Non è ricaricabile ed è disponibile in vari tagli, acquistabili nei punti vendita Lottomatica Italia Servizi presenti su tutto il territorio nazionale. Dunque, non essendo necessario comunicare i numeri della propria carta di credito, si elimina del tutto quello che costituisce, per molti, il principale ostacolo in termini di fiducia rispetto allo shopping sul web, acquistando direttamente presso la rete Lis - Lottomatica Italia Servizi.
«Secondo recenti stime, nel nostro Paese sono circa 22 milioni gli utenti Internet. Di questi - afferma Claudio Castellani, Presidente del Gruppo Intermatica e ideatore di OnShop - circa 8 milioni acquistano in maniera abituale in rete, mentre i restanti 14 milioni, ad oggi, non prendono neanche in considerazione questa opzione. Il dato più significativo, tuttavia, è che coloro che non acquistano online in Italia perché, non si fidano ad usare la propria carta di credito si attestano intorno ai 4 milioni».
Fonte: La Stampa -
Alfonso Signorini su Chi: nessuna crisi tra Sabrina Ferilli e Flavio Cattaneo
Sabrina, d?accordo con la produzione della fiction che sta girando in Bulgaria, ha voluto prendersi qualche giorno di pausa per festeggiare il suo compleanno e quello del compagno Flavio Cattaneo (che cadono a un giorno di distanza l?uno dall?altro) insieme, nella loro casa romana. Lo speciale di Alfonso Signorini su Chi.
Nessuna love story tra l?attrice e il partner sul set Francesco Testi. Le immagini di queste pagine parlano da sole. Non solo non c?è nessuna crisi tra Sabrina Ferilli e Flavio Cattaneo. Non solo non esiste nessuna love story tra l?attrice e il suo compagno di lavoro Francesco Testi. Ma il clamore (a dire la verità subito sgonfiato dalle secche e seccate smentite degli interessati) non è valso a scalfire la solidità di una coppia, che resiste a tutto, compresi, per usare parole di Flavio Cattaneo, ?pettegolezzi volgari?.
Sabrina, d?accordo con la produzione della fiction che sta girando in Bulgaria, ha voluto prendersi qualche giorno di pausa per festeggiare il suo compleanno e quello del compagno (che cadono a un giorno di distanza l?uno dall?altro) insieme, nella loro casa romana. Si è pagata un volo privato, che la portasse da Sofia a Ciampino, e l?ha raggiunto. Hanno cenato insieme in una trattoria romana vicina al Pantheon, insieme hanno visto la semifinale e la finale della nazionale, in compagnia degli amici e della mamma e del papà di Sabrina.
Tutto qui. Senza tanti clamori e manifesti. Resta, questo sì, l?amarezza. Come Sabrina ha avuto modo di spiegare, i baci rubati con il collega Testi sono, in realtà, tratti da situazioni da set. Come testimoniano numerosi addetti ai lavori della Ares, la casa di produzione di Baciamo le mani, la fiction che la Ferilli sta girando. Probabilmente una reazione tanto dura da parte dell?attrice (e ancora più risentita da parte di Flavio Cattaneo, erano in pochi ad aspettarsela). Ma è più comprensibile da parte di chi, come lei, non ha mai prestato il fianco a pettegolezzi o a scoop promozionali. Dopo la parentesi romana Sabrina è ritornata in Bulgaria dove l?aspettano ancora due settimane di lavorazione al fianco di Virna Lisi. E, dal 2 agosto, sarà sul set del nuovo film di Paolo Sorrentino, La grande bellezza, protagonista assoluta insieme con Carlo Verdone e, in un cameo da Guest Star, Angelina Jolie. Gli amici che la conoscono parlano di una Sabrina di ottimo umore, che ha voluto chiosare tutta questa bufera con la sua solita ironia: ?Nella vita bisogna andare avanti. Mia nonna mi diceva sempre che, alle cinque del mattino del 4 giugno 1944, dal cielo di Roma piovevano le bombe. Quelli sì che erano problemi??.
FONTE: Chi -
Alessio Gorla: dichiarazione su rinnovo CdA Rai
Forza RAI! Alessio Gorla , consigliere di amministrazione dal 2009 e candidato per il rinnovo del consiglio di amministrazione della Rai, affida a questa dichiarazione la scelta di spiegare e non farsi interpretare.
?Ho atteso in silenzio di riscontrare la corrispondenza tra gli attestati di stima ricevuti in privato dai parlamentari di ogni settore della maggioranza e dell'opposizione, presente e passata, compresi già membri del Governo, e le votazioni sin qui effettuate in Commissione di Vigilanza RAI. Ho dovuto constatare purtroppo quanta differenza ci sia tra quello che si dice in privato e l'agire poi di conseguenza in pubblico.
Questo comportamento non è un problema di consenso e di credibilità che riguarda il professionista e la persona del sig. Gorla ma è la misura della ?febbre? della Politica che decide senza aver chiesto nulla a nessun candidato né ha saputo o voluto conoscere le differenti posizioni assunte in questi 3 anni tra i Consiglieri uscenti.
Ricordo, sommessamente, che i Parlamentari votano i consiglieri di amministrazione di una tra le più grandi aziende internazionali di cultura e di informazione che è la RAI?.
L?attuale Politica ha deciso di togliere dal Consiglio di Amministrazione della Rai Alessio Gorla, con i suoi trenta anni di esperienza nel settore dell?audiovisivo, maturata in Italia presso una grande Azienda privata prima,una grande Azienda pubblica poi e infine anche all?Estero.
Così come non pare servire a nulla il suo Master internazionale di Marketing e Comunicazione e varie qualificanti esperienze nel mondo imprenditoriale con particolare riferimento a interventi nel settore dei prodotti di largo consumo.
Evidentemente l?essere cosi esperto del settore e cosi tanto libero intellettualmente e professionalmente, ha reso Gorla non compatibile con le esigenze dell'attuale Politica.
Non possono però essere cancellati gli interventi da lui fatti in CDA della Rai nel corso di questi ultimi 3 anni. In quegli interventi si trovano le concrete ragioni della sua ricandidatura e le diverse ragioni invece perseguite dalla Politica con le odierne nomine.- La RAI ha bisogno di interventi importanti e radicali volti a valorizzare la sua funzione di Servizio Pubblico oggi decisamente sotto tono;
- La RAI ha bisogno di progetti volti a cogliere l?innovazione prodotta dai grandi cambiamenti tecnologici in atto;
- La RAI ha bisogno di formare una nuova classe di Funzionari e Dirigenti pronti a gestire la rivoluzione multimediale dei prossimi anni.
La RAI, la più grande Azienda editoriale del Paese può e deve raggiungere tutti questi traguardi: questo è il sincero augurio che Gorla formula all?Azienda Rai per il prossimo futuro.
Forza RAI!!!!
FONTE: Comunicatore Italiano
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Seminario Comunicatore Italiano alla Camera: regole chiare per la Web reputation
Web reputation, nettere a punto una normativa adeguata e identificare le responsabilità istituzionali: queste le priorità emerse in occasione del seminario organizzato dal Comunicatore Italiano. Fini: ?La Rete può riavvicinare i cittadini alla politica?. Lusetti (Pd): ?Pronti a lavorare a una proposta bipartisan?. Vari: ?Servono regole certe, fondamentale ruolo Ue?.
Regole chiare per la Web reputation. E? questa la convinzione emersa al seminario ?Web reputation: la credibilità si genera in rete?, organizzato dal Comunicatore Italiano presso la Camera dei Deputati di cui il presidente Gianfranco Fini si è voluto fare promotore.
"In questi tempi in cui si avverte la necessità di una ripresa di fiducia dei cittadini nei confronti della politica - ha sottolineato nel saluto inviato al seminario - gli strumenti messi a disposizione dalla rete, possono rendere la proposta politica più vicina alle esigenze della società e rilanciare la partecipazione democratica".
"Le Istituzioni e la politica devono comprendre e sfruttare le opportunità offerte dal web, poiché internet e social network sono forme di relazione, di contatto e di rapida circolazione delle idee che offrono alle Istituzioni e alla politica inedite e piu' dirette forme di comunicazione con i cittadini".
"Ma - ha concluso Fini - non tutto quello che circola in rete veicola principi di libertà, civiltà, rispetto della dignità della persona, e ne deriva che deve essere sempre vigile e attiva la 'coscienza collettiva' e democratica espressa dall'insieme dei social network".
Sulla necessità - e sulla difficoltà - di elaborare nuove norme si è soffermato il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Massimo Vari, sottolineando al contempo la funzione positiva dei social media nel mondo contemporaneo. ?In questo senso ? ha puntualizzato Vari ? è fondamentale il ruolo che può svolgere la Commissione europea nel tentativo di sintetizzare la libertà di espressione in Rete con i diritti degli utenti, a cominciare da quello alla riservatezza per arrivare a quello alla reputazione, passando anche per la tutela della proprietà intellettuale?. Contestualmente alle azioni europee è però necessario identificare anche un ruolo per le istituzioni nazionali. (?)
Un ?invito? che Renzo Lusetti, deputato del PD, ha subito accolto, annunciando un impegno - ?bipartisan, data la sensibilità dimostrata da tutti gli schieramenti politici sul tema? ? ad elaborare proposte normative adeguate alla sfida. Nuova linfa potrà venire dall?Agenda digitale al vaglio del governo. ?Si tratta ? ha ricordato Lusetti ? di un campo base giuridico amministrativo che potrà essere uno spunto anche per la prossima legislatura?. Una legislatura che, secondo il deputato PD, dovrà essere ?una costituente del Web?. ?Inoltre ? ha concluso ? auspico che la nuova Agcom possa lanciare un gruppo di lavoro ad hoc su queste tematiche e che la Commissione di Vigilanza Rai inizi ad occuparsi strutturalmente dei temi collegati al Web?. Antonio Preziosi, direttore Radio 1, ha affrontato il tema del ruolo dei social network nella professione giornalistica. ?Internet è una grande risorsa ? ha detto ? ma come tale deve essere sottoposta alle regole del buon giornalismo, prima tra tutti il controllo delle fonti?.
Su come cambia il giornalismo ai tempi del Web si è soffermato anche Arcangelo Iannace, responsabile Relazioni Esterne della Fieg. ?È importante sviluppare una strategia industriale per adeguare l?offerta editoriale alle nuove tecnologie, tablet e smartphone soprattutto?.
Maurizio Maresca, professore di Diritto Internazionale ed Europeo all?Università di Udine è ritornato sulle istituzioni. ?Devono avere il coraggio ? ha detto ? di operare per il buon funzionamento del mercato anche varando norme che, ad una prima analisi, possono sembrare atipiche, per colmare il vuoto normativo. Anche Fabio Minoli, presidente del Corecom Lombardia, si è soffermato sulla mancanza di una "tenuta giuridica", ricordando il ruolo di conciliazione che i Corecom potrebbero svolgere, così come avviene per le controversie tra utenti e Tlc, anche nelle ?diatribe? tra cittadini, provider e social network.
FONTE: Corriere delle Comunicazioni -
Web reputation, ecco la E-Guerra, una guerra cruenta di credibilità sul web
E' ora di prendere coscienza che gli italiani sono in guerra e che la guerra è cruenta come i tradizionali conflitti e lascia sul terreno morti tutti i giorni. La* E-Guerra** in atto è condotta con armi di massa che minano la Credibilità degli Stati, i leader vengono spazzati via come è successo in Africa, le Aziende saltano colpite da bombe che esplodono sui mercati alterando i rapporti finanziari e azionari. Il punto su Il Comunicatore Italiano.*
Tutto questo avviene "grazie" ad una gestione della webreputation che vede impegnati a libro paga di potenti speculatori ed organizzazioni politiche fisici matematici ed esperti di Comunicazione. L'Italia pur disponendo di ingredienti utili a contrastare e contrattaccare è fortemente arretrata nella Sua organizzazione e nella comprensione di cosa sta succedendo e soprattutto non esiste un "Sistema Italia della Comunicazione" al servizio delle Aziende e delle Istituzioni tale da tutelare e valorizzare tutto ciò che rappresenta la bandiera tricolore.
L'E-Guerra si combatte con performance di super calcolatori che rendono le informazioni credibili perché idonei ad identificare le fonti e a qualificare i dati eliminando le aree di grigio che invece alimentano la corsa alla vendita di un titolo azionario o di uno Stato. L'Italia sta dando l'idea di una "nazione smanettona" che colpita dagli attacchi si affida nelle risposte senza un'organizzazione consapevole e quasi affidandosi al caso o al minimo buon senso.
La Credibilità è il valore da difendere e da far crescere ma per riuscire occorre un sistema della Comunicazione d'Italia dove le Istituzioni, la Rai e anche le varie e forse troppe associazioni di rappresentanza di interessi devono radicalmente e velocemente cambiare cultura.
Il NYT tra i primi media al mondo sceglie come CEO un esperto di internet, i Partiti invece stanno per nominare anche in Rai secondo il criterio primordiale del "concorso di bellezza" ovvero senza precisare obiettivi/tempi/ responsabilità ad appena un mese da uno schiaffone elettorale.
La differenza è che in Italia esiste la "Commissione di Vigilanza sulla Rai" nome che fa ridere solo a leggerlo che si riunisce per nominare i consiglieri e audire i vertici. Risultato 27% di evasione del canone Rai magari anche tra gli stessi membri della Commissione di Vigilanza. Nel mentre gli italiani si sono dotati di 18 milioni di smartphone e 2 milioni di tablet con i quali si comunicano le verifiche sulle cose proposte dalla Politica e dall'Economia e si produce un sociale intangibile.
I Partiti, mentalmente tradizionali, sono ritornati in crisi di fiducia in ogni loro attività partendo dai contenuti per arrivare ai tesorieri. Nessuno escluso. I più impauriti di questo scenario, ampiamente anticipato da Eric Schmidt già CEO di Google, sono inchiodati all'alibi schedata come "Antipolitica", categoria inesistente.
Ad onore del vero occorre dare atto che l'unica istituzione che ha preso consapevolezza di questa condizione è la Camera dei Deputati che il 27 giugno presenta "La Credibilità si genera in Rete", seminario di Comunicazione pratica che affronta " a norma vigente" la webreputation nel nuovo rapporto " mobilità e partecipazione" dove la radio con la rete è protagonista in una reingegnerizzazione dei media che la Federazione Italiana degli Editori, presieduta da Giulio Anselmi ha indicato, con la fotografia della situazione dei media, come l'obiettivo strategico.
"Nascita, morte, resurrezione in Rete" videoillustrazione prodotta da Il Comunicatore Italiano punta a rendere concreta e chiara la webreputation quale ineludibile strumento di lavoro per le Istituzioni, i Cittadini, le attività sociali ed economiche.
FONTE: Il Comunicatore Italiano -
Gian Guido Folloni, Presidente ISIAMED sul think-tank blog Il Comunicatore Italiano.
Il Web è caldissimo: interattività, immediatezza, chat, youtube, social network, community. Dal Matterallum al Porcellum, riforma elettorale e web reputation per ridare coerenza a consenso e consapevolezza. Gian Guido Folloni, Presidente ISIAMED sul think-tank blogIl Comunicatore Italiano.
Ah, La legge elettorale! Come l?Araba fenice, la riforma, annunciata da sei anni, ?che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa?. Scherzi a parte, il tormentone della legge elettorale perseguita le nostre istituzioni fin dall?antico Mattarellum.
Fu varato per fronteggiare il primo terremoto politico, quello del 1994, e mettere comunque in salvo ?fu inventato allora il ?listino? ? una quota di classe dirigente, ma si rivelò poco efficace sia sul fronte della governabilità sia su quello, meno nobile, della tutela dei leader in zona bocciatura.
Da allora siamo andati di male in peggio. L?ultima ?riforma? ci ha dotato del Porcellum. Il termine lo coniò l?onorevole Calderoli, forse con nella testa il porco che avrebbe voluto portare al guinzaglio sui terreni destinati alla costruzione di una moschea. In ogni caso è definizione appropriata, perché fu subito bollata come la stortura cui porre prontamente rimedio. Invece siamo ancora lì. La lista bloccata toglie ai cittadini ogni voce in materia di formazione della classe politica. Induce l?onorevole servilismo verso i capi partito, che possono, di fatto, nominare quelli che invece dovrebbero essere eletti. E? poi il Porcellum che ha portato in Parlamento autisti, famigli, segretari, portaborse e ? qualcuno semplifica ? nani e ballerine.
Con il Porcellum è tornato alla ribalta un antico dilemma delle società a democrazia elettiva. Se c?è consenso c?è anche consapevolezza? Questione antica, anzi antichissima. Erano consapevoli i cittadini di Gerusalemme che gridavano: ?Libera Barabba?? La folla è poco razionale e come diceva Hertzl: ?Con una bandiera si può portare la gente dove si vuole?. Anche l?urna del voto democratico è sempre stata custode di questo interrogativo. Il referendum che abolì le preferenze si fondò sul fatto che con i giochi di partito e di corrente in auge allora l?elettore entrava in cabina, scriveva i nomi cui dava consenso, ma spesso non aveva consapevolezza alcuna di chi fosse colui che aveva indicato come suo rappresentante. Il Porcellum ha portato questa dicotomia alla massima potenza. Si vota la lista a scatola chiusa. Tutto consenso, zero consapevolezza.
In teoria, democrazia sarebbe: consenso più consapevolezza. Ma a complicare l?assioma sono entrati in gioco gli strumenti stessi del consenso che da interpersonale è divenuto, per forza di cose nelle società complesse, mediatico. Uno studio ? oggi datato ma sempre illuminante ? è quello di Neil Postman. Nel suo saggio ?Divertirsi da morire? egli analizzava le campagne elettorali per l?elezione del Presidente degli Stati Uniti d?America. La ricerca del massmediologo americano arrivò alla conclusione che l?avvento della televisione ha si potenziato i meccanismi del consenso, ma ha contemporaneamente ridotto la consapevolezza dell?elettore americano medio.
In sostanza: talk show, intrattenimento, dibattiti, spot elettorali sono potenti macchine di consenso ma in quanto a consapevolezza sono cattivi strumenti. Proprio nel 1994, intervenendo in aula durante il voto di fiducia al Senato della Repubblica invitai l?onorevole Berlusconi ? lui mogul televisivo arrivato con grande consenso mediatico alla politica ? a riflettere su questo dilemma. Non se ne curò allora e nemmeno in seguito. Ma non è stato il solo.
Dopo diciotto anni di Mattarellum, Porcellum e di Porta a Porta, di cosa pensano i cittadini italiani dei parlamentari (che peraltro sono l?esito di un loro consenso espresso) non parlo. Nessuna meraviglia, invece, se Fareed Zakaria, direttore di Newsweek international, scriverà poi (?Democrazia senza libertà?) che gli elettori americani hanno poca stima dei loro rappresentanti al Congresso. Apprezzano di più la Corte Suprema, non elettiva, dei rappresentanti istituzionali ? presidente incluso ? da loro votati.
Come stanno consenso e consapevolezza al tempo del Web, degli smartphone e dei tablet? Postman faceva i suoi studi con la Tv a tubo catodico. Mediaticamente la Tv di Postman è uno strumento freddo. Strumento più caldo erano i giornali con i quali egli la confrontava. Il Web è caldissimo: interattività, immediatezza, chat, youtube, social network, community.
Riforma elettorale e web reputation possono ridare coerenza a consenso e consapevolezza. Ma bisogna farla ed è necessario crederci. Chissà se qualcuno (e chi?) ci pensa.FONTE: Il Comunicatore Italiano
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Michelangelo Tagliaferri su Il Comunicatore Italiano parla di Spending Review e comun
*I cittadini italiani hanno espresso le loro opinioni online dando suggerimenti, segnalando gli sprechi, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili, ma l?utilizzo della rete si è dimostrato un vero esercizio di democrazia partecipata e rappresentativa? Michelangelo Tagliaferri, Fondatore di Accademia di Comunicazione-Fondazione di Milano, sul blog indipendente Il Comunicatore Italiano.
Si è scritto molto rispetto al provvedimento relativo allo spending review, vale a dire ai criteri adatti a tenere sotto controllo la spesa della Pubblica Amministrazione.
In particolare più che sui modi per intervenire sulle anomalie del sistema italiano l?opinione pubblica si è a lungo soffermata sulla chiamata a scovare le sacche e i casi di spreco e a denunciarle al Governo mediante l?utilizzo delle vie di internet.Il successo è stato enorme e palazzo Chigi ha dovuto annotare una corrispondenza con più di novantamila cittadini e partecipanti ad organizzazioni sociali e territoriali che hanno dato suggerimenti e indicato anomalie.
Pur tenendo conto che il 6% delle denuncie era ripetitiva e indicava la presenza di una mano organizzata il Presidente Monti e il suo Governo non possono che essere soddisfatti del risultato ottenuto.
Tanto soddisfatti da oscurare il senso e il peso del provvedimento adottato e da far pensare alle malelingue che si trattasse solo di propaganda.
Noi che guardiamo le cose in modo disincantato e dal punto di vista della comunicazione non siamo altrettanto soddisfatti. Non siamo soddisfatti perché si è persa una ulteriore occasione per rettificare la nostra prassi comunicativa in chiave di una migliore rappresentazione della democrazia e di un più sapiente utilizzo della tecnologia della rete. E vogliamo essere chiari il più possibile.
Il provvedimento governativo aveva già dato le indicazioni di diagnosi e le modalità di intervento oltre ai criteri per provvedere allo stesso la Presidenza del Consiglio aveva già indicato le procedure adatte alla soluzione del problema coerenti con il valore di riferimento per l?azione politica, vale a dire la battaglia agli sprechi.
Erano anche stati determinati i valori del risparmio ipotizzato negli anni futuri.
In particolare:
La prima anomalia riguarda la struttura della spesa pubblica italiana. In Italia si spende meno della media dei Paesi OCSE per la fornitura di servizi pubblici e per il sostegno agli individui in difficoltà economica mentre le spese per gli interessi sul debito pubblico e per le pensioni superano la media europea. Queste due voci valgono circa 310 miliardi di euro, una cifra che ostacola la flessibilità di gestione e adattamento della risposta pubblica alle domande provenienti dall?economia.
La seconda è rappresentata dal costo della produzione dei servizi pubblici. L?aumento dei costi di produzione dei servizi pubblici (scuola, sanità, difesa, giustizia, sicurezza) non è stato accompagnato da un adeguato livello di qualità.
La terza è l?aumento delle spesa dovuto alle diffuse carenze nell?organizzazione del lavoro all?interno delle amministrazioni, nelle politiche retributive e nelle attività di acquisto dei beni necessari per la produzione.
La quarta riguarda l?evoluzione della spesa e la sua governance.
La quinta anomalia è nel rapporto centro-periferia, per cui gli enti locali esercitano le stesse funzioni, a prescindere dalle dimensioni e caratteristiche territoriali.
A fronte di una spesa pubblica ?rivedibile? nel medio periodo è di circa 295 miliardi di euro, il Governo ha ritenuto necessario un intervento volto alla riduzione della spesa pubblica per un importo complessivo di 4,2 miliardi, per l?anno 2012, più o meno il 2% della cifra ipotizzata.
Perché allora, a fronte di una ipotesi così debole Palazzo Chigi ha scelto la partecipazione online anche per l?adozione della spending review ?
È lo stesso Governo che afferma che la sezione web dedicata a questo problema ? ha lo scopo di illustrare la spending review, quanto è stato fatto finora e i progressi che si attendono per i prossimi mesi. Mentre tutti i cittadini, attraverso il modulo ?Esprimi la tua opinione?, hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili?.
E i cittadini diligentemente hanno espresso la loro opinione, ma governare è un?altra cosa che esprimere un?opinione. E in un sistema democratico rappresentativo governare vuole dire esercitare il potere attraverso la delega e riconoscersi nelle scelte che vengono fatte anche assumendosi responsabilità e sacrifici. Va da sé e non ha bisogno di dimostrazione che la tecnologia digitale non darà nessun incremento di potere al cittadino volenteroso che in buona fede avrà dato un aiuto alla diagnosi della situazione da sanare. Nessuno infatti gli farà sapere in quale dei cinque punti è servita la sua osservazione. Inoltre la tecnologia digitale che ha come prerogativa la partecipazione e la interattività non ha avuto nessuna possibilità di eliminare l?immagine e l?esercizio di un potere che vede sempre un re e un suddito.
La partecipazione alle scelte di democrazia territoriale risulta avvilita da una gestione di informazioni centralizzate che non tengono conto di storia, organizzazione e vocazione delle comunità locali.
Infine e cosa non da poco si è persa l?occasione, non tanto per far presente che altri strumenti telematici erano a disposizione da tempo per questa partecipazione, ma che strumenti istituzionalizzati e pensati alla scopo di un miglioramento reale della comunicazione tra cittadino e amministrazione sono stati per l?ennesima volta avviliti e non valorizzati.
Ci riferiamo in particolare agli URP, questo brutto nome fantasioso che cela uno delle utopie più belle di una democrazia partecipata:
La legge 150 del 2000, nel riaffermare i principi generali espressi con il d.lgs. n°29/93, assegna all?URP le funzioni di:
garantire l?esercizio dei diritti di informazione, di accesso agli atti e di partecipazione (legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni);
agevolare l?utilizzazione dei servizi offerti ai cittadini, anche attraverso l?informazione sulle disposizioni normative e amministrative, e sulle strutture e sui compiti dell?amministrazione;
promuovere l?adozione di sistemi di interconnessione telematica, coordinare le reti civiche, promuovere e gestire quindi la Comunicazione Istituzionale on line;
promuovere l?ascolto dei cittadini e i processi di verifica della qualità dei servizi e di gradimento degli utenti;
garantire lo scambio di informazioni fra l?ufficio e le altre strutture operanti nell?amministrazione, promuovendo e organizzando la comunicazione interna;
promuovere la comunicazione interistituzionale, attraverso lo scambio e la collaborazione tra gli uffici per le relazioni con il pubblico delle altre amministrazioni, come ad esempio attraverso la costituzione di reti di URP.
Rimane in ogni caso il dato inequivocabile della risposta del popolo della rete alla chiamata di aiuto e di partecipazione lanciata dal Governo e questo è stato positivo, come sarà positivo qualche giorno dopo l?intervento a favore dei terremotati dell?Emilia.
Il Presidente Monti sa che il popolo della rete imparerà sempre di più e meglio la grammatica e la sintassi della comunicazione digitale ma non può dimenticare che a fronte di questo impegno urge un intervento pedagogico umile quanto efficace per fare crescere la consapevolezza nella nostra classe dirigente sia pubblica che privata di cosa vuole dire un corretto utilizzo della rete per un vero esercizio di democrazia partecipata e rappresentativa.FONTE: Il Comunicatore Italiano
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Vela Intermatica: Twostar 2012, vittoria e record per ?Vento di Sardegna?
I due velisti italiani primi assoluti sul traguardo della Two Handed Transatlantic Race 2012 (Twostar), conquistano anche il nuovo record della regata. Il loro arrivo a Newport R.I. negli USA alle 19.47 locali di sabato 16 giugno 2012. Mura e Apolloni sono i primi italiani a vincere questa regata. Tutti i video e le fotografie in navigazione sono state trasmesse grazie alla tecnologia satellitare Inmarsat fornita da Intermatica, Operatore Telefonico e Service Provider dei maggiori sistemi satellitari.
13 giorni 12 ore e 47 minuti: con questo tempo Andrea Mura e Riccardo Apolloni, a bordo dell?Open 50 Vento di Sardegna (progetto Felci Yachts), hanno stabilito il nuovo record di percorrenza per monoscafi della Two Handed Transatlantic Race (Twostar), regata oceanica di 2.786 miglia organizzata dal Royal Western Yacht Club e partita da Plymouth in Inghilterra il 3 giugno scorso con arrivo a Newport R.I. negli Usa. Il precedente record risaliva al 1994 ed era stato fissato, con un tempo di15 giorni e 31 minuti, dal 60′ Cherbourg Technologies.
Mura e Apolloni sono i primi italiani a vincere questa leggendaria regata: una vittoria sia in tempo reale (che gli vale dunque la prestigiosa ?line of honours?) sia in tempo compensato. I due velisti diventano così anche il primo equipaggio italiano a conquistare il record di percorrenza della regata. Con questo risultato e dopo la vittoria del 2010 alla Route du Rhum, Andrea Mura si conferma tra i protagonisti assoluti della vela oceanica internazionale.
?Siamo esausti ma felici ? hanno dichiarato Mura e Apolloni appena tagliato il traguardo, dove erano attesi dal comitato di regata presieduto da Norm Bailey, International Liaison Officer ed ex Commodoro del Newport Yacht Club. Il nostro ? ha proseguito Andrea Mura -è un risultato di prestigio per la vela e lo sport italiani, realizzato con una barca italiana ?vecchia? di 12 anni ma costantemente rinnovata, con vele italiane realizzate dalla Veleria Andrea Mura, una preparazione tutta italiana e il contributo di tante aziende che hanno messo a nostra disposizione la loro tecnologia per consentirci di navigare serenamente e in assoluta sicurezza.
Questa vittoria la dedichiamo a tutti coloro che hanno creduto in noi. In particolare ? ha aggiunto Mura ? voglio ringraziare la Regione Autonoma Sardegna nella persona del suo Presidente Ugo Cappellacci che ha sempre creduto in me, il Presidente del Cagliari Calcio Massimo Cellino, il mio sponsor storico Argiolas Formaggi e Intermatica che mi sostiene sia da un punto di vista tecnico che della sicurezza in mare, grazie ai suoi prodotti per la comunicazione satellitare.
L?avvicinamento al traguardo di Newport R.I. è stato molto impegnativo ? ha aggiunto Apolloni ? per la presenza di numerosi pescherecci, spadare e nasse per aragoste e granchi. Gli strumenti che avevamo a bordo insieme all?osservazione a vista senza sosta ci hanno consentito durante la notte di evitare problemi di ogni tipo. Grazie all?AIS abbiamo potuto rilevare ed essere rilevati da tutte le barche che ne erano dotate e che incrociavano nella zona. Oltre l?Ais avevamo ovviamente il Radar. Per l?avvistamento di pedagni e boe è stata di fondamentale aiuto la telecamera termica Raymarine che ha rilevato ogni insidia. Era sufficiente, infatti, il semplice sventolamento di una bandierina di segnalazione sulla superficie dell?acqua per generare calore ed essere così perfettamente rilevata come pure il calore generato dal galleggiamento di boe, gavitelli, etc.
Ora il nostro desiderio più grande è quello di fare una doccia e di poter ordinare una grande bistecca e una birra fresca e un bel sonno in un letto caldo e asciutto?.
Sul canale YouTube di Intermatica i video dei momenti salienti della vincente traversata di Mura e Apolloni.Tutti i video e le fotografie in navigazione sono state trasmesse grazie alla partnership con Intermatica, gruppo che da 15 anni opera nel settore delle telecomunicazioni con particolare attenzione ai prodotti e ai servizi per la telefonia mobile terrestre e satellitare e della sicurezza in mare.
Fonte: Intermatica -
Liscia Netcomm: Rivoluzione Home Banking arriva MyBank
Dopo carte ricaricabili e tecnologia Nfc, è pronto al debutto un nuovo strumento di pagamento pensato per quei milioni di italiani che non dispongono di una carta di credito. È «MyBank», che raccoglie l?adesione delle principali banche italiane. MyBank consente il pagamento utilizzando la piattaforma di online banking del consumatore, in altre parole un ambiente già noto e di cui si ha fiducia, per fare il bonifico a favore del merchant. ?Tra i vantaggi? evidenzia Roberto Liscia, presidente di Netcomm, consorzio del commercio elettronico italiano ? c?è la comodità e sicurezza di non dovere inviare online i propri dati?.
Nel mondo dell?eCommerce italiano la carta di credito è uno strumento di pagamento poco utilizzato, mentre si afferma la?cugina? ricaricabile. Non è solo una questione di comodità e facilità d?uso, che sono le stesse delle card di credito. Le ricaricabili vincono per la maggiore sicurezza contro i furti d?identità e le clonazioni. Inoltre, si rischia ?solo? l?importo disponibile. Sicurezza con in più un livello molto contenuto di spese: di solito per le card dei circuiti più importanti (Visa, Mastercard e CartaSi) i costi sono limitati alla ricarica e molte banche emittenti nel caso dei bonifici online non applicano commissioni.
Per le tradizionali carte di credito è migliorato il livello di sicurezza con l?aggiunta della tecnologia anti-frode ?3D Secure?. Si tratta di una ulteriore password, sempre modificabile da parte dell?utente, da inserire al momento del saldo per confermare l?ordine di pagamento. Utilizzando le ricaricabili (Paypal,Postepay) il consumatore deve comunque pagare un fee per il servizio. Nel caso di Paypal si spendono 5 euro alla richiesta e 90 cent per ogni ricarica, che invece è gratuita se si trasferisce l?importo dal conto Paypal e sale a 2,5 euro nel caso si usi uno sportello bancomat della rete Quimultibanca. ConPostepay?le cui card nelle tasche degli italiani sono oltre 8,4milioni?si spendono 5euro per l?emissione, une uro per ricaricarla nei punti di Poste Italiane, 2 euro nei punti Sisal, Snai e Banca Itbe 3 euro usando una carta dei circuiti Visa,Visa Electron, Mastercard e Maestro.
In tutti i casi, prima di pagare è meglio verificare sul sito la presenza del bollino Netcomm che certifica l?affidabilità del merchant. L?elenco aggiornato con i siti autorizzati è presente su www.consorzionetcomm.it
Le frodi e il furto d?identità sono le maggiori preoccupazioni per chi acquista online.
Oltre a controllare la presenza del ?lucchettochiuso? nella pagina del browser al momento del pagamento, si deve sapere che i siti di ecom non richiedono password, pin e credenziali d?accesso della carta di credito.Smartphone e tablet sono la nuova frontiera della moneta elettronica e dell?ecommerce in mobilità, dove convergono le strategie di carrier, merchant e istituti finanziari.«Nel 2013 ci sarà il sorpasso degli accessi al web in mobilità e il portafoglio del domani sarà lo smartphone ? sottolinea Gionata Tedeschi, senior advisor per l?innovazione e il digital marketing di Accenture?. I sistemi di accettazione dei merchant potranno essere smartphone con un Pos virtuale, moltiplicando così le possibilità di pagamento». Un punto di partenza è la tecnologia Nfc, che raccoglie l?adesione dei principali player ed è presente in molti smartphone di ultima generazione. La situazione si complica guardando all?arena del mobilepayment dove sono disponibili molte soluzioni legate a una singola società, un carrier o l?emittente di carte di credito. Qui, per esempio, si stanno muovendo i big player come Mastercard con PayPass, scelto anche da Intesa Sanpaolo, mentre VisapayWave sarà accettato in migliaia di negozi della Londra olimpica. Paypal offre PaypalMobile, estensione del suo borsellino che permette di ricevere e inviare denaro con lo smartphone.
Da parte sua PosteMobile permette di associare alla sim card del telefonino l?account Postepay. Si possono così pagare gli acquisti fatti presso quei negozi che hanno siglato accordi con PosteMobile oltre a trasferire denaro all?estero e ricaricare il credito telefonico di un altro utente PosteMobile. C?è poi il gemellaggio tra cellulare e carta ricaricabile, via percorsa dalla VodafoneSmartPass. Altri, come Banca Sella e Auriga, puntano sui Qrcode: si scatta la foto, sullo schermo appaiono i dettagli del pagamento, con la app si conferma e il pagamento è effettuato senza dovere inserire informazioni sensibili.
Per effettuare un pagamento Nfc in Italia sono in corso molti test: basta far sfiorare lo smartphone al ?lettore? e un messaggio sonoro conferma che la transazione è andata a buon fine. Per gli importi superiori ai 25 euro si deve invece inserire un Pin utilizzando una app presente sullo smartphone.Sulla scacchiera dell?ecommerce B2C è pronto al debutto un nuovo strumento di pagamento pensato per quei milioni di italiani che non dispongono di una carta di credito. È«MyBank», che raccoglie l?adesione delle principali banche italiane, come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Iccrea, l?Istituto centrale delle banche popolari italiane e Banca Sella, merchant come Banzai (a cui fanno capo i siti ePrice, SaldiPrivati e Sitonline), Olio Carli, Ibs (vendita di libri) e il Gruppo 24 Ore. MyBank consente il pagamento utilizzando la piattaforma di online banking del consumatore, in altre parole un ambiente già noto e di cui si ha fiducia, per fare il bonifico a favore del merchant. Quando è il momento del saldo basta cliccare sull?icona MyBank per entrare nella homepage della propria banca a cui si accede registrandosi come sempre. «Il sistema automaticamente reindirizza alla sezione bonifici dove l?acquirente trova la disposizione già predisposta ? spiega Roberto Liscia, presidente di Netcomm-. Basta controllare che il destinatario e l?importo siano corretti per dare l?ok all?esecuzione». In una fase successiva la stessa funzionalità verrà offerta con smartphone e tablet. Tra i vantaggi, evidenzia Liscia, c?è la comodità e sicurezza di non dovere inviare online i propri dati. Sul fronte dei costi l?acquirente dovrebbe pagare la stessa commissione di un bonifico online, ma questo tema è in fase di definizione. Infatti, la fase pilota partirà nei primi giorni di giugno mentre il sistema di pagamento progressivamente sarà reso disponibile ai consumatori con l?inizio del prossimo anno.
MyBank sarà compatibile con la piattaforma Sepa, l?infrastruttura unica di pagamento voluta a livello europeo per garantire la gestione dei bonifici tra le banche di Paesi diversi.
MyBank nasce per essere usato con il browser. Poi sbarcherà come app sugli ecosistemi di smartphone e nei terminali Pos dei negozi. In un momento successivo supporterà altri
metodi di pagamento e servizi, autorizzando, per esempio, la banca a confermare al merchant l?indirizzo del cliente.Fonte: Il Sole 24 Ore