Ciao palazzeschi,

basandomi solo su quanto da te riportato, direi che le possibilità di portare quei fatti dinanzi al giudice sono minime. C'è da precisare però, chiunque può intentare una querela, poi sarà il pubblico ministero (o un suo delegato) a svolgere le indagini e verificare se esistono gli estremi per procedere.
Se non esistono si archivia.
Potrebbe accadere che il PM proceda sulla sola base della querela (per evitare di perdere tempo), basandosi esclusivamente su quello che asserisce il querelante, e quindi rinviare a giudice lasciando al giudice di accertare i fatti.

Il fatto di "minacciare" di querelare un altra persona, che poi è un volersi rivolgere ad un giudice, non è considerato minaccia in senso giuridico, quindi non è reato. Chiunque ha il diritto di farlo, se lo ritiene, poi spetta al giudice super partes stabilire come stanno i fatti.
Quindi non esiste possibilità da parte tua di fare alcunchè contro questa persona che ti "minaccia" di querelarti, a meno che non vada oltre. Certo, nel caso dovesse querelarti sul serio e un giudice dovesse assolverti, dopo potresti tu querelarlo per calunnia, ma solo dopo.

Infine, in merito al nickname, non è molto difficile accertare chi ci sia dietro un nick, tramite l'autorità giudiziaria (nel caso di specie un pubblico ministero). In sostanza si fa una richiesta al provider che consente l'accesso ad internet, che fornisce i dati per identificare la persona in questione. Questo può farlo solo su richiesta dell'autorità giudiziaria.

Comunque, come dicevo sopra, se non hai trasceso nelle parole contro quella persona, non mi preoccuperei più di tanto della querela.
Per una eventuale causa civile la persona in questione dovrebbe dimostrare di aver ricevuto un danno. Se non lo hai offeso e non hai denigrato il suo locale, non ci vedo gli estremi per procedere nè in sede civile nè in sede penale.
Ovviamente tutto dipende dalle esatte parole che hai usato tu nei suoi confronti.