@vnotarfrancesco said:

Quoto quanto ti hanno già scritto, aggiungendo che mentre un avvocato può trattare e giungere ad un accordo legale, le agenzie di recupero credito non hanno nessun titolo, ovvero che solo un giudice può "obbligare" qualcuno a pagare o ad adempiere alle proprie obbligazioni (avvocati correggetemi).

Sottoscrivo.
Purtroppo i vituperati legali (a volte a ragione) devono subire la concorrenza sleale di queste società, che tuttavia fanno altro mestiere rispetto a quello di un avvocato: inviano lettere di messa in mora sperando che una raccomandata e una telefonata siano sufficienti per convincere un debitore a pagare...mi piacerebbe conoscere i report e le statistiche di queste società...
con i debitori di oggi nemmeno l'azione in Tribunale spesso purtroppo è sufficiente!!

La strategia va concordata con il cliente...in ogni caso si può iniziare con formale messa in mora per arrivare al decreto ingiuntivo...se ancora non paga procedura esecutiva con pignoramenti.

Sì. Il marito detrae, la moglie paga le tasse...così è...

ciaooo

Ha ragione Cesarini, attenzione a quelle "aziende"...anche io personalmente, come credo molti altri avvocati medio piccoli, accetterei somme inferiori rispetto a quelle richieste e soprattutto fornirei consulenza giuridica!!

Non posso darti chissà che aiuto perché il tipo di rapporto instaurato con il tuo legale puoi conoscerlo solo tu... In ogni caso io non mi offendo quando il cliente mi pone una serie di domande per iscritto sui passaggi della procedura da lui non compresi e sulle strategie adottate, con richiesta di riscontro scritto: anzi se vedo nel cliente qualche dubbio nel mio operato sono io richiederlo espressamente...per la trasparenza e correttezza nei rapporti...
Ti assicuro che serve anche a noi legali, perché permette di evitare che il cliente ci dica poi che non l'avevamo avviso dei rischi...

Quindi ti posso solo invitare a provare a fare altrettanto, se lo ritieni oppurtuno...anche da queste cose si capisce la serietà del professionista...

Ciao

Fategli subito la fattura con esposte chiaramente le vostre spettanze...poi potrete chiedere, personalmente o con legale, il pagamento della fattura...in caso di mancato saldo, potrete richiedere, con avvocato, un decreto ingiuntivo per avviare il recupero coattivo del credito.

I migliori saluti

Come dici la fiducia è tutto così come la chiarezza del professionista nel rispondere per iscritto alle tue richieste.
Certo che puoi far valutare il tuo caso ad un altro legale...
In ogni caso primo passo, secondo me, è parlare dei tuoi dubbi con l'avvocato che hai incaricato...

ciao

La norma è chiara: non rientrando negli atti previsti dall'art. 320 c.c. ritengo non sia necessaria l'autorizzazione...altrimenti sarebbe necessario chiedere l'autorizzazione anche quando la madre, in una separazione, chiede l'assegno di mantenimento per il figlio!

ciao

Il codice del consumo, che prevede il diritto di recesso per le compravendite a distanza, non si applica negli scambi fra privati, ma solo fra professionista e consumatore.

Cordiali saluti.

Mi dispiace ma non ci può essere una risposta legale ad un problema non giuridico...o ti fidi di tuo marito o non ti fidi...puoi farlo seguire da un investigatore: ricordati che spenderai un sacco di soldi...

parlarne con lui, come dici tu, è la cosa migliore...

ciao

La scrittura privata è purtroppo per te chiara: se non paghi il saldo il tuo vecchio locatore potrebbe agire in giudizio per il recupero delle somme restanti.
Altrettanto pacifico che, essendo di tua proprietà, la cucina va trasferita dal vecchio immobile: fai attenzione perchè il locatore potrebbe sostenere che, a causa della presenza della tua cucina, non ha potuto affittare l'immobile e chiederti i danni.
Su tutto bisogna far prevalere il buon senso: potresti cercare di definire bonariamente la cessione a suo favore della cucina medesima...sembra una soluzione vantaggiosa per entrambi: lui ha già l'immobile arredato, tu eviti di pagare le restanti somme.
Gli accordi peraltro si fanno in due.

Ciao

Da quanto riferisci sembra possano sussistere, in astratto, le condizioni per chiedere la modifica delle condizioni di separazione ai sensi dell'art. 710 c.p.c.
Peraltro scrivi che sei separato da più di tre anni: quindi, piuttosto che avviare due procedure anzichè una (dopo la modifica è comunque necessario fare anche il divorzio), potresti partire con il divorzio, chiedendo la revisione degli accordi di separazione in considerazione delle mutate circostanze.
Ovviamente primo passo è quello di rivolgersi a un legale: con lui potrai valutare in concreto la possibilità di ottenere condizioni a te più favorevoli, in ragione anche di quanto stai versando ora.

Ciao

Nel diritto di famiglia le spese legali vengono nella quasi totalità dei casi compensate: ovvero ogni parte si paga il proprio avvocato.
Premesso ciò è ovvia la risposta: se tua moglie ha guadagnato l'anno scorso meno di circa 9700 euro avrà diritto al gratuito patrocinio, altrimenti si pagherà il suo legale.
Se fate il divorzio conigunto, il legale andrà pagato: dovrete accordarvi fra di voi.

Mi dispiace ma l'unico consiglio che ti si può dare è quello di confrontarti con il legale che ti seguirà nel divorzio: troppi sono gli elementi da considerare nella determinazione di un assegno di mantenimento, di certo non valutabili nelle poche righe che scrivi e in ogni caso non in un forum: altrimenti a che servirebbero gli avvocati??
l'unica informazione certa che ti posso dare è che 300 euro i tribunali ormai li stabiliscono per i disoccupati...

ciaooo

Ahi, allora non vedo grossi margini d'azione....purtroppo un mio cliente ha fatto anche di peggio, accettando per la vendita di un bar assegni postdatati...ovviamente alle loro scadenze l'acquirente era già scomparso e del bar non restava nulla...non credo peraltro ciò ti sia molto di conforto...

Purtroppo la tua situazione è simile a tante di altre persone che vedono i propri diritti di consumatori calpestati dalle politiche commerciali scorrette delle aziende...quello che ti posso consigliare, considerando i costi maggiori di un legale, è di rivolgerti ad un associazione locale dei consumatori: io, ad esempio, collaboro con la federconsumatori e ti posso dire che, nelle situazioni come la tua, provvediamo con diffida formale all'azienda e denuncia eventuale alle preposte autorità garanti...
ovviamente, è bene ribadirlo, ogni caso è a sè ed è importante raccogliere in un breve promemoria l'esatto susseguirsi delle vicende: tante volte, ti assicuro, anche per noi giusconsumeristi è impossibile aiutare chi si rivolge a noi proprio per problemi innanzitutto di ricostruzione fattuale degli eventi!
Ti auguro buona fortuna con la tua battaglia!
Ciao

La risposta è semplice e complessa allo stesso tempo: se il bene resta di proprietà di tua suocera tu ovviamente non vanterai nessun diritto di proprietà...ciò anche se il bene dovesse essere intestato a tua moglie già a matrimonio celebrato...potrai invece vantare un credito nei loro confronti se sarai in grado di dimostrare, eventualmente, che le somme impiegate nella ristrutturazione erano tue: innanzitutto tramite scritture, da cui possa eventualmente risultare l'obbligo di restituzione...

sperando di esserti stato utile, ti porgo cordiali saluti.

Dipende da quanto è stato dichiarato nell'atto notarile: ovviamente se parte venditrice ha rilasciato quietanza dichiarando di aver già ricevuto le somme ivi indicate la vedo un pò brutta...
Devi vedere le clausole dell'atto relative al pagamento...

Ciao

Mi dispiace ma non saprei...io lavoro a Brescia...

Aggiungo che, dal punto di vista deontologico, il nuovo difensore, per accettare l'incarico, dovrebbe verificare che il tuo precedente difensore sia stato integralmente pagato...