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    • Obbligo iscrizione all'albo degli ingegneri

      Buongiorno a tutti, sono un signore abbastanza datato (over 59), posseggo una laurea triennale in ingegneria meccanica conseguita nel 2003, nella speranza di non ripetere quesiti di argomenti già trattati (ho guardato in archivio senza trovare esaustive risposte) mi rivolgo a Voi nella speranza di riuscire a chiarirmi le idee

      Premetto di essere disoccupato e per lungo tempo ancora non pensionabile, mi barcameno nel settore formazione con prestazioni occasionali e mi devo decidere se continuare così o se aprire partita iva, inoltre posseggo l'abilitazione per la sezione B classe 10 dell'albo degli ingegneri ma non ho mai avuto bisogno di iscrivermi; ferma restando la mia intenzione di rispettare le regole, dovendo decidere il da farsi per operare nel settore formazione ed eventualmete all'occasione come disegnatore meccanico, vorrei sottoporrVi i seguenti quesiti:

      1. nell'ipotesi di aprire Piva visto che non sono mai stato iscritto all'ordine e che le attività non sono squisitamente ingegneristiche, è comuque obbligatoria l'iscrizione all'albo e quindi ad inarcassa?

      2. nell'ipotesi che non si configuri l'obbligo, in considerazione della minore incidenza dei contributi sarebbe comunque possibile, iscrivermi all'albo e di conseguenza ad inarcassa?

      3. Qualora sia possibile l'opzione 2, considerando che ho degli orizzonti lavorativi di una decina d'anni, salute permettendo, qualcuno mi saprebbe dire dopo quanti anni di contribuzione si matura il diritto ad una pensione?

      4. Nell'infausta ipotesi del non raggiungimento dei requisiti minimi, i contributi versati andrebbero perduti?

      Nel ringraziare anticipatamente tutti coloro che interverranno porgo i miei saluti

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