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    Post creati da numonic

    • RE: Socio disonesto, che fare?

      Gente, che sollievo!
      Procedendo con le verifiche sembra ci sia stato un colpo di scena.
      Infatti s'e' scoperto che i progetti venivano regolarmente fatturati a parte, ma non direttamente alle imprese artigiane, bensi' al megastudio che faceva la direzione lavori. Evidentemente c'erano accordi in questo senso per fornire un servizio completo al cliente...
      Questo spiega perche' in presenza di progetti figurava solo la dia e, in nei casi gia' dotati di altre licenze, non figurava nulla: i progetti erano fatturati successivamente... e spesso "in lotti" (cosa che ha reso difficile appurare la verita' a distanza di tempo)
      Per cui il problema si ridimensiona parecchio, stabilito che non c'e' truffa ne' aspetti di rilievo per il fisco...
      Tirero' le orecchie al mio collega, per procurato falso-allarme... :arrabbiato:

      In ogni caso spero avra' imparato la lezione che sul lavoro non si puo' demandare tutto in fiducia ad altri...

      postato in Consulenza Legale e Professioni Web
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      numonic
    • RE: Socio disonesto, che fare?

      Grazie,
      ecco un argomento che potrebbe farlo riflettere.
      Ti risulta che questi elenchi stilati dai Comuni possano essere consultati dal pubblico, in qualche modo? Sarebbe utile per appurare se ci sono altre situazioni sospette i cui il mio collega era all'oscuro ...oltre a quelle finora scoperte per caso.

      In ogni caso ormai s'e' convinto ad andare da un legale, appena concluso da parte sua il necessario controllo generale dei propri incartamenti degli anni passati. (non e' una cosa da mezzoretta)

      postato in Consulenza Legale e Professioni Web
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      numonic
    • RE: Socio disonesto, che fare?

      Ti ringrazio, temevo anche io...
      Per essere precisi, pero': non ci dovrebbero essere "false" fatture.
      Da quanto ho capito, intestati a nome del professionista, sono stati depositati in Comune:

      1. progetti mai fatturati.
      2. progetti legati a fatture che descrivono il lavoro come una semplice "dia/consulenza/parere etc..."

      Il fisco, questo tipo di problemi, credo, non li puo' rilevare con un controllo presso lo Studio.

      Per i casi del secondo tipo dovrebbero entrare nel merito, andare in Comune ed accorgersi che un progetto prescritto dalla legge non puo' essere contrabbandato come "allegato omaggio" a una dia.

      Per i casi del primo tipo non ci sono legami.
      Qualcuno dovrebbe spulciare sistematicamente TUTTE le pratiche depositate in Comune e controllare chi sta "regalando" misteriosamente il proprio lavoro.

      Onestamente non mi intendo: puo' essere che il fisco sia scrupoloso fino a questi livelli?

      Va precisato che il socio "truffaldino" i lavori grossi e delicati li ha probabilmente sempre portati in Studio e fatti fare al professionista. Invece i documenti "riciclati" sono stati fabbricati con tutta probabilita' solo in quei casi semplici in cui alle ditte artigianali serviva una "carta" da depositare in Comune. Progettini, asseverazioni etc...
      Teoricamente, sono documenti che non dovrebbero mai piu' saltar fuori.

      Certo che poi, se sono centinaia, c'e' sempre la possibilita' che qualcuno di questi venga alla luce.
      Ad esempio, per un qualsiasi stupido motivo XX, sorge una diatriba legale tra utente e impresa... in questi casi, so gia' per esperienza, si tirano fuori tutte le carte esistenti e tutti vengono chiamati in causa...

      ( Nel rispondere, per cortesia, dite la vostra qualifica ed esperienza, cosi' da capire se mi date pareri generali o specialistici )

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      numonic
    • RE: Socio disonesto, che fare?

      Il primo ha titolo di studio, partita iva ed emette fatture come professionista.
      L'altro non ha nulla. Hanno un semplice contratto (registrato) del tipo "associato/associante" che stabilisce, a grandi linee, diritti e doveri dei due.
      La contabilita' e' tenuta da un commercialista, regolarmente pagato, che fa le dichiarazioni e i versamenti. Si limita ovviamente ad esaminare l'elenco di fatture e fornitori, senza entrare nel merito dei rapporti di Studio.

      postato in Consulenza Legale e Professioni Web
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      numonic
    • RE: Socio disonesto, che fare?

      Non sono io il diretto interessato. Preciso inoltre che le pratiche di cui parliamo, per fortuna, non possono mettere a repentaglio salute o sicurezza.

      postato in Consulenza Legale e Professioni Web
      N
      numonic
    • RE: Socio disonesto, che fare?

      Sei avvocato? Ti ringrazio per il consiglio.
      In effetti gli avevo subito detto di sentire il parere di un avvocato specializzato (e non dovrebbe essere un problema trovarne uno visto che stiamo in un grossissimo capoluogo italiano.)
      L'urgenza pero' mi pare relativa: questi fatti durano da anni e, per ora, continuano indisturbati. Quindi 90 giorni da quale evento particolare?

      Sei, piuttosto, a conoscenza di casi simili per potermi dire quanto son durati e che tipo di implicazioni possono portare?
      Ad esempio, le prove potranno anche essere chiare ma chi ci dice che, in sede di giudizio, il socio sostenga di essere stato "autorizzato" dal titolare dello Studio ad agire cosi', magari per evadere le tasse?
      Al momento la soluzione piu' probabile e che il mio collega congedi il socio con una scusa, per non sollevare grane. E tutto finisca li', all' "italiana".

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      numonic
    • Socio disonesto, che fare?

      Buon giorno,

      ho un collega che ha subito un grave e prolungato danno da parte di un socio scorretto. Vorrei consigliarlo ma lui e' pieno di dubbi e paure.
      Servirebbe veramente il parere di un legale che abbia esperienza di come vanno in genere a finire queste cose...

      Il caso riguarda uno Studio di progettazione formato da due soci con contratto di pari partecipazione agli utili. Uno e' il professionista che fa i progetti e mette la firma, l'altro - che non ha titolo di sorta- s'incarica di procurare i clienti, seguire i lavori e i pagamenti.
      In sostanza, dopo anni di collaborazione, il socio-professionista casualmente scopre che risultano depositati in comune dei progetti a suo nome, a sua completa insaputa.
      Il socio senza titolo ha evidentemente fotocopiato il timbro e apposto firma imitata, sbianchettando le copertine di precedenti lavori per apporvi il nome di nuovi clienti. Indagando con discrezione emergono progetti abusivi realizzati in modo sbrigativo, (con calcoli fuori norma) e sottratti all' utile dello Studio oppure dichiarati allo Studio come semplici "consulenze/dia" e quindi fatti fatturare a prezzo minimo.
      La reale provenienza delle carte e' abbastanza palese, la calligrafia infatti e' quella, pure la macchina da scrivere usata e' quella in dotazione al socio.

      Aggiungiamo che dalla verifica a posteriori risultano persino varie pratiche fatte dal professionista che il socio si sarebbe "dimenticato" di chiudere coi clienti e far fatturare e abbiamo finalmente capito perche' il socio senza titolo risulta pieno di soldi nonostante la crisi mentre lo stimato professionista e' rimasto alla canna del gas.

      A parte questo... la domanda e': come vanno a finire queste cose?

      La fiducia del mio collega nell' efficacia della giustizia in questi casi delicati e' poca ...e forse non posso dargli tutti i torti.

      Se si rivolge ad un legale, che speranze reali ha di recuperare i mancati guadagni e quante invece di insabbiarsi per anni in un caso di: "eravamo sempre d'accordo, la mia parola contro la tua" mentre gli avvocati si mangiano tutto?
      Nel frattempo, facendo uscire questa storia, che possibilita ci sono che proprio lui ci vada di mezzo per "magra" o mancata fatturazione su quelle pratiche contraffatte?
      O che gli accertamenti gli blocchino lo Studio per anni?

      Va tenuto presente che pero', anche stando zitto, in futuro puo’ capitare di essere chiamato in causa come firmatario di lavori di cui nemmeno sapeva l'esistenza.

      Tutti questi progetti "illeciti" sono palesemente diversi da quelli normalmente svolti dal professionista (sono evidentemente "riciclati" alla buona).... ma, a parte questo, di quali altre prove dovrebbe disporre per poter dimostrare la propria estraneita' in buona fede davanti ad un giudice, in caso volesse reclamare il danno subito,
      ...o almeno cosa deve fare per tutelarsi in futuro nel disconoscere la paternita' di questi illeciti?

      postato in Consulenza Legale e Professioni Web
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      numonic