Il divano “made in Puglia”, nasce e cresce nell’entroterra barese a ridosso della collina murgiana proprio al confine con la Basilicata nelle città di Matera, Altamura e Santeramo in Colle. È proprio in questo territorio ricco di vegetazione, tra i muretti a secco, in mezzo alle coltivazioni di alberi di ulivo e steccati di vigneti che si sviluppa una conoscenza specializzata che dara vita al settore dell’imbottito.
Un prodotto riconosciuto in tutto il mondo come il risultato dell’esperienza di maestri artigiani, di idee innovative di design moderno, di tecnologie al servizio di elementi di arredo straordinari.
Lo sviluppo di questo settore ha inizio negli anni ’80 e per tutto il ’90 fino all’inizio del 2000 decolla in maniera vertiginosa dando lavoro ad oltre 12000 addetti tra operatori di grandi realtà industriali e piccole e medie imprese che fanno da indotto.
In questo periodo si è sviluppato sul territorio una professionalità altamente qualificata, una folta presenza di artigiani dediti alla produzione e confezionamento del prodotto imbottito, così un esercito di operatori dalle elevate qualità ed esperienza si suddivide in falegnami, spugnifici, produttori (tra i quali ritroviamo figure come i tagliatori, cucitori, design, commerciali).
La crisi del settore arrivata con la globalizzazione dei mercati in cui inarrestabile si è imposto il più concorrenziale divano cinese o di altri Paesi competitors che ha ridimensionato di molto il peso economico del comparto tagliando la forza lavoro di un terzo ed sfoltendo notevolmente il numero di aziende, ha condotto oggi le aziende a qualificare ancor di più il proprio prodotto garantendo maggiore qualità, un design sempre attendo ai tempi, materiali innovativi e un prezzo abbastanza competitivo dando un nuovo slancio positivo e diverso con l’individuazione di nuovi mercati come Russia, Emirati Arabi e Cina.
Dal comparto murgiano esce dunque il divano pronto per la commercializzazione.
Il Divano S.r.l. proprietario del marchio “Apuliasofà” racchiude in sé tutte queste professionalità, forte dell’esperienza maturata in questo settore e della passione per la cura del particolare offre una gamma di soluzioni adatte ad arredare qualsiasi ambiente e a garantire la comodità e il relax. Così nascono i prodotti: Classici, Contemporanei, Modulari Trasformabili, Divani Letto, Poltrone e Relax.
La collezione Apuliasofà si apre ad una ricerca di design e qualità, grazie all’esperienza ventennale di maestri artigiani del divano che realizzano prodotti fatti a mano, dando vita a sedute di qualità e comodità. Una produzione tutta italiana che dalle splendide colline Murgiane di Santeramo in Colle, cuore del distretto dell’imbottito pugliese, sviluppa prodotti per il mercato nazionale e internazionale.
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Apuliasofà e il distretto del divano in puglia
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I prodotti Ecoplen ottengono il marchio ?Plastica Seconda Vita?. Ancora un passo ava
Ancora un passo avanti verso la sostenibilità ambientale.
Il marchio PSV Plastica Seconda Vita, promosso da IPPR (Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo) e inserito nel Decreto Ministeriale 22 febbraio 2011 – “Criteri minimi per gli appalti verdi della Pubblica Amministrazione “, è una certificazione ambientale di prodotto per materiali e manufatti ottenuti dalla valorizzazione di rifiuti plastici.
È il primo marchio italiano ed europeo dedicato alla plastica riciclata ed Ecoplen, grazie alla produzione di taniche in PE rigenerato con non meno del 70% di Rilene ha ottenuto questa importante certificazione.Il marchio Plastica Seconda Vita introduce il concetto di “qualità” nelle plastiche di riciclo e di “rintracciabilità” dei materiali riciclati, inoltre fa riferimento alle percentuali di riciclato riportate nella circolare 4 agosto 2004, attuativa del DM 203/2003 sul Green Public Procurement, e alla norma UNI EN ISO 14021.
Infatti, la nuova legge 221/2015 sugli “Acquisti Verdi” orienta in maniera decisa e consapevole le P.A. a creare procedure per incrementare l’inserimento di criteri di sostenibilità ambientale in tutte le procedure di acquisizione di beni e servizi, di sensibilizzare e diffondere un nuovo approccio di “acquisto pubblico” che tenga conto dell’intero ciclo di vita dei prodotti al fine di garantire il migliore rapporto qualità-prezzo, di promuovere l’uso razionale delle risorse, di incentivare la sostenibilità ambientale e la pratica del GPP (Green Public Procurement).
I prodotti Ecoplen, così garantiscono qualità e punteggi maggiori nella partecipazione a bandi pubblici.Il marchio Plastica Seconda Vita nasce dall’esigenza di rendere maggiormente visibili e più facilmente identificabili i beni in materie plastiche da riciclo che vengono destinati alle Pubbliche Amministrazioni e/o alle società a prevalente capitale pubblico, nonché alla GDO (Grande Distribuzione Organizzata). Per questo motivo IPPR pubblica ogni anno il Repertorio dei materiali e manufatti a marchio “Plastica seconda Vita”. Le attività per l’ottenimento del marchio PSV vengono svolte dagli organismi di certificazione partners di IPPR: IIP-Istituto Italiano dei Plastici e SGS.
In questo contesto Ecoplen, grazie alla produzione di prodotti in plastica (taniche, imballaggi flessibili normali e termoretraibili, buste per la raccolta di rifiuti sanitari) con polietilene riciclato nel settore del soffiaggio e filmature di materie plastiche, è l’unica azienda in Italia a dare vita ad un ciclo virtuoso. Dal rifiuto post-consumo, l’azienda realizza nuovi prodotti e materiali in plastica dall’anima green e dal design innovativo e attraente.
IPPR offre una piattaforma di visibilità a tutte le aziende produttrici e distributrici di plastiche da riciclo e relativi manufatti e crea un incontro tra domanda e offerta nell’ambito degli acquisti verdi sia tra aziende private sia tra aziende e Pubblica Amministrazione. Così, IPPR rappresenta un vero e proprio store del prodotto ecologico in plastica, con oltre 1200 manufatti e materiali certificati “Plastica Seconda Vita”, il primo marchio in Italia e in Europa dedicato alla plastica riciclata.
Ecoplen con i suoi prodotti (taniche green, telo pacciamante, cappuccio termoretraibile, telo per imballaggio flessibile), in PE rigenerato dà risposte innovative ad un mercato sempre più diretto verso l’acquisizione di prodotti sostenibili.
La cultura delle plastiche da riciclo è un passaggio fondamentale per realizzare quella economica circolare che vede nel rifiuto una risorsa da rimettere nel mercato. L’azienda Ecoplen grazie alla certificazione “Plastica Seconda Vita” offre soluzioni innovative e sostenibili atte a soddisfare il mercato del soffiaggio e filmature di materie plastiche intento a virare verso un’economia rispettosa dell’ambiente.
MAGGIORI PUNTEGGI NEI BANDI PUBBLICI CON I PRODOTTI RIGENERATI ECOPLEN
Criterio fondamentale, insieme l’acquisizione del marchio PSV, è l’omologazione per il trasporto ADR ottenuto da Ecoplen per le Taniche in PE rigenerato.Queste certificazioni e omologazioni diventano fattori determinanti per chiunque voglia affrontare un bando pubblico per la fornitura di prodotti e servizi improntati alla sostenibilità ambientale.
Infatti, l’utilizzo dei prodotti in PE rigenerati al 70 % di Ecoplen per la partecipazione a gare e bandi pubblici garantisce maggiori punteggi in quanto soddisfano tutti i requisiti dettati dal GPP (Green Public Procurement).
Con Ecoplen, la sostenibilità nel campo della produzione di materie plastiche, vince sempre!. -
La raccolta dell?olio esausto con le taniche in PE rigenerato di Ecoplen garantisce l
L’utilizzo dell’olio sia in cucina per qualsiasi genere di frittura o nel campo lavorativo specie in quello dell’auto, con l’olio motore, o per la lubrificazione di ingranaggi, ha portato già da molti decenni a porci il problema dello smaltimento dopo l’utilizzo.
L’olio esausto, sia vegetale che lubrificante, è un problema che va affrontato se si vuole mettere in pratica il meccanismo della sostenibilità ambientale cercando di non versare questi liquidi nell’ambiente e quindi di tutelare la natura.
Le taniche rigenerate Ecoplen sono un ottimo strumento per la raccolta degli oli esausti e in più garantiscono la sostenibilità ambientale perchè realizzate con rifiuti di plastica post-consumo.I danni da olio esausto
L’olio esausto può far enormi danni se non smaltito correttamente, dal lavandino, attraverso la rete fognaria, raggiunge gli impianti di depurazione causandovi gravi danni. Versato, invece, in uno specchio d'acqua, un solo litro d'olio è capace di formare una pellicola inquinante grande quanto un campo da calcio riducendone pericolosamente l'ossigenazione così da rendere non potabile un milione di litri d'acqua (più o meno il consumo di acqua di un individuo per ben 14 anni). L’olio esausto, disperso nel suolo, impedisce l'assunzione delle sostanze nutritive da parte della flora e, rientrando nella catena alimentare, come mangime per gli animali ad esempio, ha conseguenze nefaste anche sulla nostra salute.
Da anni il Consorzio Obbligatorio degli Oli usati, il Coou è impegnato nella promozione delle modalità di svolgimento dell'attività di raccolta e smaltimento ed dal 2001 è stato creato anche Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali e animali esausti, il Conoe che raggruppa associazioni di raccoglitori (ANCO), di rigeneratori (Anirog e Aroe), di produttori (Confcommercio, Confartigianato, Coldiretti, CNA, Federalberghi, Fipe e Una-Confindustria) coinvolgendo all'incirca 12.000 imprese. Entrambi i consorzi hanno l’obiettivo di creare sul territorio una filiera capillarmente distribuita tale da aumentare la raccolta di oli esausti e quindi diminuire l’immissione nell’ambiente di questo prodotto.La raccolta degli oli esausti
Il riciclaggio degli oli esausti è un settore specifico del riciclaggio dei rifiuti, e consiste in un insieme di operazioni che vengono svolte su olio lubrificante o olio vegetale usati, per ottenere oli rigenerati da rimmettere nel mercato con la produzione lubrificanti, biodiesel, tensioattivi e saponi.La raccolta degli oli esausti può avvenire con l’utilizzo delle taniche rigenerate di Ecoplen, realizzate da rifiuti plastici post-consumo, così da chiudere il ciclo del riciclo utilizzando materiali figli della raccolta differenziata.
La gamma di taniche in plastica Ecoplen (di capacità 5, 10, 20 e 25lt) ad elevata resistenza grazie alla coestrusione in tre strati di polietilene con non meno del 70% di Rilene (polietilene rigenerato) contenuto fra due stratificazioni di polimero vergine, può soddisfare qualsiasi tipo di esigenza domestica e nella raccolta degli oli usati e inoltre si presenta come prodotto ad impatto zero.
La tipica colorazione a trasparenza inoltre garantisce il controllo del livello di riempimento del contenitore senza mai far perdere al recipiente le caratteristiche tecniche che ne determinano la resistenza e la tenuta.
Come si ricicla l’olio esausto
Il processo di riciclo dell’olio che meglio valorizza il prodotto di scarto è la rigenerazione. Mediante 100 kg di olio usato si possono ottenere circa 65 kg di olio base rigenerato e 20/25 grammi di gasolio e bitume. Circa il 25% del mercato delle basi lubrificanti è costituito da basi rigenerate. L’**olio **può essere rigenerato con tre differenti processi che portano alla formazione di un olio trasparente con bassissimo contenuto di zolfo e polinucleari aromatici. Oltre la rigenerazione, l’**olio **usato può essere utilizzato come combustibile: l’olio esausto ha un potere calorifico di 9.500 kcal/kg, simile a quello del normale olio combustibile.
Il **riciclo dell’olio **parte con la raccolta, ecco come operarla- Il vecchio olio di frittura può essere accumulato in contenitori di plastica, meglio se realizzati con plastica rigenerata da rifiuti post-consumo, come le taniche green di Ecoplen.
- Procuratevi un contenitore capiente (meglio partire da contenitori da 5 litri o superiori), ad ogni frittura, dopo aver fatto raffreddare l’olio depositatelo nel contenitore.
- Il contenitore saturo di olio potrà essere consegnato nelle apposite isole ecologiche oppure, se il comune di residenza lo prevede, può essere consegnato insieme agli altri rifiuti della classica raccolta porta a porta.
Inoltre, la Ecoplen, prima azienda al mondo a produrre, nel campo del soffiaggio delle materie plastiche, taniche con non meno del 70% di plastica riciclata da rifiuti post-consumo, ha ottenuto per le taniche in plastica riciclata l’omologa ADR da parte del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, per il trasporto delle merci pericolose.
Oggi tutti i prodotti Ecoplen, che si fregiano del prestigioso marchio Plastica Seconda Vita, possono essere utilizzati anche nel campo degli Acquisti Verdi per le Pubbliche Amministrazioni promuovendo l’uso razionale delle risorse, cercando di incentivare la sostenibilità ambientale e la pratica del GPP (Green Public Procurement). -
La forza della Coestrusione nelle Taniche in plastica riciclata di Ecoplen.
Le taniche in plastica riciclatacoestruse della Ecoplen hanno più anime che garantiscono al contenitore una maggiore resistenza nel contatto con qualsiasi genere di materiale. Infatti, attraverso una loro ricercata diversificazione conferiscono al contenitore caratteristiche che la tanica convenzionale monostrato non potrebbe mai presentare.
Questo avviene grazie alla produzione di taniche in PE rigenerato con la tecnica della coestrusione in tre strati di polietilene con non meno del 70% di Rilene contenuto fra due stratificazioni di polimero vergine. Tale processo rende possibile coniugare la resistenza all’aggressione chimica richiesta (intervenendo solo sullo strato interno in polimero vergine opportunamente selezionato e calibrato) con la resistenza meccanica strutturale nonché una tenuta formidabile delle saldature (agendo solo sullo strato intermedio e quello più esterno).
La tanica della Ecoplen rappresenta il contenitore ideale per i prodotti fotosensibili in quanto la presenza di Rilene di colore nero inserito nello strato intermedio esercitala funzione di perfetta protezione ai raggi UV.
A riprova di quanto dichiarato, la Ecoplen, prima azienda al mondo a produrre, nel campo del soffiaggio delle materie plastiche, taniche con non meno del 70% di plastica riciclata da rifiuti post-consumo, ha ottenuto per le taniche in plastica riciclata l’omologa ADR da parte del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, per il trasporto delle merci pericolose.
Unica azienda in Italia ad ottenere una certificazione di omologazione per prodotti ottenuti da plastica riciclata da rifiuti post-consumo.
Va inoltre sottolineato che i prodotti progettati e realizzati dalla Ecoplen sono concepiti per essere recuperabili al 100% in armonia con i principi della Economia Circolare.
Cos’è la coestrusione
La coestrusione è una variante del processo di estrusione, in cui si lavorano contemporaneamente materiali diversi, che escono dalla matrice accoppiati, dando vita a prodotti multistrato inediti
L’estrusione processo di produzione industriale di deformazione plastica, che inizia a comparire nel settore dell’industria già sul finire dell'800, ma soltanto al termine della seconda guerra mondiale diventa la tecnica più utilizzata per dare forma alle materie plastiche. Questo avviene in seguito l'incremento notevole dello sviluppo di materie termoplastiche come polipropilene e polietilene che danno, ancore oggi, a tali procedimentilo status di principali tecnologie utilizzate per la lavorazione delle materie plastiche.
Il processo della coestrusione nella produzione di Ecoplen viene effettuato grazie all’utilizzo di formidabili macchine per il soffiaggio della tedesca Kautex che con precisione realizzano prodotti in PE rigenerato con struttura a multistrato dalle proprietà meccaniche superiori rispetto a quelli realizzati con granuli vergini e quindi utilizzati in tutti i settori applicativi.Le scelte dei materiali da abbinare.
Nella scelta dei materiali da abbinare in una struttura multistrato occorre valutare le caratteristiche di adesione fra i vari strati perchè una eventuale delaminazione, più probabile in corrispondenza dei punti di saldatura renderebbe il contenitore inutilizzabile. In tal caso Ecoplen opera una scelta attraverso ricerche e prove così da presentare taniche in coestrusione a tre strati capaci di resistere alle sollecitazioni interne dei gas, delle temperature e delle pressioni nonché a urti e cadute.
La fabbricazione dei contenitori in plastica multistrato mediante la tecnica di coestrusione-soffiaggio ha acquistato notevole importanza negli ultimi anni in quanto garantisce ai prodotti liquidi e gassosi il mantenimento delle proprie caratteristiche tecniche e la protezione contro qualsiasi agente atmosferico esterno.
In questo contesto Ecoplen, grazie alla produzione di prodotti in plastica (taniche, imballaggi, contenitori, flaconi) con polietilene riciclato nel settore del **soffiaggio di **materie plastiche, tiene conto anche del fattore sostenibilità ambientale realizzando **prodotti e **materiali in plastica dall’anima green e recuperabili al 100% nonchè dal design innovativo e attraente.
La gamma di taniche in plastica (di capacità 5, 10, 20 e 25lt) ad elevata resistenza grazie alla coestrusione in tre strati di polietilene con non meno del 70% di Rilene (polietilene rigenerato) contenuto fra due stratificazioni di polimero vergine, si presenta in una varietà di colori sorprendente tali da rendere il prodotto attraente anche sotto il profilo del design, così da soddisfare qualsiasi tipo di esigenza con idee innovative ad impatto zero.
Oggi i prodotti Ecoplen, che si fregiano del prestigioso marchio Plastica Seconda Vita, possono essere utilizzati anche nel campo degli Acquisti Verdi per le Pubbliche Amministrazioni promuovendo l’uso razionale delle risorse, cercando di incentivare la sostenibilità ambientale e la pratica del GPP (Green Public Procurement). -
Il telo per imballaggio flessibile in pe rigenerato per garantire l?integrità e la so
Il telo per imballaggio flessibile in multi piega continuo prodotto con Polietilene rigenerato è il risultato della filosofia aziendale che Ecoplen ha trasferito alle proprie produzioni. Dare una seconda vita alla plastica significa garantire all’ambiente uno sviluppo sostenibile nella riduzione degli effetti inquinanti prodotti dall’utilizzo del petrolio e dei suoi derivati.
Riuscire ad riciclare la plastica per realizzare nuovi oggetti e prodotti che hanno come fine la protezione, così come fa il telo per imballaggio in PE rigeneratoEcoplen, significa contribuire in maniera assoluta alla salvaguardia del nostro pianeta avendo come punti fermi nella condizione dell’impresa i valori di eticità e rispetto per la natura.Cos’è un imballaggio
L'imballaggio è un prodotto, adibito a contenere e a proteggere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti e a consentire la loro manipolazione e la loro consegna, ad assicurare la loro presentazione al pubblico.
Gli imballaggi vengono distinti in tre diverse categorie:
Imballaggio primario, quando il rivestimento confeziona il singolo prodotto pronto al consumo. Ad esempio, la lattina che contiene la bevanda. La tanica che contiene l’acqua. In questo modo l’imballaggio consente di conservare nel tempo e trasportare beni altrimenti deperibili.
Imballaggio secondario o multiplo: si ha quando il prodotto ha più confezioni che ne garantiscono la conservazione. Esempio, la confezione di più merendine che sono rivestite da un involucro di carta plastificata e poi collocate in un contenitore di cartone avvolto in un altro busta di carta plastificata. Quindi l’imballaggio secondario può essere rimosso dal prodotto senza alternarne le caratteristiche.
Imballaggio terziario, concepito in modo da facilitare la logistica e il trasporto di un certo numero di unità di vendita o di imballaggi secondari per evitare la loro manipolazione e i danni connessi al trasporto. In questo caso possono essere i cartoni che contengono le confezioni.
L'imballaggio deve rispettare una serie di obiettivi, quali: proteggere la merce, evitare furti, essere economico, e rispettare un equilibrio tra le sue prestazioni e il suo costo, sia dal punto di vista del materiale impiegato, sia del tempo impiegato per realizzare l'operazione di imballaggio.
Inoltre dal punto di vista ecologico è importante che per gli imballaggi vengano usati materiali facilmente riciclabili e nella minor quantità possibile.Oggi l’imballaggio ha assunto anche caratteristiche estetiche, offrendo all’utilizzatore non solo la garanzia di protezione ma anche una qualità di bellezza nella presentazione del prodotto.
Così è diventato molto diffuso l'uso di riferirsi all'imballaggio con il termine inglese packaging: che assume un'accezione più ampia, riferendosi non solo alla materialità dell'imballaggio, ma anche agli aspetti immateriali riguardanti il processo produttivo, industriale ed estetico, laddove, invece, il termine italiano "imballaggio" assume un significato più ristretto, relativo all'involucro materiale, o al complesso di operazioni attraverso cui la merce viene racchiusa nell'involucro.Il telo per imballaggio in PE rigenerato Ecoplen non solo garantisce protezione, sicurezza, resistenza ma offre grazie alla vari gamma di colori e di trasparenze un tocco di estetica alle merci racchiuse in esso.
La storia dell’imballaggio
L’imballaggio fa parte della nostra cultura, è un elemento importante, un’icona del nostro tempo. La storia degli imballaggi è collegata anche alla storia economia, industriale ed artigianale del nostro Paese. La rapidità della crescita dell’Italia, dal 1960 ad oggi, ha comportato un rivoluzionamento delle economie tradizionali, dei mercati e, di conseguenza, della struttura stessa del sistema produttivo e della sua distribuzione sul territorio. È cambiato il modo di vivere, di rapportarsi con il territorio e quindi di consumare. Le distanze sono aumentate, le merci, prodotte in un luogo, vengono trasportate altrove per essere consumate, le persone vivono in un posto e lavorano in un altro. Pertanto garantire una protezione a tutto quello che si produce diventa una necessità e se questo si riesce a farlo attraverso processi industriali rispettosi dell’ambiente che ci circonda allora il valore della merce prodotta aumenta in termini di etica e sostenibilità.Il telo per imballaggi in PE rigenerato Ecoplen
è il risultato di questa storia aziendale che ha fatto della sostenibilità ambientale un punto fondamentale della propria produzione.
Il telo per imballaggio in PE rigenerato Ecoplen prodotto sia come telo multi piega che come sacchetti di varie dimensioni è indicato nell’industria degli imbottiti, dei tessuti, per il confezionamento di contenitori o prodotti vari, per chi ha l’esigenza di incappucciare merce anche di grandi dimensioni, utilissimo per gli scarti di lavorazione nel settore dei tessuti e degli imbottiti in quando la trasparenza permette la divisione degli scarti per colore.
Indicato per la protezione di divani o mobili nel caso di trasporto o solo per proteggerlo dalla polvere o dagli agenti atmosferici nel caso di deposito in magazzino o dalle impurità e dagli agenti esterni per tutto il tragitto dal luogo di produzione al luogo di consegna.
Il telo per imballaggi in PE rigenerato Ecoplen ha una elevata resistenza alla lacerazione e notevoli caratteristiche tecniche che garantiscono sicurezza e protezione.
Fornito in bobine per il telo in multi piega e in cartoni per i sacchi di varie dimensioni.I numeri del riciclo degli imballaggi
Nel 2014 sono oltre 830.000 le tonnellate di imballaggi in plastica raccolte in modo differenziato con un incremento del +8% rispetto al 2013, grazie soprattutto all’aumento di raccolta in zone storicamente difficili come il Mezzogiorno. Sono 450.000 le tonnellate di rifiuti di imballaggio in plastica provenienti dalla raccolta differenziata riciclate nel 2014. A questa cifra vanno aggiunti i quantitativi di imballaggi in plastica riciclati da operatori industriali indipendenti provenienti dalle attività commerciali e industriali, pari a 323.000 tonnellate, per un riciclo complessivo di circa 780.000 tonnellate.
Le nuove tecnologie e l’esperienza pluriennale nel riciclo hanno reso il mercato delle materie prime seconde ottenute un settore di qualità. Oggi è possibile realizzare qualsiasi cosa con materiale proveniente da Riciclo.
Ecoplen è la prima azienda al mondo è la prima azienda al mondo ad utilizzare non meno del 70% di polietilene rigenerato da rifiuto post-consumo per la fabbricazione di taniche in plastica da 5, 10, 20 e 25 litri. Ed oggi anche grazie all’utilizzo del RILENE [SUP][/SUP], resina ottenuta da una meticolosa selezione dei rifiuti plastici grazie ad un innovativo sistema di trasformazione ed una inedita ricetta, può produrre il telo per imballaggi flessibile con il 100% di Polietilene Rigenerato. -
Il telo Pacciamatura di Ecoplen in PE rigenerato per un?agricoltura sostenibile.
La pacciamatura in Polietilene rigenerato, adatta a tutti coloro che vogliono contribuire a realizzare quella sostenibilità ambientale fondamentale per la cura del nostro pianeta, arricchisce la gamma dei prodotti Ecoplen e offre a tutte le aziende che operano nel settore agricolo e in particolar modo in quello dell’agricoltura biologica, nuove innovazioni sostenibili.
La pacciamatura è una tecnica che viene utilizzata in agricoltura per impedire la crescita di erbacce, per conservare l’umidità del suolo, per proteggere il terreno dall’erosione o dalla pioggia battente e preserv are nelle colture un microclima capace di mantenere, al livello delle radici superficiali, una temperatura più elevata nei mesi freddi, mentre diminuisce il fabbisogno di innaffiature nei mesi più caldi.
Questa operazione che si effettua ricoprendo il terreno con uno strato di materiale, ricorda quello che succede in natura quando le foglie secche cadono dagli alberi e si vanno a posare sul terreno creando un telo naturale che riduce la crescita di altra vegetazione, impedisce la penetrazione dei raggi solari, mantiene il terreno umido. Infatti questa tecnica è molto utilizzata nelle pratiche agronomiche sostenibili, quali permacultura, agricoltura naturale, agricoltura biodinamica, agricoltura biologica.
Il telo pacciamante di Ecoplen
Uno dei metodi più usati nelle colture di natura convenzionale e biologica o nella organizzazione del verde ornamentale è la pacciamatura con telo pacciamante.
In Italia le principali colture che utilizzano e che potrebbero utilizzare la pacciamatura sono:
• Cetriolo;
• Cocomero;
• Fragola;
• Melanzana;
• Melone o popone;
• Peperone;
• Pomodoro;
• Sedano;
• Zucchino.
per un totale di circa 246.000 ha di cui il 30-40% soggette a pacciamatura.
Vengono, inoltre, in alcuni casi utilizzati i teli pacciamanti nelle seguenti altre colture:
• Asparago;
• Carota;
• Cipolla;
• Finocchi;
• Fiori e piante ornamentali o da fronda;
• Frutti-viticoltura;
• Lattughe, radicchio ed altre verdure da foglia;
• Mais;
• Patata;
• Vivaismo.- Colture e consistenza delle colture pacciamate in agricoltura biologica
Il telo pacciamante realizzato da Ecoplen è un film in polietilene rigenerato, cioè realizzato da rifiuti plastici post consumo e quindi altamente sostenibile in quanto non genera, nella sua produzione, ulteriori inquinanti o utilizzo di resine vergini ma grazie al riciclo realizza quel concetto di economia circolare che vede l’oggetto in Polietilene essere utilizzato e poi attraverso processi particolari di trasformazione rimesso nel mercato sotto nuove forme.
Il telo pacciamante nero in PE rigenerato di Ecoplen , utile per ogni tipo di cultura agricola con forature per qualsiasi tipo di coltivazione, è ottimo per l’integrale contenimento delle erbe infestanti, ed inoltre, per conduzione, determina un aumento della temperatura del suolo. Ha una perfetta coprenza ai raggi solari, può essere prodotto in vari spessori da 40 a 200 my, con proprietà meccaniche davvero interessanti.
Questo prodotto può essere utilizzato sia nella grandi, medie e piccole colture, ma anche nei giardini, negli orti, nelle serre, in tutte quelle aree dedicate all’agricoltura.
La pacciamatura prodotta da Ecoplen è in armonia con il concetto di sostenibilità ambientale e quindi di agricoltura sostenibile in quanto questo prodotto è realizzato al 100 % con PE riciclato e quindi realizza l’obiettivo di ridurre lo spreco di plastica in agricoltura mettendo in pratica il sistema di utilizzo e riuso che garantisce il rispetto dell’ambiente e della natura.
Inoltre L’obiettivo di introdurre nel sistema aziendale delle metodologie di lavoro è in linea con i dettami della UE su una politica agricola a favore dell’ambiente e sull’economia circolare e, vieppiù, con il c.d. Collegato ambientale alla Legge di Stabilità, recentemente approvato dal Parlamento Italiano, in cui tra l’altro sono contenute norme in tema di Acquisti Verdi della Pubblica Amministrazione (GPP), rendendoli obbligatori in alcuni settori e fissandone una quota del 50% delle forniture per altri. -
La tanica in plastica riciclata ecoplen omologata per trasporto adr di merci pericolo
Le taniche in plastica ECOPLEN, realizzate con non meno del 70% di plastica riciclata da rifiuti post-consumo, hanno ottenuto l’omologa ADR da parte del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, per il trasporto delle merci pericolose.
Un grande risultato per la sostenibilità nel campo della produzione di materie plastiche.
Ci siamo. Anche la tanica in plastica riciclata Ecoplen riceve l’omologa per il trasporto ADR e si mette al servizio di merci pericolose.
Cos’è L’ADR
L’European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road, detto ADR è l’accordo siglato dai Paesi dell’Unione Europea per i trasporti su strada di merci pericolose. Le disposizioni indicate nella normativa indicano le varie caratteristiche, dal punto di vista di forza e resistenza alle sollecitazioni dei liquidi, che gli imballaggi e i contenitori in plasticadevono avere per poter superare quest’esame e quindi essere ritenuti idonei al trasporto di merci particolari.
Ecoplen a Gennaio 2016 ha ricevuto dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture l’omologa ADR per le taniche in plastica riciclata da 5,10, 20 e 25 lt.
È la prima volta in Italia che una tanica in polietilene rigenerato ottiene questa importante autorizzazione. È un successo della intera filiera del recupero da rifiuti di plastiche post-consumo. ECOPLEN dimostra che l’utilizzo opportuno e controllato di polimeri rigenerati, in particolare il RILENE , permette la realizzazione di prodotti non solo ecosostenibili ma anche tecnicamente performanti tale da consentirne l’utilizzo in applicazioni particolari in cui è richiesto un elevato grado qualitativo.
In questo contesto, la mission di Ecoplen sposa appieno la filosofia della green economy che pone al vertice della scala dei valori nella produzione di materie plastiche il rispetto per l’ambiente che ci circonda. L’obiettivo di introdurre nel sistema aziendale delle metodologie di lavoro è in linea con i dettami della UE sull’economia circolare e, vieppiù, con il c.d. Collegato ambientale alla Legge di Stabilità, recentemente approvato dal Parlamento Italiano, in cui tra l’altro sono contenute norme in tema di acquisti verdi della Pubblica Amministrazione (GPP), rendendoli obbligatori in alcuni settori e fissandone una quota del 50% delle forniture per altri.
Le taniche in plastica riciclata di Ecoplen presentano proprietà meccaniche superiori a quelli realizzate con granuli vergini, grazie alla particolare struttura multistrato e diventano, così, nel mercato del soffiaggio delle materie plastiche garanzia della sostenibilità ambientale e della tutela della natura. L’utilizzo di polietilene ad alta densità prodotto dalla rigenerazione di rifiuti post-consumo fornisce al sistema economico e produttivo mondiale metodi e mezzi per affrontare la sfida della sostenibilità con idee innovative ad impatto zero. -
Le Regioni chiamano la Green Economy. Ecoplen risponde con le sue taniche in plastica
Le Regioni chiamano la Green Economy. Ecoplen risponde con le sue taniche in plastica riciclata.“Giocando d’anticipo sugli obblighi appena introdotti, la giunta della Regione Veneto ha approvato il “Piano d’Azione per l’attuazione del Green Public Procurement (GPP) per il triennio 2016-2018” con l’obiettivo di incrementare l’inserimento di criteri di sostenibilità ambientale in tutte le procedure di acquisizione di beni e servizi, di sensibilizzare e diffondere un nuovo approccio di “acquisto pubblico” che tenga conto dell’intero ciclo di vita dei prodotti al fine di garantire il migliore rapporto qualità-prezzo, di promuovere l’uso razionale delle risorse, di incentivare la sostenibilità ambientale e la pratica del GPP su tutto il territorio regionale attraverso la formazione, l’informazione e la comunicazione. Ne dà notizia il vicepresidente Gianluca Forcolin, facendo rilevare che l’adozione di questo piano ha preceduto l’entrata in vigore dal 2 febbraio delle nuove norme a favore della “green economy” previste dal Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità 2016 e destinate ad incidere in modo significativo su vari aspetti della normativa ambientale e dell’economia verde, nella direzione della semplificazione e della promozione dei riutilizzo delle risorse e della sostenibilità ambientale, con la previsione di incentivi per premiare i comportamenti virtuosi di consumatori, produttori e istituzioni.”“La Regione del Veneto – sottolinea Forcolin – non si è trovata quindi impreparata e questo è importante perché il Collegato Ambientale prevede – nella sostanza – che il GPP diventi obbligatorio. Infatti dal 2 febbraio 2016 dovranno essere adottati in modo obbligatorio i criteri ambientali minimi previsti dal Piano d’Azione Nazionale per il 100% degli acquisti di beni e servizi impattanti sui consumi energetici e le emissioni di CO2 (attrezzature elettroniche, servizi energetici, illuminazione pubblica, IT, materie plastiche, ecc.) e per il 50% degli altri acquisti nelle categorie merceologiche per i quali i criteri minimi ambientali sono stati approvati o verranno in futuro approvati o aggiornati”.Le taniche in plastica riciclata di Ecoplen
In questo contesto Ecoplen, grazie alla produzione di prodotti in plastica (taniche, imballaggi, contenitori, flaconi) con polietilene riciclato nel settore del soffiaggio di materie plastiche, diventa l’unica azienda in Italia a dare vita ad un ciclo virtuoso. Dal rifiiuto post-consumo, l’azienda realizza nuovi prodotti e materiali in plastica dall’anima green e dal design innovativo e attraente.La gamma di taniche in plastica (di capacità 5,10,20 e 25 lt) ad elevata resistenza grazie alla coestrusione in tre strati di polietilene con non meno del 70% di Rilene (polietilene rigenerato) contenuto fra due stratificazioni di polimero vergine, si presenta in una varietà di colori sorprendente tali da rendere il prodotto attraente sotto il profilo del design.Il non far ricorso necessariamente a polimeri generati dal petrolio e quindi non essendo soggetti agli andamenti del mercato petrolifero e delle multinazionali, garantisce all’azienda la possibilità di inserirsi nel ciclo virtuoso dell’economia circolare, chiudendo un percorso che dall’utilizzo di materie plastiche passa per il rifiuto-riciclo e quindi a nuova vita.Innovazione e sostenibilità, così, diventano per Ecoplen il motore che alimenta tutto il processo produttivo contribuendo, così, a rendere più vivibile l’ambiente e mettendo in pratica il concetto fondamentale della green economy: la natura, fonte primaria di vita, va tutela sempre e comunque.