A naso, e da profano del diritto, direi che ti stai preoccupando troppo. Se vuoi proprio levarti il dubbio, passati 3 mesi e qualcosina dalla minaccia di adire le vie legali puoi presentare, anche per posta, una richiesta detta ex art. 335 cpp alla Procura della Repubblica della tua zona (oddio, della zona in cui eri quando si sono svolti i fatti per essere precisi) e ti sarà comunicato se esistono indagini a tuo carico. La richiesta puoi presentarla anche da sola, allegando ai moduli che trovi sicuramente sul sito della Procura una fotocopia della carta d'identità e una busta pre-affrancata e pre-indirizzata con cui ti verrà comunicato l'esito, ma se trovi imbarazzo a far ciò puoi incaricare tranquillamente un qualsiasi avvocato, è una procedura molto comune e sicuramente dalla parcella esigua. Però, ripeto, è giusto per calmarti e toglierti il pensiero, non è successo nulla.
Non ha senso preoccuparsi ora di "elementi di difesa" per qualcosa che molto probabilmente non esiste, sta' tranquilla. Anche qualora fosse stata presentata una querela, esiste la scriminante della provocazione che è applicata a casi molto meno provocatori, per cui si archivia senza neanche disturbare gli indagati che non sapranno mai di esserlo stati. Anche nel caso - che non è il tuo - s'instauri un procedimento, si può sempre contrattare il ritiro della querela dietro un piccolo risarcimento o, se la controparte si rifiuta, aspettare la prima udienza utile e presentare la stessa offerta in presenza del giudice, che estinguerà il reato d'ufficio. Questo lo dico soprattutto se temi per i suoi compagni del gruppo che hanno offeso la persona, non si preoccupi, non verranno condannati (al massimo dovranno pagare qualche centinaio di euro); per te certamente non si arriverà neanche a questo punto. Tranquilla e buon lavoro con i conigli!