Grazie per le tue risposte.
Qualcun altro ha ulteriori dettagli da aggiungere?
nasfra77
@nasfra77
Post creati da nasfra77
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RE: Carichi di famiglia ed altri dubbi
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Carichi di famiglia ed altri dubbi
Buongiorno a tutti,
ho da poco aperto p.iva come libero professionista in regime dei minimi. Vorrei, cortesemente, il parere di un esperto per sapere come gestire i carichi di famiglia. Come devo fare, in particolare, per ottenere le detrazioni per familiari a carico (mia moglie), per le spese mediche e gli altri oneri (contributo SSN della RCA auto, ecc...)? Sempre con il Mod. Unico come fatto finora? Posso utilizzarlo allo scopo anche se non dovessi avere altri redditi da dichiarare?Inoltre, anche se ho letto diversi post, su alcune questioni ho trovato pareri discordanti, per cui non sono riuscito a chiarirmi completamente le idee:
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acquisto un'auto da 20.000 euro (IVA inclusa) con P.IVA: ho capito che posso dedurre il 50% del costo, ma nel computo dei 15.000 euro per beni strumentali devo considerare solo la quota portata in deduzione (50% netto IVA) o l'interno prezzo di acquisto (20.000 euro) al netto dell'IVA? Su questo aspetto ho trovato opinioni contrastanti. La differenza è sostanziale, in quanto nel primo caso posso rimanere nel regimi dei minimi, nel secondo no.
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pedaggi autostradali: non avendo il telepass e considerando che le ricevute rilasciate al casello non sono utilizzabili per fini fiscali, posso acquistare delle tessere a scalare viacard (che possono essere fatturate immediatamente) e utilizzarle nel corso dei miei spostamenti? Personalmente trovo poco pratica l'opzione di chiedere la fatturazione delle varie ricevute autostradali... se poi consideriamo che la Soc. Autostrade si prende tre mesi di tempo per l'invio della fattura...
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carburante auto: è chiarissimo che tutte le spese inerenti l'auto possono essere dedotte al 50%, poichè la legge presume l'utilizzo promiscuo dell'auto. Proprio in base a questa presunzione, è corretto quindi far annotare sull'apposita scheda tutto il carburante acquistato nell'anno (anche quello relativo a spostamenti personali)? Se riporto sulla scheda solo il carburante inerente gli spostamenti di lavoro (ammesso che sia possibile farlo) e poi mi viene permesso di scaricare solo il 50% di questo totale, di fatto, la presunzione di utilizzo promiscuo del veicolo sarebbe solo un regalo ad esclusivo vantaggio del fisco... E' corretto il mio ragionamento? Diversamente, come potrei tener conto dei soli chilometri percorsi per lavoro?
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spese per alberghi e ristoranti: la guida dell'AdE dice che possono essere dedotte al 100% se si può dimostrare, sulla base di criteri oggettivi, l'attinenza all'attività svolta. Nel caso in cui una o più trasferte presso la sede del cliente portino poi all'effettiva conclusione dell'affare, con conseguente emissione di fattura, non vedo particolari problemi di oggettività (correggetemi se sbaglio)... ma se l'affare non si conclude e quindi all'incontro non segue alcuna fattura, come posso dimostrare che le spese sostenute sono comunque effettivamente pertinenti all'attività esercitata?
Ringrazio in anticipo tutti coloro che vorranno aiutarmi.
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RE: Dubbi su attività di consulenza informatica
Ok, tutto chiaro.
Grazie ancora. -
RE: Dubbi su attività di consulenza informatica
Grazie per la velocissima risposta.
Potete darmi delucidazioni riguardo l'ultimo punto del mio post (gestione di eventuali acquisti per conto del cliente)? -
Dubbi su attività di consulenza informatica
Buongiorno a tutti,
vorrei iniziare a svolgere l'attività di consulente informatico.
Ne ho parlato con il mio commercialista ma vorrei un vostro parere su alcuni aspetti ancora poco chiari.
Le attività di mio interesse sono: consulenza informatica (cod. attività 62.02), configurazione di personal computer (62.09.01) e altre attività di servizi connesse all'informatica (62.09.09).
Provo a riassumere quello che ho capito parlando con il commercialista: devo aprire la P.IVA come libero professionista; devo iscrivermi alla gestione separata dell'INPS; non è necessaria l'iscrizione nè alla Camera di Commercio nè all'INAL.
Poichè sussistono i requisiti previsti posso inoltre aderire al regime dei minimi. Pagherò i contributi in % al reddito (circa il 27%, nessuna quota fissa quindi) oltre al 20% di imposta sui redditi. Nessun adempimento IVA e niente studi di settore.
Inoltre, da libero professionista, sarei soggetto alla ritenuta del 20% per le fatture fatte a clienti con P.IVA (nessuna ritenuta per clienti privati). Il commercialista però parla anche dell'obbligo di applicare a tutti i clienti la rivalsa del 4% per i contributi INPS. Da quanto letto nel forum tuttavia, mi sembra di capire che l'applicazione di questa ritenuta è facoltativa e non obbligatoria. Quale posizione è corretta?Vorrei cortesemente sapere se quanto scritto è corretto e se esistono alternative valide alla soluzione che mi è stata proposta.
Cosa comporterebbe, ad esempio, aprire la P.IVA come ditta individuale anzichè come libero professionista? Purtroppo non mi è molto chiara la differenza. Tra le due opzioni cosa cambia dal punto di vista fiscale? C'è un qualche vantaggio ad optare per l'una o l'altra soluzione?Ultimo dubbio: se nello svolgimento dell'attività il cliente dovesse chiedermi di occuparmi anche dell'acquisto di quanto necessario alla realizzazione della soluzione informatica da me proposta, come dovrei comportarmi?
Posso effettuare io l'acquisto di quanto necessario e poi fatturare il tutto al cliente o deve essere il cliente ad effettuare direttamente l'acquisto? Questi eventuali acquisti rientrerebbero nel limite dei 15.000 euro previsti dal regime dei minimi per l'acquisto di beni strumentali?
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto che vorrete darmi.