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    • Mutui: La bce non tocca i tassi, rialzi più lontani

      L'inflazione, secondo Trichet, resterà ferma "intorno al 2%" fino a fine anno per poi scendere nel 2012. In pratica la Bce ha ribilanciato il rischio di recessione (più alto) e di inflazione (più basso).

      Il presidente della Banca Centrale ha anche sottolineato che la politica monetaria "resta accomodante e i tassi di interesse bassi".
      Cambia quindi ancora, nel giro di pochi mesi, la prospettiva anche per i mutui. «Infatti ? fa notare Roberto Anedda, vicepresidente di MutuiOnline.it ? il rallentamento della ripresa e dell?inflazione ha generato una inversione di tendenza nei tassi: dopo l?aumento della BCE ad inizio luglio la crescita dell?Euribor si è fermata ed ha innescato la retromarcia, con un calo rispetto ai massimi di luglio».

      «Ancora più marcata ? continua Anedda ? la discesa degli IRS, gli indici di lungo termine, scesi mediamente di oltre lo 0,80% in soli due mesi e tornati ai minimi storici del 3% toccati un anno fa».
      Si apre così una nuova, interessante opportunità per il tasso fisso, con le migliori offerte che partono appena dal 4,3%. Assicurarsi contro le incertezze future dei tassi torna a essere poco costoso, dopo che i fissi si erano portati verso il 5% e la loro stagione d?oro sembrava volgere al termine.
      «Tale situazione ? sottolineano in MutuiOnline.it ? si rivela opportuna sia per chi debba sottoscrivere un mutuo, sia per coloro che già ne hanno uno e vogliono passare, con una surroga a costo zero, ad una soluzione più prevedibile oltre che conveniente. Non a caso l?osservatorio di MutuiOnline.it, forte di quasi 100.000 richieste di mutuo solo nel 2011, registra un ritorno di preferenze per il tasso fisso, le cui richieste negli ultimi due mesi sono salite dal 33% al 38% del totale».

      MutuiOnline registra un aumento anche nella richiesta di mutui a tasso variabile (dal 41% al 43%), per le prospettive di allungamento dei tempi per i possibili rialzi. In effetti, il cambio di scenario, sottolineato anche dalle parole di Trichet, porta a nuove valutazioni sulle prospettive dei tassi e apre ipotesi del tutto nuove per il loro andamento futuro: a questo punto, non solo diventa poco probabile un aumento prima della metà del 2012, ma anche il livello al quale i tassi di riferimento arriveranno in un futuro più lontano potrebbe rivelarsi più basso rispetto a quello che le valutazioni basate sugli andamenti storici lascerebbero pensare.
      «La situazione economica e finanziaria dell?Europa ? rileva Anedda ? è in profonda trasformazione ed è legata di più a elementi nuovi che agli eventi storici precedenti, e questo potrebbe rendere poco attendibili le proiezioni dei tassi basate unicamente su tale storicità».

      Si conferma invece la progressiva perdita di interesse per i tassi variabili con cap (scesi dal 24% al 17%), dato che i livelli massimi garantiti del tasso sono saliti oltre il 5,5% se non addirittura il 6%, quindi poco convenienti rispetto a un tasso fisso ed anche al pur incerto tasso variabile.
      La situazione di incertezza sul mercato influisce peraltro anche sulla facilità con la quale le banche stesse operano, e diversi istituti preferiscono al momento restare alla finestra in diversi settori, mutui compresi. «Nello scegliere il proprio mutuo ? raccomanda Anedda ? è quindi importante valutare le offerte di un elevato numero di banche, in modo da poter individuare quelle che realmente offrano le migliori condizioni e permettano quindi di sfruttare al meglio la situazione di mercato attuale».

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    • Auto Elettriche e incentivi: quando il finanziamento diventa un affare

      Dal futuro alla realtà. Il mercato delle auto elettriche sembra pronto a compiere quel passo in avanti che porterebbe i veicoli ecologici a confrontarsi alla pari, o quasi, con i più tradizionali modelli a benzina e diesel. Infatti, per rilanciare il settore automobilistico ancora in sofferenza, molti paesi europei hanno deciso di proporre una serie di incentivi nei prossimi quattro anni, periodo nel quale diverse case automobilistiche hanno programmato l?uscita dei modelli a motore elettrico di ultima generazione.

      Gli incentivi in Italia
      Proprio a ridosso delle vacanze estive le commissioni Trasporti e Attività Produttive hanno deciso di stanziare un fondo di 60 milioni di euro per assegnare incentivi a chi decidesse di acquistare un?automobile al 100% elettrica. I bonus di cui beneficeranno i futuri automobilisti, che verranno confermati definitivamente entro la fine dell?anno, ammonteranno a 5.000 euro nel 2012, 3.000 euro nel 2013, 2.000 euro nel 2014 e di 1.000 euro nel 2015.
      Se la produzione di veicoli a impatto ambientale zero sarà accompagnata da una proliferazione dei punti di ricarica pubblici sul territorio nazionale, acquistare un?auto elettrica nei prossimi mesi potrebbe davvero rivelarsi un ottimo affare: oltre al fatto di svincolarsi dalle sempre più care pompe di benzina (o gasolio) e contribuire al rispetto dell?ambiente, gli incentivi governativi possono davvero far pendere l?ago della bilancia verso la scelta ?elettrica?, a patto che il prezzo sia almeno paragonabile a quello delle auto tradizionali.

      Auto elettrica quanto mi costi?
      Perché le auto elettriche raggiungano l?obiettivo dichiarato del 10% di presenza sull?intero parco di auto entro il 2016, è necessario che siano economicamente accessibili alle tasche degli italiani, i quali spesso ricorrono ad un finanziamento per pagare, se non per intero, almeno in parte il costo della propria auto.
      In questo caso si godrebbe di un doppio vantaggio: una riduzione di prezzo, data dall?incentivo statale, e un esborso immediato di denaro contenuto, o addirittura nullo, grazie alla possibilità di finanziare l?acquisto a tassi convenienti.
      Attraverso la banca dati di PrestitiOnline.it, comparatore di prestiti sul web che confronta oltre 10 Istituti di credito, abbiamo analizzato quanto pagherebbe un impiegato milanese di 35 anni se volesse comprarsi un?auto elettrica beneficiando dell?incentivo statale di 5.000 euro.
      Prendendo come primo esempio il modello** Kangoo ZE della Renault **(costo 20.000 euro), l?impiegato milanese riuscirebbe a ?strappare? al concessionario, grazie agli incentivi, il prezzo di 15.000 euro. Se poi decidesse di finanziare l?intero l?importo riuscirebbe a pagarsi l?auto elettrica in 3 anni con rate da 464 euro mensili (TAEG 7,58%). Nel caso in cui richiedesse un prestito solo per il 50% del valore (quindi 7.500 euro), il nostro 35enne riuscirebbe a far scendere le rate mensili a 232 euro per 3 anni, o a 336 euro per 24 mesi, mantenendo sempre un indice sintetico di costo simile (7,50%). Per un altro modello di casa Renault, la Fluence ZE, in arrivo a breve sul mercato italiano, il costo è di 22.200 bonus statale incluso. In questo caso il compratore riuscirebbe a coprire l?intero importo dell?auto con un finanziamento di 5 anni a rate mensili di 434 euro (TAEG 6,81%). Se il prestito fosse rivolto a coprire solo la metà del prezzo (11.100 euro), se la caverebbe con rate da 340 euro (TAEG 6,82%) diluite in soli 36 mesi.
      I restanti modelli di auto elettriche finora presenti sul mercato, o dei quali si conosce il prezzo di uscita, superano abbondantemente la soglia dei 30.000 euro, anche detraendo l?incentivo statale previsto. Quindi, per effettuare l?acquisto di una Mitsubishi i-Miev (prezzo di listino a 36.651), di una Peugeot iOn o Citroen C-Zero (entrambe a 36.111 euro), della **Opel Ampera **(41.950 euro) o di una Chevrolet Volt ( 42.900 euro), l?ipotetico impiegato 35enne troverebbe comunque ampia la scelta di prestiti fino a 30.000 euro: con un finanziamento di 5 anni a rate a partire da 588 euro mensili (TAEG 6,83%), il nostro acquirente riuscirebbe ad assicurarsi un?auto elettrica di ultima generazione e limitare ulteriormente l?impegno di capitale al momento dell?acquisto, anche grazie all?utilizzo dei bonus statali.

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    • Immobili e investimenti: affitti meno convenienti dei mutui nei grandi centri

      Il mattone è ancora un buon investimento, anche per chi parte da una base di risparmio non elevata e vorrebbe acquistare nei grandi centri urbani.
      A confermarlo una volta di più sono i dati pubblicati dal Corriere della Sera, sulla base di elaborazioni del Centro Studi Gabetti. Dati che rivelano, tra l’altro, la preferenza degli italiani a diventare proprietari di un immobile piuttosto che pagare l’affitto di una casa. Non a caso, come confermato da un rapporto presentato dal Dipartimento delle Finanze, il mercato delle locazioni appare in chiara difficoltà e dà forti segnali di contrazione.
      Nelle zone meno centrali delle principali città italiane, e quindi più alla portata della famiglia media, si riscontrano diverse opportunità d’acquisto e di investimento: ad esempio, alcune aree di Milano, Roma e Napoli hanno visto crescere il proprio valore dal 6% fino a quasi il 40% tra il 2007 ed il 2011, quattro anni nei quali il mercato immobiliare ha fatto mediamente segnare una certa stagnazione. Altri quartieri, invece, stanno vivendo una riduzione dei prezzi che, seppur contenuta, attira l’attenzione di chi è alla ricerca di una casa. E, a conti fatti, l’acquisto risulta più conveniente dell’affitto nella maggior parte dei casi.
      A tal riguardo, le elaborazioni effettuate da MutuiOnline.it, il più utilizzato comparatore di mutui in Italia, hanno fatto emergere opportunità interessanti anche per le offerte di mutuo più vantaggiose applicabili alle aree cittadine dei tre capoluoghi.
      Partendo da Milano, se un impiegato 35enne con contratto a tempo indeterminato volesse comprare un bilocale da 50mq in zona Ripamonti, troverebbe prezzi attorno ai 160 mila euro (3.200 euro al mq). Ipotizzando di voler accendere un mutuo di 25 anni per l’80% del valore dell’immobile, l’acquirente troverebbe su MutuiOnline.it offerte a tasso fisso al 4,84% con rate mensili di 736 euro, che scenderebbero tra i 589 euro e i 596 euro per le offerte a tasso variabile (tra il 2,73% e 2,83%). Un esborso mensile sicuramente competitivo rispetto ai circa 700 euro chiesti mediamente nella zona per i canoni d’affitto.
      Discorso simile anche per la zona di Trigoria a Roma, dove per comprare un bilocale da 50 mq da 165 mila euro (3.300 euro per mq), l’impiegato romano troverebbe tra le offerte MutuiOnline proposte per un mutuo da 132.000 euro a partire da 759 euro mensili con tasso fisso a 4,84%, e da 607 euro per quello variabile (2,73%): valori comparabili all’affitto medio di 750 euro riscontrato per la zona a sud della Capitale.
      Spostandoci a Napoli, zona Fuorigrotta, il nostro impiegato 35enne troverebbe certamente conveniente ricorrere all’acquisto di un bilocale di pari dimensioni del valore di 150 mila euro (3.000 euro per mq): rispetto ai circa 700 euro mensili richiesti mediamente dal quartiere partenopeo, le proposte di mutuo reperibili online riportano **tra i 691 euro e i 700 euro mensili per le offerte a tasso fisso **(tra il 4,80% e il 4,98%), e tra i 559 euro e i 560 euro per quelle con tasso variabile (con percentuali tra il 2,83 e il 2,86).

      per Info:
      Gruppo Mol - MutuiOnline
      www mutuionline.it

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    • RE: Mutui online

      Ciao maugi,

      Grazie per aver preso in considerazione MutuiOnline per la scelta del tuo mutuo.

      [***]

      Ci auguriamo di poterti essere utili e ti ringraziamo ancora per l’interesse.

      postato in Consulenza Fiscale
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