Buongiorno a tutti,
Spero di postare nella sezione corretta. Sono un nuovo utente di questo forum e ho notato con piacere che si tratta di un forum aperto a idee, conoscenze, domande e curiosità di estrazione decisamente eterogenea.
Per questo vi porrò alcuni dei dubbi che da tempo mi assillano, ai quali penso sia impossibile dare una risposta certa, ma che in ogni caso a mio parere stimoleranno un confronto ricco di spunti profondi. Si tratta forse di quelli che molti definirebbero "dubbi esistenziali", evitando di porseli perché "tanto non esiste una risposta". Io invece penso che "esistere senza sapere di esistere", ovvero limitarsi a vivere la vita senza porsi domande sulla vita stessa, sia riduttivo, troppo comodo.
Dopo questa noiosa introduzione :), vi espongo i miei dubbi. Allora, noi sappiamo per certo di esistere in quanto aggregazione di più particelle denominate atomi e molecole, e sappiamo empiricamente che tramite determinate "forze", denominate energia, queste particelle sono in grado di aggregarsi tra loro e svilupparsi, dando vita a "sistemi" sempre più complessi.
Ma pur conoscendo il modo in cui tali aggregazioni avvengono, non ne conosciamo l'essenza intrinseca, cioè non ne conosciamo ne l'origine, ne le leggi e quindi il perchè di tali aggregazioni! C'è chi pensa che tutto quanto sia già determinato, ovvero che l'evoluzione avvenga tramite leggi prestabilite. Ma allora dov'è il libero arbitrio? Che senso ha cercare di auto-determinarsi? Mi spiego meglio; il nostro pensiero, la nostra capacità di produrre ragionamenti, di operare delle scelte come ad esempio andare in un luogo piuttosto che in un altro, amare una persona piuttosto che un'altra, non sono forse altro il prodotto di impulsi sinaptici tra i neuroni contenuti nel nostro cervello? Se esistesse il libero arbitrio, allora questo implicherebbe (dal punto di vista scientifico) il fatto che noi siamo in grado di scegliere di "produrre" (in qualche modo a noi sconosciuto) determinate sinapsi piuttosto che altre, ma per operare questa scelta dobbiamo a loro volta produrre altri impulsi che creino gli impulsi successivi, e così via all'infinito.. A questo punto, dove si colloca il libero arbitrio? Il nostro pensiero e solamente frutto di impulsi energetici e reazioni chimiche tra le componenti elementari di cui siamo fatti, o c'è dell'altro? Cosa ne pensate?
Spero di essere stato abbastanza chiaro, non è facile esporre concetti di questo tipo proprio perché viaggiano al limite della (limitatissima, a mio parere) conoscenza umana. E spero di non essere stato troppo prolisso e noioso