@paolino said:
il problema non ricadrà però sui webmaster....nella legge si parla dell'obbligo da parte degli ISP di censurare i domini e/o IP che puntano a materiale pedopornografico....
Il problema del webmaster non è che deve oscurare. E' che viene oscurato!
@paolino said:
è ovvio che questa legge è pensata per tenere alla larga dal web italiano i siti esteri che contengono materiale pedofilo e che risiedono su server in Stati in cui non esistono leggi contro la pedofilia....
se un sito pedofilo si trova su un server italiano state sicuri che prima dell'oscuramento del sito arriveranno gli SWAT a casa del gestore....
riguardo poi la definizione di pedofilia non c'è poi molta imprecisione...nel momento in cui ci si trova di fronte a siti che ospitano materiale multimediale riguardante rapporti sessuali con protagonisti minorenni scatta il reato.....
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allora hai avuto modo di leggere il testo del decreto? Dove? Se lo posti qui fai una cosa utile(per me, almeno) (tanto i testi di legge, almeno quelli, non hanno copyright)
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Veramente il reato scatta a fronte della "consapevole" detenzione, pubblicazione, diffusione ecc... Questa definizione sta in una legge vecchia, e quindi almeno quella è reperibile.
Fa parecchia differenza la parolina.
Senno' si avrebbe un bel caso di responsabilità penale oggettiva che non sarebbe molto costituzionalmente simpatico.
Quanto ai rapporti sessuali con protagonisti minorenni... Tu come la distingui la foto di una bionda tettona di 17 anni, 11 mesi e 29 giorni da quella di una maggiorenne?
Il tutto è teorico ovviamente... Purtroppo, io, foto di bionde tettone da pubblicare non ne ho (e se le avessi non le pubblicherei ma le conserverei tra i ricordi più cari... eh eh eh). Scusate la digressione ma ci tenevo comunque a sottolineare che io ne faccio una questione di principio e di ordinamento... non che me ne freghi niente di tutelare in nessun modo nessun pedofilo, né lui né i suoi amici e parenti fino al 6° grado...
2bis) la sanzione dell'oscuramento scatta invece per il solo fatto, senza alcun accertamento sulla consapevolezza (io il decreto ancora non lo ho trovato, ma trovo improbabile che affermi che un magistrato si deve esprimere sulla consapevolezza del fatto in 6 ore)
2ter) Quindi è possibile che qualcuno che NON ha commesso il REATO, possa essere oscurato lo stesso.
Solo per siti esteri? Magari il decreto dice cosi'. Mbé? Io non potrei avere il mio sito su un server estero? Mi riguarda comunque.
Io ho la massima fiducia per il "buon senso" della gente che applica le leggi.
Oltretutto appartengo al novero, per così dire.
Ciò non toglie che la legge deve essere scritta BENE per impedire che i cittadini siano in ostaggio del primo idiota di turno che dovesse trovar spazi per abnormità.
Mettiamo il caso che mi piazzo sul sito la foto delle vacanze, un bel primo piano di me al mare che mi godo la tintarella...
Sullo sfondo, qualcuna cambia il costume, in spiaggia, al figlioletto... Che, tecnicamente, risulta in quel momento inquadrato, immortalato, e ... nudo.
A me non sta mica bene che il mio sito resta aperto "perchè è ovvio che la legge serve per contrastare i pedofili", e quindi probabilmente non se la prenderanno con me.
Il mio sito deve restare aperto perché io ho il diritto di esprimermi, di pubblicare foto, di avere un sito, e nessuno mi può in nessun modo comprimere, limitare o ridurre questo diritto se non DOPO che un magistrato (e non il primo poliziotto o impiegato di autorità pseudo governativa) ha quantomeno valutato un minimo di fondatezza del presunto reato (e non voglio fare troppo il garantista perché sennò potrei anche pretendere la sentenza passata in giudicato)
Peraltro, io capisco che la parola "pedofilia" scatena questo senso di urgenza...
Ed è vero che l'ordinamento consente alcuni atti "emergenziali" per la tutela dell'ordine pubblico, di fronte al rischio che vengano commessi alcuni crimini.
Ad esempio, se ho il porto d'armi io ho tutto il diritto di andarmene in giro armato...
Ma se vado in giro con la pistola in mano per strada, "apparentemente" ubriaco o impazzito... Qualcuno mi fermerà e porterà in caserma... E' ovvio che non si aspetta di "accertare" se ho davvero intenzione di commettere un qualche reato, se sono DAVVERO ubriaco o impazzito. Per evitare che io ammazzi qualcuno.
Ma in questo caso mi sfugge quale sia l'urgenza da tutelare a fronte della compressione di diritti.
Nessun bambino dovrebbe essere sottoposto all'esperienza di subire un servizio fotografico "lascivo" o altro...
Ma qui ormai le foto sono state scattate.
Gli interessi da tutelare che residuano sono di due ordini:
a) per il bambino, che pure ha "subito" il servizio fotografico, ogni ulteriore "fruizione" del servizio può essere considerata una ulteriore offesa morale o umiliazione (anche se ovviamente non avviene in sua presenza e lui non ne è consapevole)
b) qualcuno può, involontariamente, vedere una immagine che giustamente, di nuovo, offende la sua morale.
Il rischio che un'anima candida "veda" una singola foto inappropriata vale una limitazione della libertà di parola (in senso lato)?.
Quanta gente (che non cerchi esplicitamente quel tipo di materiale) può capitare per errore su un sito e esserne scioccata solo perché invece di chiuderlo in 6 ore si sono fatte passare 24, 48 o anche 72 ore?
L'offesa morale ad un bambino che però non sarà mai consapevole dell'offesa, quanto deve essere tutelata?
(il bambino saprà, prima o poi, che per un certo periodo sono circolate sue foto imbarazzanti... Dico "per un certo periodo" perchè sarebbe bello pensare ce prima o poi si riesca a sequestrarne e distruggerne ogni copia esistente.)
Ma come può essere che faccia per lui differenza se su un certo sito sono rimaste quelle foto per 6 ore dalla segnalazione o per 24?
Quanti diritti bisogna comprimere, e quante "leggi speciali" bisogna fare, per "ridurre" in un modo così irrilevante la sua umiliazione?
Mi spiace, ma dobbiamo discutere di valori e di quali pesi assegnare a ciascuno di questi valori.
Il rischio di un ferimento, di un assassinio, di un danno fisico, di subire una violenza in qualche modo concreta deve essere evitato anche a costo di una temporanea compressione della libertà.
Se vado a 200 in città il rischio di ammazzare qualcun altro (oltre a me) è talmente elevato che, in barba alla mia libertà di spostamento, verrei punito per il solo fatto di aver superato i 50... Giusto.
Mentre cammino per strada potrei anche rivolgermi in modo molto offensivo nei confronti del mio prossimo... ma non mi parrebbe giusto girare imbavagliato solo per questo.
Se offendo gratuitamente la gente, DOPO, con ragionevoli tempi per accertare un minimo di responsabilità e di colpa, punitemi.
@paolino said:
è chiaro che chi vuole gestire un servizio sul web che implica l'interazione con gli utenti e la possibilità da parte di questi ultimi di postare materiale multimediale si assume l'obbligo di controllare la liceità di tale materiale.....se un dipendente di una ditta chimica ruba un fusto di acido e lo usa per ammazzare qualcuno, la ditta sarà comunque responsabile di non aver vigilato e/o predisposto mezzi opportuni per la custodia dei fusti di acido....
noi operiamo sul web e non vogliamo essere criminalizzati e questo lo trovo naturale, però da qui ad invocare l'anarchia ce ne corre....come operatori dobbiamo assumerci le nostre responsabilità....uno Stato ha il diritto di imporre i valori che vanno per la maggiore e bloccare eventuali messaggi che vanno contro tali valori, il problema sorge semmai quando lo Stato usa due pesi e due misure per favorire una parte e penalizzarne un'altra
Ps. Per inciso, se ho un'azienda che conserva acido lo devo custodire in modo particolare per tutelare l'ambiente.
Il fatto che un dipendente possa usarlo come arma, invece, non determina NESSUNA responsabilità penale dell'azienda (o meglio, dell'amministratore dell'azienda). La responsabilità penale è ...... ..... PERSONALE (Corso di diritto penale, anno 1 giorno 1)
L'ultimo commento è un pò spocchioso e me ne scuso...
La causa dell' "accaloramento" è nel fatto che immagino di dar troppo valore a qualcosa che è stato scritto in un modo ma probabilmente voleva intendere qualcos'altro.
"uno Stato ha il diritto di imporre i valori che vanno per la maggiore e bloccare eventuali messaggi che vanno contro tali valori"
Scusa, Paolino... Nel contesto del tuo messaggio forse è accettabile.
Ma, in assoluto, e se dovessi prendere la frase così com'è, non ricordo di aver letto, recentemente (intendo cinquant'anni a questa parte), una affermazione meno condivisibile, e più pericolosa.
NO, NO e NO! Lo Stato non ha nessun diritto di IMPORRE VALORI. Quanto poi a "bloccare messaggi", piuttosto scendo in piazza col kalashnikov (si scrive così?).
Ne facciamo un discorso statistico? un altro po' di crescita zero, un altro pò di immigrazione... e i VALORI che andranno "per la maggiore" saranno infibulazione, burka, e obbligo di preghiera 5 volte al giorno rivolti verso la Mecca. Immagino che ti adeguerai?
Quello che deve fare un Stato serio, in tema di valori, è non obbligare NESSUNO a credere o a NON credere in qualunque valore, e consentire a tutti, ciascuno per se, qualunque comportamento... gestendo soltanto ed esclusivamente quella ristretta area di interessi nei quali la libertà di uno può essere alternativa alla libertà dell'altro.
E se io volessi dire che la pedofilia è una gran cosa perché Alessandro Magno e Socrate la praticavano... Cavolo, lo direi quanto mi pare e quanto voglio!!!! Quello che lo stato mi DEVE impedire... E' di praticarla!
E peraltro l'unico motivo per cui può proibirla NON è perché è una cosa brutta e che offenderebbe la TUA sensibilità.
Ma il diritto è quello del bambino (o minore) che si presume che non possa validamente esprimere un consenso. E senza il suo consenso l'atto sessuale del pedofilo è una limitazione della libertà DEL BAMBINO.
Il fatto che tutto il "resto della società" trovi l'atto una cosa da voltastomaco, mi spiace, ma non rileva!
Senza QUESTO passaggio logico... Mi spiace, ma persino l'orribile e assoutamente deprecabile atto del pedofilo, potrebbe (né dovrebbe) essere punito.