Salve a tutti,ho un quesito per gli esperti del forum.
Tempo fa mio zio si propose ai miei genitori come intermediario per la vendita di un appartamento di proprietà di un suo socio in affari.
Il prezzo era buono,considerato il valore dell'immobile e i miei decisero di acquistare.
Contro il mio parere,il compromesso non fu vagliato da un notaio,ma fu sottoscritto liberamente tra le parti.
Al momento della firma fu versata una somma considerevole al proprietario.
Dopo qualche tempo si scoprì che la casa era ipotecata;quindi si trattava di una truffa.
Da allora gli autori dell'inganno hanno cominciato un giochetto consistente nel far credere ai miei che la questione si poteva risolvere amichevolmente entro breve,sostituendo l'immobile con un altro di loro proprietà,e inventando via via scuse e pretesti uno più assurdo dell'altro per rimandare la soluzione con il solo scopo di allungare i tempi e arrivare alla prescrizione del reato.
I miei hanno affidato la questione ad un avvocato,ma dato che con una denuncia andrebbe nei guai anche mio zio,secondo me hanno intenzione di non andare fino in fondo,visto che non hanno ancora denunciato.
Siccome,secondo me,la parentela costitusce un'aggravante,l'ultima cosa che vorrei sarebbe vedere questa gente (chiamiamola così) passarla liscia.
Vi chiedo,in qualità di esperti,se in quanto erede ho la possibilità di intervenire direttamente e sporgere denuncia autonomamente oppure devono essere i miei genitori a decidere,i quali nonostante le mie pressioni non ne vogliono sapere?
Vi ringrazio.
M
mistralx
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Truffa compromesso