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    • Le parate e le cerimonie a Londra

      Il termine inglese *pageantry, in realtà intraducibile, significa corteo, fasto, rievocazione storica. Tradizione che diventa spettacolo: Londra sa mettere in scena in modo incomparabile la sua ricca storia. Si comincia da Changing the Guard: non c'è visitatore che non si sia fermato almeno una volta davanti a Buckingham Palace o alle Horse Guards per assistervi.

      E poi la Torre di Londra, custode dei riti più antichi, tra cui ogni sera, per la chiusura, verso le 22, la Ceremony of che Keys, immutata da oltre 700 anni. perfino nelle parole pronunciate dagli Yeomen Warders (nome ufficiale dei Bee**eatets). Chiedere i biglietti (gratuiti) almeno due mesi prima a: Ceremony of the Keys Office, Tower of London*. Tra le ricorrenze annuali c'è innanzitutto Trooping the Colour; la parata per il compleanno ufficiale della regina.
      Si svolge il secondo sabato di giugno (ma la regina è na
      ta il 21 aprile) sulla Horse Guard Parade, il terreno dietro la mamma delle Horse Guards. La cerimonia esiste dal 1748 e nell'ultimo secolo è stata annullata solo durante le due guerre mondiali e una volta nel 1955... per lo sciopero dei ferrovieri! I biglietti vanno chiesti entro febbraio a: Headquarters Household division, Horse Guards, Whitehall London tel. 74142479. *Altrimenti ci si dovrà contentare di vedere il corteo che da Buckingham Palace percorre The Mall, fino a Whitehall.

      Assai più imponente è il corteo per lo State Opening of Parliament, quando la regina presiede alla riapertura del parlamento (ogni anno in ottobre/novembre o dopo le elezioni politiche). Per vederlo sarà bene appostarsi per tempo lungo The Mall e Whitehall.
      Anche il nuovo sindaco della City, quando si reca dalla Mansion House alle Royal Courts of Justice per prestare giuramento (in ottobre/novembre), si sposta in una splendida carrozza settecentesca, ma il corteo che lo accompagna è una strana combinazione di parata militare, rievocazione storica e festa di carnevale, con bande musicali e oltre cento canti allegorici. Vi si può assistere dai marciapiedi (lungo Poultry; Cheapside, Ludgate Hill e Fleet Sueet all'andata, Victoria Embankment e Queen Victoria Street al ritorno), o acquistare un biglietto per la tribuna (www lordmayorsshow.org).
      "Regale", a suo modo, è anche il Pearly Kings and Queens Harverst Festival nella chiesa di St Paul, in Covent Garden (prima domenica di ottobre). La tradi
      zione dei Pearlies nasce dall'uso degli ambulanti di decorare gli abiti con bottoni di madreperla. Nell’Ottocento un certo Henry Croft decise di abbondare con le decorazioni, per attirare l'attenzione e raccogliere denaro a scopi caritatevoli. L’iniziativa ri*scosse grande successo, e presto ogni quartiere ebbe i propri Pearlies, vere dinastie. Oggi sono circa 40 famiglie, unite in associazione.

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      milena85
    • Gli scrittori emergenti

      La scrittura è da sempre uno dei settori più complicati, i giovani artisti devono essere in grado di mostrare alle case editrici di avere talento e di poter competere con i professionisti, ormai affermati, del settore. Anche in questo campo il web sembra essere di ottimo aiuto, permette, con l?apertura di blog, siti internet, ai nuovi scrittori di affacciarsi ad un pubblico più vasto.
      [h=1]Gli scrittori sul webUno scrittore famoso ha molta più facilità di promozione di un suo nuovo libro rispetto ad una new entry. Le conoscenze consolidate negli anni ed l?apprezzamento da parte dei colleghi consente ai scrittori di fama di interagire maggiormente con il pubblico. La televisione è da anni lo strumento più utilizzato per entrare nelle case degli italiani, senza dimenticarsi, poi, della stampa. Infatti ogni settimana è possibile leggere su diverse testate giornalistiche le critiche dei libri che si possono trovare in libreria. L?importanza del web ha fatto sì che la stampa non si limitasse al semplice lavoro cartaceo ma che impiegasse le sue risorse anche su internet: nascono così i nuovi siti specializzati in interviste online. Questo meccanismo offre innumerevoli opportunità di promozione ai nuovi scrittori emergenti: in questo modo l?artista, interagendo con l?intervistatore, può elargire tutte le informazioni necessarie sul progetto appena realizzato ed coinvolgere i lettori, regalando qualche piccola news sul nuovo racconto.
      [h=1]Alberto Schiavone per Uncò MagazineInnumerevoli testate giornalistiche e riviste, consentono, con le interviste online, ai nuovi scrittori di presentare il proprio lavoro, così come ha fatto Uncò Magazine, che per i suoi lettori ha deciso di presentare un nuovo artista :Alberto Schiavone. Alberto Schiavone è un ragazzo di trenta anni, di origine torinese, che prima di realizzare il suo sogno non si è tirato indietro dinanzi ai lavori che gli si presentavano. La sua passione per la lettura è talmente sovrastante da indurlo a scrivere egli stesso un libro, così come fa nel 2009 con il romanzo ?La Mischia?. In seguito si dedica ad un ulteriore progetto e tre anni dopo esce ?La libreria dell?armadillo?. Dalla lettura del romanzo si può evincere il concetto di ?Bookcrossing?, anche se l?artista afferma di non condividerlo, pur osservandolo con interesse. Il testo narra di un libro che passa di mano in mano, da un vecchietto smemorato fino ad arrivare alle mani di un ragazzo cinese, ricordando che nel frattempo una giovane ragazza di nome Francesca faceva di tutto per trovarlo. Tra le righe del romanzo si può assaporare l?amore dell?autore per la fisicità dell?oggetto stesso, sottolineando nelle parole il colore, l?odore , il peso del libro, che con gli anni è venuto via via a mancare. Ed è per questo che non considera l?e-book una vera innovazione poiché ha avvicinato ad un nuovo modo di leggere chi già leggeva ed allontanato chi non ha mai avuto la passione per i libri. Nonostante la collaborazione con una casa editrice molto famosa come la Rizzoli, Alberto Schiavone non è molto entusiasta dell?editoria italiana: la fortuna, il marketing e la bravura sono gli unici mezzi da utilizzare il più possibile dinanzi ad una mancanza di progettualità. A dispetto di questi ostacoli l?artista, definito ancora emergente, non si ferma, anzi, continuerà a scrivere i suoi romanzi poiché è da ricordare che ancor prima di essere un lavoro, per Schiavone, la scrittura è passione.

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    • Pneumatici estivi: quando cambiarli

      Il passaggio di stagione dall?inverno all?estate determina anche un cambiamento per la propria auto: bisogna infatti passare dalle gomme invernali ai pneumatici estivi. Eppure molti vogliono evitare di passare dal gommista per un cambio gomme che dovrebbe essere quasi obbligato. Ciò potrebbe essere possibile se la propria auto è dotata di pneumatici all season.
      Cambio gomme sì o no?
      Nonostante le diverse condizioni climatiche richiedano un cambio gomme, questo può essere non effettuato nel caso si vogliano tenere anche durante l?estate i pneumatici all season. Questo tipo di gomme sono prodotte per riuscire a offrire un?aderenza all?asfalto in tutte le condizioni possibili, sia su asfalto asciutto che su strada bagnata. Ovviamente non bisogna pretendere l?eccellenza, ovvero che riescano a offrire le stesse prestazioni delle gomme invernali durante la stagione fredda o delle gomme estive durante la bella stagione, perché le all season mirano a essere un ibrido e a convogliare in sé sia le caratteristiche delle gomme termiche che quelle dei pneumatici estivi, ma senza uguagliarle quanto a performance. In confronto ai pneumatici estivi, per esempio, presentano un battistrada più profondo e un disegno diverso, questo dipende anche dal fatto che si devono adattare non solo alle condizioni dell?asfalto rovente estivo ma anche di quello bagnato invernale. Anche per questo motivo, chi vuole circolare d?inverno con le gomme all season deve assicurarsi che abbiano il codice M+S, ovvero Mud+Snow, dicitura che implica che siano adatte a sopportare un asfalto fangoso o ricoperto di neve. Nonostante ciò, però, le gomme all season presentano una minore aderenza su neve e ghiaccio rispetto alle gomme termiche e prevedono maggiori tempi di frenata. Ciò potrebbe determinare delle situazioni non felici per l?automobilista alla guida, soprattutto se lo stile di guida è veloce e brusco in curva e frenata. Ecco perché mantenere le all season e non cambiarle con pneumatici estivi, risulterebbe una buon scelta per chi gira solo in città e non viaggia particolarmente in strade critiche o su terreni di montagna.

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