Cercherò di esprimere brevemente le mie perplessità.
La mia azienda ha un contratto di agenzia con un grosso frnitore di servizi italiano. Per venedere questi servizi utilizziamo dei "partner" (che sono dei negozi o degli agenti fisici) i quali incontrano direttamente i "clienti" per sottoporgli i contratti che gli passiamo.
Ultimamente mi è sorto un dubbio. Dato che i nostri partner/agenti ricevono dei documenti dai clienti (Visure camerali, Carte identità) che sono per lo più fotocopie (quindi eventualmente anche false) e fanno firmare al cliente il "contratto" (con Timbro della società del cliente e firma dell'amministratore) cosa succederebbe se s'incappasse in dei furfanti che in un secondo momento affermassero di non aver MAI firmato ne sottoscritto NULLA?
Come mi procuro una prova che la firma è AUTENTICA e relativa proprio a quel contratto?? Ma soprattutto come dimostro che il cliente ha chiesto quella "merce"??
Mi è venuta una mezza idea spulciando gli articoli dell'attuale normativa antiricilaggio.
Ossia...
Se faccio fare un BONIFICO di 1 euro al cliente direttamente alla mia società con causale "Identificazione e conferma protocollo n° ... che corrisponde ad un certo contratto" questo potrebbe valere come prova di:
a) potere di rappresentanza del cliente relativamente alla società di cui si professa amministratore ???
b) prova del fatto che il cliente (amministratore nell'esercizio delle sue funzioni) ha EFFETTIVAMENTE controfirmato il contratto n°... impegnando quindi se setesso e la sua società in relazione allo stesso ???
Ringrazio anticipatamente del supporto
Michelangelo