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    Post creati da matieu

    • RE: praticante avvocato - sede estera

      ti ringrazio davvero per la trafila di risposte....

      gentilissimo davvero...in caso di bisogno quindi, abusero' nuovamente...

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      matieu
    • RE: praticante avvocato - sede estera

      ma nn riesco a capire perché l'iva sia al venti invece che al dieci...

      la dicitura intendi forse questa? (la fattura l'hanno fatta direttamente loro nn io...)

      • non soggetto a ritenuta d'acconto come da dichiarazione del 01/09/2008 relativa all'articolo 13 L. 388 del 2000
      postato in Consulenza Fiscale
      M
      matieu
    • RE: praticante avvocato - sede estera

      Scelto il forfettino.
      questa la fattura..perché l'iva é ancora al 20?

      Onorari e spese

      ? 1.000,00

            Totale   competenze   
      

      ? 1.000,00 4% rivalsa INPS su competenze

      ? 40,00

            Totale   imponibile I.V.A.   
      

      ? 1.040,00 I.V.A. 20%

      ? 208,00

        TOTALE   DA VERSARE   
      

      ? 1.248,00

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      matieu
    • RE: praticante avvocato - sede estera

      ma quindi secondo voi mi conviene iniziare con il forfettino? perché mi converrebbe?

      giuro é l'ultima domanda...

      M

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      matieu
    • RE: praticante avvocato - sede estera

      il rapporto é totalmente regolato dalla normativa giuridica e fiscale dello stato italiano...

      ma nn capisco perché mi venga da taluni consigliato di applicare il regime ordinario e di non sprecare il forfettino fino a quando il mio reddito mensile nn superi una soglia di 15000 euri (netti o lordi poi?)....

      se io cominciassi con l'ordinario potrei poi tranquillamente passare al forfettino?

      per la cassa forense é troppo presto (devo aspettare fino a marzo per completare un anno di pratica)...dunque mi sa che mi tocca l'inps (che significa che nella fattura devo indicare il 4 %?)....

      grazie ancora se potete

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      matieu
    • praticante avvocato - sede estera

      Buongiorno,

      mi presento sono Mat, laureato in giurisprudenza e fresco iscritto al registro dei praticanti.

      Apro una discussione specifica in ragione della mia particolare situazione professionale.

      Da un mese ho iniziato a collaborare stabilmente nella sede estera di uno studio legale italiano; nel frattempo saltuariamente rientro in Italia per svolgere le incombenze relative alla pratica forense in un altro studio legale che non ha alcun collegamento con lo studio ove lavoro all'estero.

      Per la retribuzione della collaborazione svolta presso lo studio estero mi é stato pressantemente richiesto di aprire una partita iva. Il mio problema é che non so quanto davvero mi convenga fare la detta iscrizione.

      Dalla sede centrale italiana mi consigliano di utilizzare il forfettino); altri mi suggeriscono invece che posso rientrare sotto il tetto dei contribuenti minimi. Non so dunque quale soluzione scegliere e non ho capito se devo inserire la scelta già nella dichiarazione di inizio attività da inviare all'agenzia delle entrate.

      La mia situazione retributiva per il momento é 1000 euro al mese + IVA meno la ritenuta d'acconto (qualsiasi cosa significhi)...quindi di netto, non per essere venale ma solo per capire e fare due calcoli, a me cosa viene in tasca?

      Vi ringrazio in anticipo per consigli e dritte che saprete darmi

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      matieu
    • Collaboratore in studio legale...

      Buongiorno,

      mi presento sono Mat, laureato in giurisprudenza e fresco iscritto al registro dei praticanti.

      Apro una discussione specifica in ragione della mia particolare situazione professionale.

      Da un mese ho iniziato a collaborare stabilmente nella sede estera di uno studio legale italiano; nel frattempo saltuariamente rientro in Italia per svolgere le incombenze relative alla pratica forense in un altro studio legale che non ha alcun collegamento con lo studio ove lavoro all'estero.

      Per la retribuzione della collaborazione svolta presso lo studio estero mi é stato pressantemente richiesto di aprire una partita IVA. Il mio problema é che non so quanto davvero mi convenga fare la detta iscrizione.

      Dalla sede centrale italiana mi consigliano di utilizzare il regime agevolato (il forfettino); altri mi suggeriscono invece che posso rientrare sotto il tetto dei contribuenti minimi. Non so dunque quale soluzione scegliere e non ho capito se devo inserire la scelta già nella dichiarazione di inizio attività da inviare all'agenzia delle entrate.

      La mia situazione retributiva per il momento é 1000 euro al mese + IVA meno la ritenuta d'acconto (qualsiasi cosa significhi)...quindi di netto, non per essere venale ma solo per capire e fare due calcoli, a me cosa viene in tasca?

      Vi ringrazio in anticipo per consigli e dritte che saprete darmi

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      matieu