La crescita dei bambini avviene in maniera piuttosto rapida, soprattutto nei primi anni di vita, in cui da neonato raggiunge i 75 cm già dopo al primo anno, 90 cm circa il secondo anno e acquisterà circa 6 cm all? anno fino ai 12 anni.
Il guardaroba del bambino dovrà quindi essere sempre in costante aggiornamento, ed è proprio per questo che i negozi che si occupano dell? abbigliamento bambino possiedono una linea completa che copre il bambino da 0 anni fino ai 10/12 anni.
Il settore difatti in questi ultimi anni si è evoluto molto per via delle esigenze dei genitori, essi infatti preferiscono magliette lavabili in lavatrice magari senza la necessità di essere stirate e pantaloni con l? elastico che permettono di vestire e svestire il bambino in maniera più rapida.
Ogni anno prendono sempre più piede i negozi di franchising abbigliamento bambino perché aiutano il commerciante ad aprire un proprio negozio, utilizzando un marchio già testato sul mercato. Per noi mamme c?è da considerare che in un negozio da bambino in franchising si trova sempre un?ampia gamma di capi per vestire il bimbo in tutte tutte le occasioni, da tutti i giorni alle cerimonie. E anche i prezzi sono generalmente molto convenienti ?. visto il ritmo di crescita, è un aspetto da non sottovalutare !!
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Nuove proposte low cost per l?abbigliamento in franchising, attenzione a insospettab
Qualcuno di voi lettori forse in questi mesi in cui si è interessato ad una proposta franchising per il suo attuale negozio o per aprirne uno si è imbattuto in aziende che regalano tutto?
Ma allora che franchising è? Scusate la risposta ma viene spontaneo da chi da tanti anni svolge un?attività commerciale nel retail chiedersi se possiamo chiamare queste formule davvero format **abbigliamento franchising. **
La risposta è si, dal punto di vista legale si. Ma poi cè tutto il resto, ovvero cè il rivenditore che fa questa scelta. Ottima subito ma con parecchie insidie.
Partiamo dal presupposto che fare franchising è una partnership. Si, una unione di due interessi: l?azienda che vuol rivedere in ambiente idoneo e controllato il suo prodotto/servizio, il dealer o commerciante affiliato che si affida al marchio per avere vantaggi e visibilità.
Da questo presupposto un commerciante che non riceve input di nessun tipo ovvero, la merce viene regalata in [URL="www.franchising-s2f.it"]conto vendita senza garanzie alcune, la location va bene ovunque eccc.. beh sembrerebbe un giusto abbattimento di costi (visto il momento) , quindi un affare da prendere al volo.
Ma se ci facciamo qualche domanda possiamo davvero risponderci solo con la ?crisi??
Perché un?azienda non vuole garanzie sulla merce in conto vendita? Perché la merce a volte l?ha e a volte no? oppure perché è talmente disastrata che ?gioca alla roulette? ovvero rischia finchè poi qualcuno non sparisce davvero con tutto l?impianto, decretando la sua fine, nonché, a cascata, anche quella di tutti gli altri rivenditori..
Perché un?azienda deve regalare arredi e ristrutturazioni? Siamo forse in piazza Duomo a Milano?
I segnali di crisi a volte sono nei regali, meditate e chiedetevi prima di scegliere, ricordandovi che nella vita nessuno regala nulla e che se prendo qualcosa a poco o nulla, forse un motivo ci potrà essere. Meglio scoprirlo subito. -
Chi s?improvvisa , chiude : franchising istruzioni per l?uso !
Sempre più casi di negozi, anche monomarca che chiudono, coinvolgono marchi storici, come mai?
E? presto detto, c?è la crisi!
Ma sembra semplicistico dirla cosi, perché alcune realtà che fanno franchising abbigliamento, magari anche con brand meno altisonanti , non solo proliferano ma sbaragliano la concorrenza.
Il segreto? Semplice se un?azienda nasce organizzata per gestire una rete di monomarca in franchising, vince, se è solo un marchio che vuole avere il proprio negozio sull?appeal che ha, muore. E a rimetterci in primis è l?affiliato che si è fatto attrarre da nomi e parole, magari confortato dai propri acquisti di quei prodotti in canali multimarca.
Per far funzionare un negozio di abbigliamento in franchising non è sufficiente dire che si vuole fare un ?monomarca?, ma bisogna sviluppare un?organizzazione interna adatta a sostenere queste realtà.
Prima di fare un passo, voi potenziali commercianti, chiedete ai responsabili commerciali dei marchi interessati a fare con voi partnership di questo tipo, alcune semplici cose:
· Il prodotto moda è realizzato in collezione ovvero 8-10 mesi prima o viene adattato in poche settimane alle esigenze del consumatore?
· Ogni quanto viene rifornito il negozio?
· Quanti modelli ha e come sono abbinabili con altri (vendita multipla organizzata) ?
· C?è una formazione di base per adattare le competenze di commerciante a quelle specifiche del brand?
· C?è un sistema software che controlla e agevola ogni aspetto dal magazzino alla fidelizzazione del cliente?
Dopo tutto questo allora sappiamo cosa ci aspetterà in futuro se faremo una scelta d?impresa.
Dopo tutto questo, il conto vendita, il reso totale, la fee d? ingresso e la formazione specifica saranno pane per i vostri denti, senza esser più solo valori ad effetto! -
Annaelle, non si ferma più! nuovo franchising a Modena
Dopo essere letteralmente ?sbarcata? a Venezia nel mese di maggio, con un super store monomarca di 5 vetrine, nel cuore della laguna a due passi dal ponte di Rialto, lo sviluppo del franchising Annaelle fashion non sembra fermarsi più!
Modena, a metà luglio sarà la prossima meta.
Il brand Annaelle fashion, nato proprio lì come azienda produttrice di confezioni molti decenni fa, con questa apertura, in un certo senso si può proprio dire, che ritorna a casa. Ma solo in apparenza perché di strada soprattutto negli ultimi anni ne è stata fatta davvero tanta. Oggi il marchio è ormai famoso con numerosi negozi monomarca in franchising e sta consolidando con una sempre crescente presenza anche il mercato estero, grazie al made in italy di qualità.
Annaelle sarà inoltre presente agli appuntamenti ?fieristi? della moda milanese verso fine giugno, nonché sulle pagine di alcune tra le più prestigiose riviste dell?estate con una nuova campagna di comunicazione che si preannuncia aggressiva e accattivante. Ancora stretto riserbo invece sulle novità dell?autunno, dove si stanno ultimando le ultime trattative per le nuove aperture, mantenendo un trend di crescita che negli ultimi dodici mesi ha visto l?inaugurazione di numerose location prestigiose e fatturati in grande crescita.
Per una più ampia panoramica sulle collezioni e i requisiti per poter diventare dealer franchising Annaelle, potete visitare il sito www annaellefashion.it. -
Asilo per cani non è snob ma un nuovo modo di volergli bene
Sempre più italiani sono attratti dagli amici a 4 zampe e per loro farebbero di tutto, quasi come ad un figlio. Chi ultimamente anche senza volere non si è imbattuto in una trasmissione dedicata a cani e gatti che ormai tra il serio e il divertente, spopolano su satelliti e reti nazionali ?
La dignità di un popolo si vede da come tratta i suoi animali, diceva qualcuno un po di tempo fa e sicuramente in Italia di passi in questo senso ne sono stati fatti parecchi. Oggi però sempre più parti considerano il fenomeno animali da compagnia come un nuovo vizio e non una virtù faticosamente raggiunta.
Certo il decremento degli abbandoni estivi, la liberazione da canili-lager e i tanti appelli che sembrano funzionare fanno di noi un popolo che sta crescendo, dal punto di vista dello spirito e della cultura civile, ma parole come Asilo per cani, pensioni per animali, giochi e abitini possono far pensare che come sempre noi italiani esageriamo.
Non è proprio cosi perché se da un lato come ogni cosa può diventare un business dall?altro molte innovazioni e attenzioni hanno portato tanti benefici.
Pensate un momento alle semplicissimi crocchette che sono un alimento completo racchiuso in pochi euro. Prima si utilizzavano pericolosi scarti grassi di carne o derivati e la loro salute degenerava presto.
Pensate alle strutture per farli divertire e interagire con noi come i campi di agility dog. In fondo i nostri amici a 4 zampe debbono donarci serenità no? E se sono sereni anche loro, posso farlo molto meglio.
Ecco perché ultimamente arrivano gli asili per cani . Non ce ne vogliano i gatti, loro sono più indipendenti, si sa. Strutture certificate e attrezzatissime che ci consentono di far svagare i nostri amici quando noi dobbiamo andare al lavoro, oppure qualche ora per un cinema o una pizza con gli amici. Strutture spesso nel verde con altri pelosi che giocano felici. Accuditi e riveriti secondo i dictat del padrone. Per poi riprenderseli al ritorno.
Un idea geniale soprattutto se pensiamo che cosi avere un amico peloso, anche se si ha una vita un po lontano da casa per lavoro non è più un problema. E alla sera il nostro peloso sarà felice e ci ringrazierà con coccole e tante feste. -
Asilo per cani non è snob ma un nuovo modo di volergli bene
Sempre più italiani sono attratti dagli amici a 4 zampe e per loro farebbero di tutto, quasi come ad un figlio. Chi ultimamente anche senza volere non si è imbattuto in una trasmissione dedicata a cani e gatti che ormai tra il serio e il divertente, spopolano su satelliti e reti nazionali ?
La dignità di un popolo si vede da come tratta i suoi animali, diceva qualcuno un po di tempo fa e sicuramente in Italia di passi in questo senso ne sono stati fatti parecchi. Oggi però sempre più parti considerano il fenomeno animali da compagnia come un nuovo vizio e non una virtù faticosamente raggiunta.
Certo il decremento degli abbandoni estivi, la liberazione da canili-lager e i tanti appelli che sembrano funzionare fanno di noi un popolo che sta crescendo, dal punto di vista dello spirito e della cultura civile, ma parole come Asilo per cani, pensioni per animali, giochi e abitini possono far pensare che come sempre noi italiani esageriamo.
Non è proprio cosi perché se da un lato come ogni cosa può diventare un business dall?altro molte innovazioni e attenzioni hanno portato tanti benefici.
Pensate un momento alle semplicissimi crocchette che sono un alimento completo racchiuso in pochi euro. Prima si utilizzavano pericolosi scarti grassi di carne o derivati e la loro salute degenerava presto.
Pensate alle strutture per farli divertire e interagire con noi come i campi di agility dog. In fondo i nostri amici a 4 zampe debbono donarci serenità no? E se sono sereni anche loro, posso farlo molto meglio.
Ecco perché ultimamente arrivano gli asili per cani . Non ce ne vogliano i gatti, loro sono più indipendenti, si sa. Strutture certificate e attrezzatissime che ci consentono di far svagare i nostri amici quando noi dobbiamo andare al lavoro, oppure qualche ora per un cinema o una pizza con gli amici. Strutture spesso nel verde con altri pelosi che giocano felici. Accuditi e riveriti secondo i dictat del padrone. Per poi riprenderseli al ritorno.
Un idea geniale soprattutto se pensiamo che cosi avere un amico peloso, anche se si ha una vita un po lontano da casa per lavoro non è più un problema. E alla sera il nostro peloso sarà felice e ci ringrazierà con coccole e tante feste. -
La boutique in franchising con il vero made in italy è la nuova frontiera anticrisi
Se ancora ce ne fosse bisogno, lo ribadiamo: una risposta alla crisi in Italia c?è. La sta dando una parte della moda italiana fatta da giovani imprenditori che credono nel loro paese e nelle loro tradizioni.
Si perché il made in italy regge e reggerà sempre a tutte le crisi se sappiamo cambiarlo e adattarlo alle nuove esigenze e alle nuove regole del mercato.
Queste nuove esigenze di oggi si chiamano franchising, retail, conto vendita ecc..
Ecco quindi il segreto : produrre con nuovi sistemi organizzativi basati sulla rapidità e sulla logistica integrata il nostro valore, ovvero un abbigliamento fatto da italiani, con la creatività nostra e la cura ai particolari che solo noi sappiamo dare.
Questo spiega il successo di alcune aziende fenomeno come le hanno definite qualche settimana fa illustri riviste del settore, che hanno coniugato in modo perfetto la crescita, il prodotto, il franchising e i numeri. In poche parole un modello di successo saldamente ancorato alla ?tradizione Italia?.
Tra questi **Annaelle **Fashion azienda che nel giro dell?ultimo anno ha incrementato di parecchie centinaia di migliaia di euro il suo giro d?affari, facendo lavorare italiani con prodotti italiani in boutique franchising di grande appeal.
Venezia, Bologna, Modena, Manfredonia, Spoleto e prossimamente Milano, Roma e altre importanti città del nostro paese, sono solo un piccolo esempio e un grande stimolo di come una rete moderna di punti vendita se seguite da solidi e moderni principi con un prodotto veramente giusto per prezzo e qualità possono portare a un successo senza precedenti. Anche nei momenti di crisi. -
Nuove proposte low cost per il franchising abbigliamento! ci sono: ecco come sceglie
Il titolo dice molto, forse tutto. Quanto spingersi.
Mettiamo un primo paletto: se cercate un franchising per aprire un negozio nella moda e vi offrono qualcosa senza pretendere in cambio delle garanzie (cauzioni o fidejussioni bancarie a prima richiesta) alzate le antenne. Forse è c?è qualcosa sotto.
Se vi offrono un impianto merce con reso totale e magari anche il conto vendita, è normale e anzi serio che l?azienda vi richieda un minimo di garanzie.
Quanto ? dipende da vari fattori. Difficile qui poterli approfondire tutti. In ogni caso i metri quadri del locale o il valore al pubblico della prima fornitura sono già due buoni indici per calcolare i costi di garanzia richiesti.
Facciamo anche un'altra precisazione essenziale. Le richieste di tutela per avere un impianto in franchising con conto vendita non sono soldi che la casa madre richiede e quindi danaro investito o consumato dal rivenditore (in fase iniziale) . Questi soldi sono solo immobilizzati. Si, sono soldi ?fermi?, come quando si richiede un BOT in banca: l?istituto di credito vi chiede di depositare denaro al fronte di garantirvi interessi.
Nel caso del franchising si chiede di immobilizzare denaro al fronte di avere per tutta la durata del contratto merce in conto vendita e quindi guadagni economici.
Il vero investimento è l?arredo o meglio cercare di trasformare il punto vendita in un punto punto vendita che rispetti l?immagine del marchio.
Tutto qui. Non è poco? Beh si non è molto ed è comunque ?l?entry level? nel franchising abbigliamento proposto da aziende serie e preparate ! Fidatevi. Possiamo dire che servono circa 20-30 mila euro per il kit arredo, formazione insegne e computer.
Il vero low cost oggi si ferma qui . Sotto queste cifre? interrogatevi perché qualcosa non torna! -
Vorrei diventare un Franchisor
Innanzi tutto chi è il FRANCHISOR?
Il Franchisor viene anche chiamato Affiliante o casa Madre. E' il titolare della rete in franchising e con questa figura il potenziale affiliato stipula il contratto di franchising per entrare nella rete del franchising e sfruttare il marchio, know how, e formazione impartite dal Franchisor.
Oggi il mercato è più difficile che mai, ma il franchising è sempre stato un punto a favore per coloro che hanno voluto rischiare, per coloro che hanno creduto in un nuovo investimento. **
Oggi, il franchising è il sistema di sviluppo aziendale più diffuso e collaudato delle economie moderne. Il franchising comporta vantaggi per una crescita degli affari, poiché vi sono condizioni d’acquisto ottimali unite ad un costo minore di acquisto.
Se, dunque, un’azienda opta per la scelta del franchising per il proprio sviluppo, il franchisor dovrà tener conto di alcune cose, come la valutazione redditizia della propria azienda, il suo posizionamento di mercato e la sua capacità di realizzare un progetto che sia capace di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Per far sì che il progetto abbia successo, vi sono alcuni passi da percorrere, precisamente bisogna effettuare un’analisi di mercato di riferimento del prodotto o del servizio.
Come primo passo vi è l’analisi di settore; sarà necessario conoscere i marchi concorrenti, la popolazione minima per posizionare un punto vendita che dovrà essere redditizio ed in fine determinare la quantità di punti vendite da inserire in ogni territorio.
Poi vi è il marchio; il marchio sarà l’immagine dell’azienda, il volto con cui questa si presenterà al pubblico, dunque parte importante dell’azienda. Dunque l’azienda dovrà aver registrato il proprio marchio, da essere in questo modo, facilmente riconoscibile a primo impatto.
Inoltre bisognerà definire chiaramente l’oggetto del franchising, cioè il tipo di offerta commerciale, prodotti o servizi che siano, bisogna avere le idee chiare su cosa si vuol sviluppare.
L’azienda dovrà contare su di una struttura aziendale adatta a supportare la realizzazione del o dei punti vendita franchising e sarà proprio attraverso l’analisi di fattibilità dell’azienda a stabilire se la struttura dell’azienda sarà capace di far fronte allo sviluppo dei propri punti vendita. **
Poi vi è il profilo franchisee che rappresenta l’ideale gestore del punto vendita del marchio in franchising.
Per concludere gli ultimi due punti per progettare un’ ottima struttura di rete franchising sono il punto pilota; che sono quei punti di vendita diretta di cui dispone l’azienda, e questo servirà per definire la fattibilità della realizzazione della rete in franchising; e in fine il business plan che consiste nell’analisi economica e finanziaria dell’attività stessa, questa analisi fornirà informazioni inerenti alla redditività di un nuovo punto, e fornirà informazioni che serviranno all’azienda per verificare se è fattibile lo sviluppo attraverso il franchising del proprio marchio e per adeguarsi all’eventuale crescita della rete.