Ciao a tutti.
Vorrei segnale il recentissimo lancio del negozio virtuale Cibershop (cibershop.gigacenter.it).
Conosci GIGAcenter ?
Se non conosci GIGAcenter, leggendo questo annuncio hai l'opportunità di scoprire tutto sul nuovo interessante modo di guadagnare da casa
semplicemente acquistando ciò che vuoi a prezzi scontati!
GIGAcenter ti paga quando acquisti, anche se acquisti a Saldo o su Apple Store!
E non solo, ti paga anche quando altri segnalati da te acquistano!
Come fare per saperne di più ?
E' semplice:
Se vuoi essere informato solo sugli sconti
effettua la registrazione gratuita qui >>>
Se invece anche tu vuoi Guadagnare
clicca qui ed apri subito il tuo Store! E' Gratis >>>
E' un'occasione che non puoi perderti!

Grazie. Auspico una reciprocamente proficua collaborazione.

Ciao, sono un giurista informatico nonchè titolare di un negozietto virtuale appenato nato.
Mi piacerebbe discutere di noi e di rischi ed opportunita' del mondo del commercio elettronico.

ci deve essere concreta possibilità di ingenerare confusione nei consumatori, praticando così concorrrenza sleale a danno di chi abbia un marchio registrato.

Se è di tua "proprietà" non vedo quali possano essere i problemi. A meno che tu non intenda vendere (concedere) le licenze. In tal caso va rispettata la normativa in tema di negozi online.

Sarebbe sufficiente un atto di cessione del nome a dominio. Se necessiti di assistenza, sentiamoci in privato.
Ciao

@Tomcat said:

non mi sono spiegato.

a me fa ridere che ci siamo delle norme che impongono questi dati in home perchè, se permetti, li metto dove voglio, ben visibili, ma dove voglio.

Vai su amazon a vedere se hanno l'indirizzo ed il telefono in home.
Vai sui principali e-commerce del mondo e vedi se hanno la ragione sociale in home. Manco per niente.

La legge non obbliga a diffondere i dati nella home page, ad ogni modo...

oppure per ogni acquisto online fai la visura della società e gli atti pregiudizievoli delle persone fisiche?

Non penso, il consumatore non è certo una banca che deve aprire un fido. Tali dati sono importanti per eventuali reclami o azioni legali. Mi sembra anche giusto.

Volevo solo puntualizzare che tutela del consumatore è un altra cosa, qualcosa di più concreto e meno formale, anche di culturale se vuoi. Ma il discorso sarebbe troppo lungo.

Posso condividere. Ma siamo nell'etica degli affari. e non tutti sono ben intenzionati

@Tomcat said:

mi fa morir dal ridere il formalismo tutto italiano. vendere non si vende una cippa rispetto ai paesi evoluti, ma la ragione sociale e la P.iva ben in vista non devono mancare.

Aziende quotate al nasdaq che fanno e-comm sul serio non sanno nemmeno cos'è la partita iva.

La facciata è salva...

ahi ahi, qui si scivola sulla classica buccia di banana ... denominazione sociale, ubicazione geografica, p.iva servono a tutelare il consumatore... a chi devo spaccare la faccia se mi rifila una patacca ? Dove si trova il suo indirizzo dove piazzargli un'autobomba se mi ha truffato ?
Anche le società quotate in Piazza affari in Italia mi risulta che riportino tutte queste informazioni anche sul proprio sito internet. Immagino che anche società del Nasdaq siano tenute a fornire tali informazioni, per motivi di trasparenza verso i consumatori e per particolari obblighi verso le autorità (leggi Sec).

Non vedo probelemi,_sempreche il tuo nome a dominio non coincida con quello di altra società o ditta. Resta inteso che la società romena dovrà rispettare le norme previste in materia, anche per evitare eventuali responsabilità del gestore del sito (che dovresti essere al momento tu, se non ho capito male).

Certamente. Ma fammi capire, si limiterebbe a pubblicizzare la propria attività ed il sito avrebbe anche altri contenuti o diverrebbe di fatto il sito di questa società romena ?

Si, infatti, per chi fa e-commerce esiste un d.legislativo che obbliga ad incare località, indirizzo, denominazione e p.iva. -d.lgs. n. 70/2003

Nessuna autorizzazione è richiesta

Va inserita anche la tagione sociale in quanto la partita Iva è collegata ad essa. Per il resto utilizza pura altro dominio, purchè non coincidente con marchio o ditta altrui.

Si, vuol dire che un eventuale processo si svolgerà presso di lui.

In effetti le condizioni generali per gli Stati Uniti potrebbero avere quale riferimento normativo il diritto Usa. Probabilmente la versione italiana adattata tiene conto di tali differenze ed è probabilmente redatta secondo le norme del diritto italiano

Dunque, quanto all'ispirarsi da altri, nessun problema. Se si copia però "spudoratamente" è necessario come minimo citare la fonte. Meglio sarebbe ottenere una concessione scritta.
quanto alle condizioni generali dipende da dove vuoi prenderle. Se le attività del sito sono "particolari" rispetto a quelle disciplinate dalle condizioni generali di un sito qualsiasi, è evidente che si rischiano difficoltà.

Nessun problema. Se sei certo che le cose sono tutta farina del tuo sacco, non hai bisogno di alcuna autorizzazione. La legge ti tutela come autore a prescindere da qualsiasi formalità.

Dipende dal tipo di mansioni che svolge in azienda, e cioè oltre se ad essere programmatore ti occupi anche della redazione e manutenzione di siti web.
Dipende anche dal contratto collettivo che si applica (cioè dal settore in cui lavori): in alcuni casi sarebbe cmq richiesta autorizzazione del datore di lavoro, in altri - la maggior parte - sarà sufficiente non fare concorrenza sleale alla propria azienda, cioè non operare nello stesso settore.
Quanto ai domini, non ne sono certo, ma penso non vi siano limiti.

identico problema. Continuerebbe a sussitere la violazione del diritto d'autore. queste almeno le previsioni di legge.

Io consiglierei il ricorso al Prefetto con adeguata motivazione. Considera che a volte il Prefetto non replica neanche akl ricorso, per mancanza di tempo. La pratica e la sanzione così si archiviano dopo 6 mesi dalla ricezione dell'A/r.