Salve a tutti,
sono nuova qui nel forum, ma ho visto che ci sono molte discussioni interessanti.
Scrivo per sottoporvi il mio problema.
Sono una studentessa e vivo a Milano, nel mese di ottobre ho preso in affitto un bilocale in piano seminterrato con regolare contratto registrato ad uso abitativo della durata prestabilita di un anno.
Già dopo i primi 10 giorni, nello spostare l'arredo per pulizie, trovo dietro gli armadi una macchia di muffa che ricopriva l'intera parete, subito chiamo la proprietaria che subito la elimina, semplicemente imbiancando, motivando la presenza di quella muffa con stagione molto piovosa.
Più avanti la presenza di muffa comincia a manifestarsi in tutti gli ambienti della casa, bagno escluso, esattamente in corrispondenza dell'impianto di depluvio delle acque, della fecale e in generale un po dappertutto.
In concomitanza a questa problematica la proprietaria mi presenta il conto delle utenze (specifico che non possiedo contatori intestati a me) fatturati dalla visura di alcuni contatori analogici collegati non capisco bene come ad altri contatori.
Le ho subito comunicato la mia perplessità al riguardo soprattutto perchè mi chiedeva una cifra di oltre 500 euro con consumi pari a 870 kwh e 450 smc per un periodo di circa 4 mesi.
Ovviamente la proprietaria sostiene che è tutto legale e tutto a norma.
Insisto e le invio una raccomandata a/r esponendole sia il problema dei contatori che quello relativo alla muffa, specificandole che non avrei pagato le utenze fino a che non si fosse proceduto con un allaccio a mio nome, inoltre avrei contattato l'asl per richiedere sopralluogo a causa dell'alta quantità di umidità in casa.
A questo punto la Sig.ra mi propone un incontro, in cui io le avanzai la mia proposta ovvero: che avrei pagato l'ultima mensilità ad aprile, avrei corrisposto una cifra forfettaria di 600 euro per le spese del periodo ottobre/aprile e consensualmente avremmo rescisso il contratto.
La proprietaria ha invece deciso di trattenere l'intera somma di cauzione di 2100 euro, sia per le mensilità che non avrebbe percepito che per le utenze, e infine per le spese di una pompa a immersione per pozzetto di scarico che ha dovuto sostituire, decidendo che parte di queste spese sono da addebitare a me.
Mi sono rivolta ad un avvocato mettendo per iscritto tutta la vicenda, e mi sono rivolta all'ASL, venendo a conoscenza che in base al regolamento edilizio di Milano i seminterrati, gli interrati e i sottotetti non godono mai dell'abitabilità. Purtroppo sono ancora in attesa dell'esito della pratica dell'ASL, ma l'avv. della proprietaria mi propone ancora di lasciare il deposito cauzionale alla proprietà.
La mia domanda è: nel momento in cui io sia in possesso dei documenti che attestano che suddetto bilocale non può essere affittato ad uso abitativo, come devo procedere? Come posso muovermi? Posso sporgere denuncia?
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte e mi scuso se mi sono dilungata o se in alcuni punti manco di chiarezza.
Manuela