Salve a tutti,
è la prima volta che utilizzo un forum per richiedere una consulenza di qualcosa,ma credo che ho bisogno veramente di aiuto.
Giorno 2 novembre 2009 sono stato vittima di un incidente stradale, un autovettura,la quale viaggiava in senso contrario, per una distrazione del conducente ha invaso la mia careggiata e ha causato l'impatto tra le due vetture; a tempo zero il conducente ha spostato la macchina e all'arrivo del padre, che lui stesso ha chiamato, si è fatto trasportare insieme alla propria fidanzata ,anche lei presente nell'auto e con la quale si distraeva durante la guida, in ospedale. Io inizialmente non accusavo nessun dolore o malore, quindi al ritorno del padre abbiamo discusso dell'incidente.
Ordine dei fatti:
- Al momento dell'impatto la mia autovettura era ferma,perchè mi ero accorto della distrazione del conducente dell'altra vettura e ho richiamato la sua attensione con un lungo colpo di clacson;
2)Sul marciapiede vicino alla mia autovettura passeggiava un signore che ha assistito alla dinamica dell'incidente,e anche dietro di me viaggiava un altro signore nella propria autovettura;
3)Nel discutere dell'incidente ho scattatato delle foto, le quali mostrano la posizione della mia autovettura e i segni (acqua che il suo radiatore ha perso) che risaltano il punto preciso dell'impatto;
4)Mentre richiedevo l'intervento dei carabinieri,mi ha detto che mi avrebbe firmato il CID e che riconosceva il torto del figlio;
5)Nel frattempo cominciavo ad accusare dei dolori al collo e al torace, quest'ultimo ormai ricoperto di ematoma;
- Visto che si stava compilando il CID ho ritenuto opportuno inserire uno dei testimoni,ancora presente al momento della costatazione amichevole.
Fin qui sembrava tutto tranquillo;il mio sinistro però caso strano non veniva mai aperto,dopo quindici giorni arriva una raccomandata dell'avvocato del conducente opposto richiedendo il risarcimento danni che io avevo provocato non rispettando le più elementari norme stradali,e quindi invadendo a tutta velocità la corsia sulla quale il proprio cliente viaggiava. Mi sono rivolto subito ad un legale, il quale ha sollecitato la mia assicurazione e ha scritto una lettera,incluse la dichiarazione dei due testimoni,uno dei quali inserito anche nel CID,ad entrambe le assicurazione e al conducente stesso.
Passa un mese e dell'apertura del sinistro non si vede neanche l'ombra, allora il mio legale sollecita la mia assicurazione e scrive una letera anche all' ISVAP.
Immediatamente arriva la comunicazione della perizia auto, ma dopo tutto tace.
Al 61° giorno abbiamo proceduto con una citazione nei confronti della mia assicurazione la quale 2 giorni dopo ha scritto al mio avvocato, affermando, che dopo la comunicazione all'ISVAP e dopo le viste sollecitazione, sono spiacenti di comunicare che la liquidazione non poteva avvenire visto che il numero di polizza del conducente non corrispondeva alla reale polizza assicurativa dell' autovettura.
Dopo di ciò mi sono informato, e sono venuto a sapere che il numero di polizza era vero infatti l'autovettura era coperta di assicurazione al momento dell'incidente.
Il mio legale ha contattato la mia assicurazione e ha avuto modo di parlare col liquidatore,informandolo che io avevo intenzione di querelare,a tal punto mi ha fissato un appuntamento;
A questo appuntamento mi ha riferito che per una legge ancora a noi non nota e visto che la polizza vecchia della controparte scaduta il 28/10/2009 è stata rinnovata il giorno seguente 29/10/2009 non dava certezze di copertura assicurativa quindi dovevo chiedere il risarcimento del danno alla compagnia assicurativa della controparte.
Quest'ultima a nostro ricevimento ha reso pubblico che si stavano impegnando al corretto risarcimento del proprio cliente, dopo aver ricevuto un CID firmato da entrambi le parti (Tengo a sottolineare, un CID falso).
Chiedo scusa in anticipo se qualcosa non è chiaro e
Ringrazio chiunque si presta a mio aiuto, spero che con le vostre risposte sappia comportarmi al giusto modo.
Distinti saluti LucioAsterino.