Puoi farlo ma dovresti (sarebbe prudente) segnalare chiaramente sul sito - dato che non puoi pubblicare la partita IVA, che non c'è -, oltre al C.F., che i servizi sono svolti in regime di collaborazione occasionale e ovviamente fare attenzione a non offrire servizi che rientrino per definizione nel reddito d'impresa (nulla del tipo inserimento banner, intermediazione, commercio) o che per complessità o continuità siano impossibili da contenere entro i 5 mila euro per cliente e sotto i 30gg/anno (sempre per cliente).
lot
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RE: Ativita' da freelancer
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RE: Ativita' da freelancer
Più che altro mi sembra contraddittorio il fatto che per prestazioni occasionali tu ti proponga in modo "professionale" cioè come se l'attività fosse svolta, invece, in modo continuativo, cosa che richiederebbe quantomeno la partita IVA. Credo che per non incorrere in controlli tributari tu debba verificare per prima questa cosa. un saluto.
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RE: esercizio della libera professione
Per lo studio legale la destinazione d'uso può rimanere anche abitazione (e credo che possa valere lo stesso per il commercialista). Lo so perché tempo fa curai la domanda a Sviluppo Italia per un'avvocata e ci ponemmo il problema; lei lasciò così la destinazione e la domanda fu approvata.
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RE: Lavoro dipendente e libera professione
Correggetemi se sbaglio, ma credo che l'intermediazione di beni debba essere svolta per forza come imprenditore, non come professionista con P.I. Se ti limiti a dar loro una directory di imprese (a parte che le "agenzie" immobiliari sono a loro volta società di mediazione, non agenti) + altre consulenze non c'è problema; se li metti in contatto lucrando la provvigione è mediazione e la puoi fare solo se sei imprenditore. Dipende dai termini della "collaborazione".