Grazie per la delucidazione, molto gentile da parte tua.
L'avverbio sempre è un avverbio indefinito, pertanto non indica il momento preciso in cui avviene un' azione, e non dice nulla nemmeno riguardo ai limiti entro i quali avviene l'azione. A meno che non si tratti di date o orari (dal 2000 al 2006 ho sempre vinto le competizioni di pallavolo; dalle 15 alle 21 ho sempre studiato e fatto i compiti). Se invece dico ''in quel cinema ci sono sempre andata'', gli estremi quali potrebbero essere?
E per quanto riguarda le frasi al futuro, anche in quelle il sempre sottintende i limiti? ''Dio esisterà sempre'', ''Ti amerò sempre'': qui è chiaro che non si hanno dei limiti; mentre ''La Terra girerà sempre''?
''Sempre caro mi fu quest'ermo colle'' (G. Leopardi): il Treccani la inserisce nella definizione di ''sempre, con limite sottinteso'', mentre Sapere.it la inserisce nella sezione ''senza fine, senza limiti ecc ecc...''. Come fa l'ermo colle ad essergli caro anche prima che lui nascesse? Così come inserisce nella sezione ''senza fine, senza limiti'' la frase ''è sempre vissuto in povertà''. Se uno nasce, e quindi prima di nascere non esiste e non si può dire nulla a riguardo, come fa a vivere in povertà per un tempo ''senza limiti di tempo nel passato''?
Mi occupo di filologia ed esegesi, e spesso mi trovo in difficoltà nel decifrare il senso di alcune frasi.