Ciao Pillas
Passo quest'anno dal RFA ai minimi, quindi ti riporto la mia impressione.
Col RFA hai un'imposizione del 10% ma non puoi dedurre dal reddito i contributi previdenziali (INPS o equivalente); coi minimi puoi, ma l'imposizione è al 20%.
Più o meno le due cose finiscono per equivalersi.
La grossa differenza di beneficio ce l'hai nella detrazione dell'iva sugli acquisti, ma se sei professionista, come me, non dovresti avere tanti beni strumentali costosi per i quali detrarre l'iva e quindi ti consiglio di optare direttamente per i MINIMI: tra un paio d'anni ci cascheresti comunque, se entri adesso ti risparmi una transizione tra regimi diversi e soprattutto ti risparmi di dover gestire una liquidità abbondante ma truffaldina, che ti presenta il conto una volta l'anno, bello salato.
In parole povere: dovendo col RFA versare l'iva a marzo e le tasse (redditi e saldo/acconto INPS) a giugno, praticamente tutto in una volta, ti becchi delle belle sberle che coi minimi, grazie alla ritenuta, ti risparmi ( mi pare che questo l'avessi intuito da sola).
Per me l'unica rottura dei minimi è la MARCA DA BOLLO, non tanto per l'importo ma perchè, dovendo metterla per forza in originale sulla fattura al cliente devo consegnare fisicamente o spedire per posta fatture che l'anno scorso mandavo tranquillamente per mail; ma non credo questo costituisca un problema per te che fatturi allo studio in cui lavori abitualmente.
Spero di essere stato preciso e magari anche utile, ciao!