Vi ringrazio molto per le risposte; scusate se ho tardato tanto a rifarmi viva, ma ho avuto un periodo delirante...
Farò sicuramente l'istanza di interpello, appena ne avrò il tempo! Me l'ha consigliato anche un funzionario dell'agenzia delle entrate a cui mi sono rivolta.
Grazie ancora
Lia
lia7
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RE: Traduzione di videogiochi
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Traduzione di videogiochi
Ciao a tutti, mi sono appena iscritta (su consiglio di una collega) e spero che non mi scaccerete subito se propongo una cosa abbastanza fuori tema...
Dunque: io sono una traduttrice. Traduco soprattutto videogiochi (e quindi non sono poi troppo fuori tema, visto che alcuni testi sono destinati a pagine web :)); finora ho avuto la P. Iva, visto che in genere sono considerate traduzioni tecniche e la legge Biagi non mi permette di fare prestazioni occasionali per più di 5.000 euro all'anno. Secondo me, però, i videogiochi dovrebbero essere considerati "opere dell'ingegno", come i libri o i dialoghi dei film, e le loro traduzioni dovrebbero quindi essere considerate fiscalmente come le traduzioni editoriali: senza obbligo di P. Iva, senza Inps, con le tasse applicate sul 75% (mi pare) dell'imponibile, etc. Visto che queste traduzioni non sono pagate molto, a queste condizioni potrei proseguire; se devo continuare a pagare montagne di balzelli come per le traduzioni tecniche, non potrò continuare e dovrò inventarmi un altro lavoro. Il che non mi divertirebbe, perché sono più una ragazzina.
Conforta questo mio parere il fatto che un'agenzia specializzata in videogiochi, per cui lavoravo diversi anni fa, le considerava traduzioni editoriali e applicava queste condizioni (in pratica, invece della fattura facevo una ricevuta del pagamento - senza Iva, senza contributo Inps, solo con la ritenuta d'acconto - in cui dichiaravo di cedere anche i diritti d'autore sulla mia traduzione); che sia d'accordo una collega traduttrice che lavora anche nei CAF; che la legge 633 sul diritto d'autore contempli anche i "programmi per elaboratore" e le loro traduzioni (http://www.interlex.it/testi/l41_633.htm#64-bis); che Fabrizio Megane, autore di Diritto d'autore del traduttore, Napoli, Editoriale scientifica, 2004, mi scriva "si tratta a tutti gli effetti di opere dell'ingegno, tutelate quindi dal diritto d'autore", e citi articoli su riviste specializzate (L. CHIMIENTI, I videogiochi sono opere dell'ingegno, in "Rivista di diritto industriale", 2000, n. 1, pp. 29-32 e L. BREGANTE, La tutela del software, Torino, Giappichelli, 2003, pp. 102-111); etc etc etc. Insomma, sembra che abbia ragione io... ma i miei clienti dicono che non credono di potermi far applicare la legge 633 perché non sono case editrici.
Mi sembra utile precisare che, ovviamente, non sto parlando di flipper, ma di giochi i cui testi sono in grandissima parte composti da dialoghi, narrazioni, descrizioni. Simili a libri, insomma. L'ultimo gioco che ho tradotto era di quasi 200.000 parole: circa metà erano dialoghi e l'altra metà istruzioni per i doppiatori e descrizioni. Perché mai questa deve essere considerata una traduzione tecnica e la traduzione di un libro di fisica nucleare una traduzione letteraria?
Qualcuno ha pareri autorevoli, esperienze nel settore, consigli, insomma qualcuno può darmi una mano a chiarire la situazione?
Mille grazie in anticipo e scusate la prolissità... non volevo rischiare di spiegarmi male.
Buona giornata!
Lia