Salve, ho letto un pò la discussione (abbastanza lunga).
Tralasciando le discussioni sull'esame di stato per accedere ad una determinata professione il cui esito può dipendere da tante cose, ma che resta comunque necessario per discrimanare la volontà e l'intenzione a voler intraprendere una determinata professione.
(Io non l'ho superato sto ancora aspettando l'esito degli scritti
Penso una sola cosa, che con la sola pratica o con la sola teoria non si và da nessuna parte. Sono l'una parte dell'altra.
Il sistema Università crea una forma mentis tale che il discente al compimento del titolo di studio oltre ad avere acquistato delle conoscenze (knowledge) acquisisce anche una maturità tale da far si chè un domani potrà affrontare una nuova sfida lavorativa attraverso un metodo di studio consolidato ben sperimentato durante il superamento degli esami più svariati e fantasiosi.
In seguito grazie alla pratica può consolidare tali conoscenze (know how) e imparare a muoversi nell'ambito lavorativo. Inoltre stimolato dalla curiosità professionale potrà ben saldare alcune lacune o alcune dimenticanze che derivano dal solo studio teorico.
Condito tutto ciò con l'esame di Stato, al discente, che dovrà riprendere i libri, (non quelli vecchio perchè obsoleti) ritorna il piacere di studiare e capisce quanto importante è per lui questa pratica che si pensava sepolta al fine di poter migliorare e competere nella vita di tutti i giorni.
Questa piccola premessa ci fà capire che l'università è importante per affrontare il modo di oggi che non è fatto solo di esperienza pratica ma anche di uno studio continuo visto che il mondo cresce in maniera veloce e se per metterci in pari dobbiamo aspettare l'esperienza ... beh potrebbe essere già tardi !!!
Voglio riportare un piccolo esempio:
ai tempi di mio nonno per fare l'infermiere bisognava avere la terza media
dopo fù introdotto un corso professionalizzante con un piccolo esame,
poi ci voleva il diploma e il corso
adesso ci vuole la laurea triennale...ma vi siete mai chiesti perchè???
Fare l'infermiere non è più : fare le siringhe ai malati come ai tempi di mio nonno, adesso bisogna conoscere i nuovi farmaci, i loro principi attivi, le incompatibilità, bisogna saper utilizzare i nuovi macchinari, computer e software, ed in alcuni ospedale anche l'iphone che è uno strumento di monitoraggio dei pazienti in terapia intensiva. Bhè è vero che anche un diplomato con esperienza è in grado di farlo ma è anche in grado di aggiornarsi???
E chi me lo garantisce??? Non certo il diploma...ma la laurea si, si basa su un metodo ben consolidato, gli esami e ne sono tanti, e su una tesi di laurea. Tutto questo racchiude volontà, serietà, organizzazione, sacrificio, impegno, maturità, e molte altre doti che in una persona si possono leggere esclusivamente dal raggiungimento di questo obiettivo: la laurea.
PERONALMENTE mi affiderei di più ad un infermiere giovane che ha studiato ed è preparato che non ad uno dei tempi di mio nonno che sà tutto o almeno crede di saperlo...ma che sicuramente le siringhe le fà bene perchè è pratico ma se poi mi somministra due farmaci incompatibili che mi causano la morte (può capitare che il medico si sbagli o che sia incompetente) che importa così almeno ha fatto esperienza ed ora che è più pratico non ripeterà lo stesso errore (o almeno spero