Con la mia azienda ho avviato e acquisito nel tempo un certo numero di siti internet : e-commerce , informativi , di notizie.
Premetto che l'azienda non ha come core business la gestione di siti web e il loro posizionamento , ma col tempo avendoci investito e avendo costantemente seguito il posizionamento lato SEO e la cura dei contenuti, questo network di siti costituisce ormai una sorta di "ramo d'azienda" che mi porta comunque una fetta interessante di fatturato.
Stavo quindi pensando a una sorta di brand del tipo "nome azienda + network" , da riportare nei singoli siti e magari registrare un dominio proprio del tipo "nome azienda + network" in cui presentare questi siti e anche l'attività "editoriale", perché comunque mi occupo anche di vendere pubblicità sui siti stessi , nonché di venderne alcuni quando ritengo le offerte interessanti , ecc
Volevo valutare i pro e i contro di questa scelta :
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tra i pro spero che , trattandosi comunque di siti con una certa importanza in termini di metriche ( visite organiche , ZA , DA , ecc ) , la riconoscibilità del brand legato al ramo "editoriale" della mia azienda porti comunque vantaggi in termini di brand citation, autorevolezza , affidabilità
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tra i contro sono un po' spaventato da alcuni articoli sulla penalizzazione delle Private Blog Network, in particolare da quanto ho letto sul libro "Link Building" di Ivano di Biasi : si consiglia , se si hanno più siti, di registrarli con IP diversi , whois diversi , diversi account analytics e Search Console.
Ora lo scopo del mio network non è quello di spingere i siti tra loro ( cosa che mi pare sia l'unico scopo delle PBN ) , ma inevitabilmente qualche link tra i vari siti c'è. Questo passaggio potrebbe portarmi qualche rischio come se mi gettassi tra le mani di Google dichiarando di essere un network ?
Ho visto che alcune testate autorevoli fanno già questo ( mi viene in mente TMW Netwoork che è gestito da Triboo , Mondadori , lo stesso Aranzulla ha in cima la scritta "questo sito contribuisce all'Audience del Messaggero ) , ma qualcuno mi ha sconsigliato di prendere come esempio i grandi editori perché sono un caso a parte :?.
Voi che ne pensate ?