L'iva sui trasporti è indetraibile e diventa un costo.

Buongiorno a tutti.

Ho un dubbio relativo alla gestione fiscale del nuovo PC che mi sono assemblato quest'anno: da gennaio in avanti ho acquistato i vari componenti da più fornitori (in modo da avere i pezzi che mi interessavano al miglior prezzo) per cui risultano più fatture di acquisto.

Secondo voi alla fine dell?anno posso procedere all?ammortizzamento diretto di ogni singolo componente (singolarmente sono tutti sotto la soglia dei 516.11 euro) o devo considerare il valore totale e quindi ammortizzare su più anni?

Ciao a tutti.
Ho un dubbio che riguarda il trattamento dell'IVA sulle spese accessorie di acquisto di un bene. Ho provato a fare una ricerca per vedere se qualcuno aveva già trattato l'argomento ma ho trovato solo risposte dal punto di vista del venditore e non dell'acquirente...

Il mio dubbio è relativo a come contabilizzare l'IVA sulle spese di trasporto esposte in fattura.
Facciamo un esempio (per semplicità di calcolo metto ancora l?IVA al 20%):

•      MERCE:                                       imponibile =      50 ?                       IVA = 10 ?
  

•      SPESE DI TRASPORTO:          imponibile =        5 ?                        IVA =   1 ?
  

•      TOTALE FATTURA:                  imponibile =      55 ?                       IVA = 11 ?
  

L?IVA sulle spese di trasporto è detraibile nella stessa percentuale della merce?
Oppure i costi accessori sono da considerarsi in ogni caso indetraibili e quindi trattati come costi?

Grazie a tutti delle risposte.
In effetti questo periodo mi servirà per capire se affidarmi in toto ad un commercialista oppure chiedere solo qualche consulenza. Mi tengo aperta (per il momento) questa scelta visto che il regime degli ex-minimi prevede delle agevolazioni che il regime ordinario non ha (IVA annuale, esonero da scritture contabili e IRAP). Inoltre attualmente sono libero professionista solo per il fisco, ma di fatto sono un "finto dipendente": rientrerei nella schiera dei contribuenti marginali per diversi motivi (numero di clienti, struttura molto ridotta, etc.).
Al massimo queste settimane mi saranno servite per migliorare la mia cultura in materia fiscale...

Salve a tutti.
Sono attualmente nel regime dei "Minimi" ed il prossimo anno (mio malgrado...) entrerò nel regime degli "Ex-Minimi". Pertanto dal prossimo anno avrò a che fare con IVA, IRPEF e scritture contabili... In questi giorni sto studiando un po' l'argomento e chiaramente mi sono venuti dei dubbi...
In particolare mi (vi) chiedevo questo: nell'acquisto di un "bene promisquo" l'aliquota di IVA indetraibile che fine fa? E' corretto trattarla come un costo e quindi portarla in detrazione nella stessa percentuale dell'imponibile (abbassando quindi l'imponibile ai fini IRPEF)?

Ciao a tutti e buona domenica.
Davide

Il giorno 05/02/2007 sono stato multato da Trenitalia perché il mio abbonamento regionale non era valido per accedere ad un treno Intercity (per la cronaca: preso solo per non tardare al lavoro, visto che quella mattina tutti gli altri treni avevano ritardi abissali).
Comunque: il controllore mi fa il verbale, faccio le mie rimostranze per iscritto sul verbale stesso e lo firmo (pertanto la notifica vera e propria della multa è del 5/2/2007).

Comunque, per non incorrere in ulteriori sanzioni, qualche giorno dopo tento di pagare la multa, ma il numero di c/c postale segnato sul verbale non risulta più attivo (il pagamento online infatti non riesce).
Contatto Trenitalia via mail, la quale mi fornisce un altro numero di c/c postale (conservo tutt?oggi quella mail): ma quando provo ad effettuare il pagamento online mi viene segnalato che il numero è errato. E infatti, telefonando al centro assistenza delle poste, mi danno conferma che effettivamente tale c/c risultava estinto.

Con l?umore non certo allegro, la mattina successiva, prima di andare in ufficio, mi reco agli uffici di assistenza alla clientela di Trenitalia alla stazione di Milano Centrale: dopo un buon 15 minuti di ricerca, gli impiegati mi forniscono un nuovo (ed è il terzo!!!) numero di c/c postale dove pagare la multa. Finalmente si rivela essere quello giusto: all?ufficio postale, infatti, pago regolarmente la multa di 15.10 euro.
Un incredibile trambusto per una cifra quasi ridicola? Mah!

La cosa veramente incredibile è che stasera, tornando a casa, mi trovo un?ingiunzione di pagamento di Trenitalia datata 4/5/2009 (a oltre 2 anni di distanza) e consegnatami oggi tramite Raccomandata.
Il mio problema è che potrei non poter provare l?avvenuto pagamento della multa nel 2007, perché non riesco più a trovare la ricevuta di pagamento (anche se ancora non ho perso la speranza di ritrovarla).

Vi chiedo: nel caso non trovassi tale ricevuta, dovrei pagare un?altra volta? Una beffa nella beffa?
Oltretutto è normale che tra una notifica di multa e un?ingiunzione di pagamento trascorrano oltre 2 anni???
Non è tanto per la cifra (alla fine ora sono 43.70 euro), ma visto il servizio scadente offerto da Trenitalia non vorrei dare a questi signori (se così vogliamo chiamarli) nemmeno un centesimo in più del dovuto.
Oltretutto non vorrei che la segnalazione di mancato pagamento fosse dovuta alla non correttezza del c/c postale che mi era stato fornito. Il conto era certamente attivo, ma poteva non essere quello su cui effettivamente pagare le infrazioni.

Non sarebbe la prima volta che ad un pendolare tocca pagare 2 volte per la stessa infrazione! :():

Teoricamente ho 30 giorni di tempo per pagare, a meno di non fare ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto.

Che fare??? :bho:

Dal 1° gennaio 2008 ho aperto partita IVA con il regime dei contribuenti minimi.

Ora, avvicinandosi il momento della dichiarazione dei redditi, mi sono sorti un paio di dubbi:

1. E' possibile portare in detrazione al reddito le donazioni effettuate verso le ONLUS (Unicef, WWF, etc...)?
2. E' confermata l'indetraibilità delle spese mediche? Il commercialista di un collega dice che è possibile portare in detrazione la parte eccedente la franchigia: ha ragione?

Attendo risposte.
Grazie e buona giornata.
Davide