Sarà perché proprio pochi giorni fa è passato un anno da quando ho perso un amico e il ricordo è ancora vivo, ma ci ho pensato molto in questi giorni.
Fino a prima di scontrarmi con questa realtà la pensavo ovviamente allo stesso modo. E' molto difficile capire la situazione dall'esterno, senza aver provato quell'assurdo senso di impotenza che ti da una persona tossicodipendente (parlo di eroina); senza aver visto il dolore immenso di una madre incapace di evitare che quel giono arrivi.
Il fatto è che l'eroina è ben diversa dalla droga come la immaginiamo noi: sbagli la prima volta che la provi, sbagli ancora di più la seconda, forse la terza, ma poi basta, il controllo non è più tuo, smetti di essere la persona che eri prima.
Sono d'accordo che questa soluzione sia in un certo senso un'ammissione di non riuscire a gestire la situazione, ma non è certo per noi che sono fatte quelle stanze. E' per evitare che chi lo farebbe comunque lo possa fare senza rischiare la vita. Al tempo stesso mette chi vorrebbe provare, perchè pensa che l'eroina sia una droga come le altre, davanti alla cruda realtà che pochi purtroppo conoscono: dopo averla provata occorrono due ..... grandi come una casa per tornare in possesso della propria vita; l'eroina non è soltanto uno sballo, soltanto una trasgressione o soltanto un vizio.
E, opinione personale, potrebbe anche aiutare chi nè dentro a trovare il coraggio per intraprendere la via dell'uscita.
Più che altro mi sembra che i lati negativi siano soltanto supposizioni, mentre il grande vantaggio certo sarebbe salvare sicuramente qualche vita in più. Ho visto anche i dati riguardanti la [url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/06_Giugno/13/veronesi.shtml]Svizzera, più che positivi, e credo che invece di escludere questa cosa a priori, in base ovviamente al nostro punto di vista che preferisce non vedere, magari sia da prendere in considerazione. Sì, ci sono sicuramente soluzioni migliori, ma dalle nostre parti si dice "Piuttosto che niente... meglio puttosto" e la situazione attuale mi sembra il niente, il piuttosto è la possibilità di recuperare in futuro delle persone che altrimenti sarebbero perse per sempre. Io preferisco di gran lunga un ergastolo per gli spacciatori, ma intanto mi accontento di dure pene, senza dimenticare che esistono anche le vittime però, spesso consapevoli, ma tante volte no.
Ho voluto portare la mia esperienza; non sì può certo scegliere con chi giocare e a chi affezionarsi da bambini, e non si immaginerebbe mai che in un piccolo paese può capitare di perderne più di uno per strada. Almeno si entra in contatto con una realtà e con esperienze che altrimenti per il resto della propria vita si avrebbe quasi sicuramente ignorato.