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Le persone affette da problemi alla dentatura, spesso e volentieri si rivolgono ai professionisti del settore per tentare un rimedio mirato. D'altronde, i **denti **sono una componente importante per ognuno di noi: non solo permettono la masticazione e un corretto utilizzo della dialettica, ma la loro utilità trova habitat anche sotto un punto di vista meramente visivo, estetico, di inclusione sociale.
Quando la dentatura è solita riscontrare anomalie, quali possono essere problemi di crescita o un allineamento non proprio corretto, i dentisti consigliano l'adozione di un apparecchio dentale.
Sotto questo aspetto va però fatta chiarezza. Attualmente esistono due principali tipi di apparecchi per denti: quelli **fissi **e quelli mobili. I primi, come dice la parola stessa, non possono essere rimossi se non al termine del trattamento, mentre i secondi possono esser tolti e reinseriti senza alcuna difficoltà e a totale discrezione della persona interessata.
Tuttavia, in alcuni casi qualcuno potrebbe richiedere il cosiddetto apparecchio invisibile, ovverosia un tipo di impianto che strutturalmente e funzionalmente segue gli stessi connotati di un qualsiasi altro apparecchio, ma che esteticamente ha un punto in più a suo favore.
L'apparecchio invisibile infatti, ha la peculiarità di poter essere esibito a terzi senza che questi si accorgano della sua presenza! Si tratta infatti di un apparecchio trasparente, che elimina di fatto tutte le questioni estetiche che generalmente si presentano quando si parla di impianti dentali.
Per quanto riguarda il fattore costo, un apparecchio dentale richiede una spesa media di 2.000 euro, con una fascia di prezzo che è comunemente intesa tra i 1.000 e i 4.000 euro. Chiaramente, il listino va ulteriormente ad incrementarsi qualora il cliente richieda un apparecchio invisibile.
Il prezzo totale dell'intervento è tuttavia variabile anche sulla base dell'onorario richiesto dal dentista operante, spesso specchio di garanzia e professionalità.