Gentile Utente
Quanto da lei riferito è vero solo in parte.
Le faccio un esempio senza dilungarmi in teorie inutili.
Supponiamo che lei abbia avuto un colpo di frusta dieci anni fa e la percentuale di danno biologico permanente riconosciutale era il 2%.
Oggi ha un nuovo sinistro, con danno che interessa la stessa sede. Valutazione danno biologico permanente pari al 3%.
A lei spetta il danno (biologico permanente) differenziale, ossia 3 - 2 = 1.
E attenzione: non deve calcolare il danno come fosse uno. Lei deve calcolare il danno al 3%. Poi quello al 2%. Infine fare la differenza.
Ciò in considerazione del fatto che il danno tra 0 e 1 è differente rispetto a quello tra 2 e 3%. Quest'ultimo è maggiore perché logicamente più grave.
In ogni caso, laddove non venisse riscontrato un danno biologico permanente superiore rispetto a quello già risarcitole in passato, Lei deve comunque chiedere il ristoro del danno biologico temporaneo (computato in base ai giorni di invalidità temporanea che stabilirà il medico legale).
Oltre alle spese vive e al ristoro di ulteriori voci di danno.
Il consiglio è quello di non affidarsi alla propria assicurazione. Tanto meno ai medici che la compagnia vi mette a disposizione. Meglio un proprio difensore. Pare fin troppo ovvio, infatti, che il soggetto che deve pagare cercherà di sborsare il meno possibile.
Saluti
Titotito