Un saluto a tuttti gli amici del forum. Mi scuso se inizio la mia partecipazione al forum con un argomento così spinoso e delicato, ma è una cosa accaduta di recente e sto cercando chi può darmi informazioni al riguardo.
Tornato da un periodo di ferie, ho incontrato un mio vecchio ex-vicino di casa (che non vedevo da anni), che mi ha raccontato la sua disavventura con una donna thailandese, conosciuta qualche anno fa durante un viaggio in LOS.
Niente di nuovo, la solita storia come tante se ne sono lette (e purtroppo se ne leggeranno ancora) sui forum, ma c'è una particolarità che mi ha fatto riflettere.
In breve: anni fà, durante un viaggio nel nord-est, a RoiEt, egli fa la conoscenza di una coppia (lui italiano, lei di RoiEt) che hanno una specie di agenzia matrimoniale (con tanto di sito web); qui tramite loro ha conosciuto una giovane ragazza thai, e tra i due in breve tempo è nata una relazione.
Nel giro di pochi mesi i due si sposano, e vengono a vivere in Italia, a Milano. Segue la solita trafila burocratica per i documenti di lei (C.F., C.d.S., ecc.) poi, il finale amaro: appena avuta la C.d.S., la moglie scappa da casa... Viene ritrovata alcuni mesi dopo, su denuncia alle Autorità competenti da parte del marito, a lavorare in un salone di massaggi della città.
La cosa che non torna, è che questa donna , a detta del marito, non ha nessuna esperienza lavorativa, nè nessun titolo di studio che la abiliti a svolgere questa professione.
Per mia personale esperienza, posso dire che durante il nostro soggiorno in Italia, la mia compagna (thailandese) voleva fare qualche lavoro e abbiamo anche cercato in un salone di massaggi della nostra città. Però la responsabile del salone (thailandese) ci disse subito che lei non poteva lavorare lì, perchè non aveva un titolo di studio che la abilitava a svolgere quella professione (infatti, la mia compagna non ha mai svolto attività di massaggiatrice e non ha mai seguito neanche un corso al riguardo)...
Quindi, se ne deduce che per svolgere regolarmente la professione di massaggiatrice, anche nel nostro paese è necessario possedere un diploma, o titolo equivalente, che abiliti a questa professione.
Un'altra cosa che non torna è che dopo pochissimi giorni essere scappata di casa, quella donna si era aperta una Partita IVA ed era subito andata a lavorare in un salone di massaggi. Inoltre la polizia, incaricata delle indagini a seguito della denuncia di scomparsa del marito, la ritrovò in una delle stanzette chiuse del centro massaggi in questione, intenta a massaggiare un anziano cliente.
Lo svolgersi di questi avvenimenti potrebbe far pensare che questa donna avesse già pianificato tutto prima di scappare dal marito, (subito dopo aver ottenuto la C.d.S necessaria per poter soggiornare regolarmente nel nostro paese): questo spiegherebbe l'apertura della P.IVA in tempi immediatamente successivi all'allontanamento (e lo svolgimento di una professione per la quale non ha neanche i requisiti minimi).
Per cercare di capirci meglio, la mia compagna si è anche recata nel centro massaggi in questione, e ha finto di essere interessata a svolgere l'attività di massaggiatrice in quel salone.
Ha parlato con le ragazze che lavorano lì, che alla domanda di come fossero riuscite ad entrare in Italia, le hanno risposto che si erano sposate con un italiano, poi in Italia il matrimonio era finito ed erano andate a lavorare lì ... Le hanno anche fatto il nome di un personaggio (italiano, non faccio il nome per motivi di privacy) che le aveva messe in contatto con il loro futuro marito...
Tra le altre cose, le hanno anche detto che per svolgere l'attività di massaggio in quel salone non serviva avere nessun diploma, nessun titolo di studio(!), bisognava solo aprirsi una Partita IVA; alla domanda di quanto fosse il salario , le hanno risposto che loro riuscivano a fare anche 4.000 (?!) Euro al mese...Un'altra cosa che le hanno detto è che i proprietari di quel salone avevano bisogno di altre ragazze thailandesi, perchè stavano aprendo in città altri saloni come quello.
Adesso, alla luce di tutto questo, la faccenda comincia a puzzare: in Italia i proprietari di questi saloni hanno continuo bisogno di ragazze thailandesi per foraggiare i loro saloni, in Thai ci sono questi "intermediari" che trovano delle mogli thailandesi a cittadini italiani soli che cercano una compagna, poi una volta in Italia, coi documenti belli e fatti, la moglie saluta il marito italiano e la ritroviamo a fare la massaggiatrice in uno dei saloni di massaggio di questo "circuito" (i proprietari sono sempre gli stessi). Coincidenze? O dietro tutto questo si cela una truffa ben organizzata, con l'unico scopo di far entrare regolarmente in Italia queste future "massaggiatrici"?
Per quei pochi che ancora non lo sapessero, in un centro massaggi regolare le massaggiatrici possiedono un diploma e vengono assunte con un regolare contratto dal proprietario del salone; inoltre, lo stipendio si aggira sugli 800 euro (lordi) al mese.
Poi, ci sono questi altri saloni, in cui le massaggiatrici possono esercitare senza avere nessun diploma, non c'è nessun contratto di lavoro (i proprietari del salone fanno aprire una Partita Iva alle ragazze, che quindi operano in qualità di libere professioniste, scaricando i proprietari da ogni responsabilità) e qui le ragazze guadagnano molto di più, anche 4.000 Euro al mese, (praticamente in nero)...E credo sia inutile specificare in che modo arrivano a guadagnare simili cifre.
A seguito di tutto questo, ora il marito si sente in qualche modo vittima di una truffa.
Per quello che posso fare, vorrei aiutare questa persona, quindi volevo sapere se anche a qualche utente del forum è successa la stessa cosa, che per semplicità ho riassunto in questi 4 punti:
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sposato con una thai (di solito conosciuta tramite un intermediario, agenzia matrimoniale, ecc);
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vostra moglie non ha mai avuto esperienze professionali nell'ambito dei massaggi e non possiede nessun titolo di studio relativo a questa professione;
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dopo essere entrati in Italia e dopo aver ottenuto la C.d.S., dopo poco tempo il vostro matrimonio finisce, o per abbandono repentino di vostra moglie, o per un grave litigio, a cui di solito fa seguito una denuncia alle Autorità (e richiesta di separazione con addebito) - litigio che in questo caso è provocato proprio da vostra moglie, per poter mettere fine al matrimonio ed essere libera di andarsene, senza conseguenze, per perseguire il suo fine (fare la massaggiatrice in uno di questi saloni);
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appena vostra moglie si è allontanata da voi, non torna in Thailandia, ma subito si apre una P.IVA e subito va a lavorare come massaggiatrice nel salone di massaggi (nonostante il punto 2).
Mi chiedo dove siano finiti i mariti delle "massaggiatrici" che hanno divorziato, se qualcuno di loro fosse un utente di questo forum lo pregherei di mettersi in contatto con me per raccogliere la sua esperienza.
Comunque, allargo questa richiesta a tutti gli utenti del forum:
se qualcuno di voi ha avuto un'esperienza simile, se si riconosce in questi 4 punti, o se conosce persone che si sono separate da mogli thai (secondo i punti sopra elencati), se possibile racconti la sua personale esperienza; può anche mettersi in contatto con me (in pvt, o direttamente al mio indirizzo email) per raccontare la sua personale esperienza; vorrei raccogliere le vostre testimonianze, perchè penso siano di qualche utilità, anche nell'eventualità che questa persona voglia adire le vie legali.
Vi ringrazio per l'attenzione.
Giancarlo