Buonasera gebe
Sul tuo quesito occorre fare alcune precisazioni.
L’associazione culturale, in quanto tale, è per definizione una organizzazione senza scopo di lucro (ENC Ente non commerciale), nella quale sono presenti un certo numero di soci che condividono gli stessi ideali e obiettivi.
Quindi non è un organismo riconducibile ad una sola persona.
Le associazioni non profit, come le culturali, non hanno la partita Iva perché sono enti non commerciali.
Ciò non significa che l’associazione non possa svolgere una attività collaterale o sussidiaria di natura commerciale per la quale deve avere una partita Iva e sottostare ad alcuni obblighi di carattere contabile, fiscale e di condotta. In ogni caso non puoi dare all’associazione la tua partita Iva ma la stessa deve averne una autonoma.
Se l’attività dell’associazioni non rispetta alcuni parametri perde la qualifica di ENC e diventa una organizzazione lucrativa con tutte conseguenze fiscali.
Devi conoscere inoltre i vari tipi di associazione, gli obblighi statutari e quelli contabili, i regimi fiscali, ecc.
Se intendi svolgere, da subito e con certezza, delle attività commerciali forse l’associazione non è la strada migliore da seguire.
L’associazione può essere costituita con atto privato (assemblea, atto costitutivo, statuto), soggetto a registrazione presso l’agenzia delle entrate dopo aver chiesto il codice fiscale. Oppure con atto pubblico, presso un notaio.
La procedura Comunica non c’entra nulla perché le associazioni non sono soggette alla CCIAA, INPS, INAIL. Questi sono adempimenti successivi se ci saranno dipendenti o assimilati (INPS, Inail, dichiarazioni).
Le informazioni fornite sono molto sintetiche e se hai altri dubbi riscrivi.
Saluti
G
gebe
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