Verso fine 2010 nasce un gruppo sul social network Facebook, che denuncia e mette in evidenza un clan malavitoso di un paesino in provincia di Napoli. Quindi il gruppo su Facebook nasce con l?esigenza di ?denunciare? soprusi, abusi, interessi e favoreggiamenti che orbitano intorno a questo clan. I fondatori e i membri hanno quindi pubblicato (anche a volte incautamente, con l?inesperienza di chi non è un giornalista) articoli, ritagli di giornale, citazioni di fonti dalla rete e stralci del libro ?Gomorra? di Roberto Saviano, il quale cita in un capitolo del suo libro il clan in questione. Il gruppo su Facebook è cresciuto con i consigli di alcuni giornalisti locali e con la visione di un'associazione contro la malavita (evito di farne il nome e chiamerò "associazione")ma, soprattutto, con la volontà e la caparbietà di due/tre persone che vivono con la speranza (spero non utopica) di vedere la propria città liberata dalla malavita. Ma il problema nasce verso la metà di Marzo 2011, quando legali della famiglia malavitosa querelano gli amministratori, i fondatori e addirittura Roberto Saviano, per diffamazione e calunnia (tale querela e stata fatta visionare solo ed esclusivamente all?associazione ,non ancora valutata dai guidici e non ancora comunicata alle parti). Cosa da far rabbrividire. Specifico che chi ha fatto nascere il gruppo si è mosso in maniera quasi anonima e addirittura con pseudonimi, con nomi tipici di questa città, onde evitare ripercussioni e intimidazioni da parte di determinati esponenti. In fondo qui ci viviamo ancora insieme ai nostri familiari. Quindi la preoccupazione di alcuni di noi è la rintracciabilità a causa della querela, visto che a chi compete spetta ancora la decisione di archiviarla oppure no. Se la cosa va avanti c?è il timore di far venire allo scoperto i ?responsabili? del gruppo tramite la Polizia Postale. Non sto a dire che le ripercussioni possono essere intimidazioni verbali nel migliore dei casi oppure rendere la vita difficile di un povero cittadino che si ribella. Certe ripercussioni possono essere vendicate anche a distanza di anni, quindi rendere delle vite di cittadini tranquilli dei veri a propri calvari.
Vivere in modo poco sereno e con il tarlo di essere nel mirino non lo si augura a nessuno, specialmente se non hai commesso nulla di male.
La loro querela quindi è intimidazione per ?smascherare? gli artefici e per far parlare sempre meno di loro. Ho possibilità che il tutto viene archiviato e quindi non ricevere nessuna visita?
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Rischio querela???