Salve a tutti, io sono un utente nuovo, e mi sono iscritto in primo luogo per rispondere a questo post perchè mi tocca particolarmente essendo stato un "figlio" che ha dovuto vivere, e soffrire, in una mansarda non abitabile.
Al di là del fatto legale, per cui incorreresti in reati penali di "abuso edilizio" e non solo, ma anche di "maltrattamento in famiglia" e altro, vorrei farti porre l'attenzione sul fatto umano: se un ambiente è classificato legalemnte come NON ABITABILE, te ci metti tua figlia????
Gli standard di abitabilità garantiscono la quantità minima di risorse necessarie ad un essere umano perchè possa crescere e vivere senza problemi di salute ma con benessere fisico e psichico. Si stabilisce la MINIMA quantità di aria, di luce, di volume e di superficie per un essere umano.
Certi standard sono stati creati già da circa 200 anni, insieme al concetto di diritto alla salute, dalla rivoluzione industriale in poi, quando i capitalisti segregavano gli operai ovunque senza il rispetto per il minimo spazio, la minima altezza, la minima illuminazione e ricambio d'aria e poi questi venivano sù tutti rachitici e sottomessi. Insomma senza rispetto per la loro salute ne dignità di esseri umani.
Quindi, certi standard e leggi non sono leggi stupide estemporanee, ma diritti consolidati ormai da secoli che hanno profondo senso di esistere.
Detto questo puoi chiedere a tua figlia di sacrificarsi, di adattarsi e di non rispettare i suoi bisogni minimi di essere umano, però se poi ti cresce sù con problemi alla schiena e con una ENORME dose di risentimento nei tuoi confronti... poi non ti lamentare; io ad esempio, principalmente per questo fatto, considero i miei genitori dei criminali lontanissimi dall'essere dei buoni genitori; non mi hanno dato un ambiente minimamente adeguato in cui vivere solo un ambiente deprimente ed opprimente quasi senza finestre e in cui quasi ovunque non si poteva stare in piedi; quanto ho sofferto a causa di questo!!! Se tornassi indietro denuncierei senza esitazione, così con una condanna per maltrattamento, abuso edilizio e altro, si guarda se si ridistribuiscono le risorse della casa in modo equo. Fatto stà che per me i miei genitori sono come morti, ed, a parte rapporti formali, non mi interessa coltivarci più niente insieme.
Ti consiglio quindi di pensare ad un'altra soluzione (per esempio un cambiamento della distribuzione e dei tramezzi interni della casa, una ridistribuzione delle risorse spaziali della casa. anche a scapito, magari, di uno spazio comune tipo soggiorno oppure tuo) che non leda i diritti umani basilari di nessun componente della tua famiglia.
Saluti