Salve, vorrei avere info su quale può essere il modo migliore per consentire la regolarizzazione di una compagna, cittadina extra UE, di un mio caro amico cinquantenne.
Loro sono fidanzati circa 8 anni e la sua compagna purtroppo non può tornare nel suo Paese d'origine senza poi attendere 10 anni prima di poter tornare in Italia.
Lui non intende sposarla perchè non vuole subire conseguenze (ha un lavoro stabile e regolarmente retribuito) qualora ci sarà una separazione futura.
La possibilità di una sanatoria è irrealizzabile, almeno per ora (l' ultima risale al 2017); ad Aprile, mi diceva, è stato emanato un Decreto Flussi 2019 ma per i soli lavoratori stagionali del settore agricolo ed alberghiero.
Cosa gli si può consigliare?
Grazie in anticipo dei vostri replies

Salve, cerco lumi in merito alla interpretazione corretta della norma L.104/92 su dimora/residenza del disabile ed in generale sulla possibilità di prorogare la dimora temporanea.
Io e mio padre disabile viviamo in 2 comuni distanti 150Km.
Mio padre da alcuni mesi vive da me ed abbiamo provveduto a modificare il domicilio appunto presso di me.
La scelta di non spostare la residenza di mio padre a casa mia é stata motivata dal fatto che poi occorrerà pagare l'ICI per quella abitazione dove lui risulta residente.
I miei quesiti sono i seguenti:

1. é possibile usufruire dei permessi giornalieri e congedi straordinari senza esibire prove dello spostamento di almeno 150Km?
   Nel caso, potrebbe essere sufficiente la prova dell'effettivo domicilio presso la mia abitazione, ad esempio con una dichiarazione scritta del suo medico curante che si trova nel mio comune di residenza, appunto?

2. il domicio dovrebbe avere carattere temporaneo e da qualche parte ho letto che il comune ove il disabile ha il domicilio, al termine dei 12 mesi da quando ha ottenuto l'effettivo domicilio, può d'ufficio spostare la sua residenza nel nuovo comune.
   É vero?

In generale come conviene comportarsi?

Ringrazio sin da ora per il vostro aiuto.

Buonasera, vengo a qui a chiedervi informazioni utili sugli scenari possibili in merito a donazioni, testamenti, compravendite, etc, di un immobile in cui attualmente vi è un genitore proprietario di un appartamento con usufrutto ed il figlio (unico) avente la porzione di immobile ereditata dall' altro genitore deceduto in comunione di beni.
Poichè tra i due non corrono attualmente buoni rapporti quali opzioni per la cessione della parte di immobile possono essere adottate dal genitore in favore di un terzo nella peggiore delle ipotesi?
Grazie