Salve a tutti,
sebbene possa sembrare che io stia proponendo un argomento già trattato, in realtà credo di sottoporre alla vostra attenzione un quesito decisamente originale che passo ad illustrarvi:
CONSIDERATO CHE: Il 24 novembre 1986, la Cassazione riconobbe espressamente la possibilità di estendere ai programmi per elaboratore la normativa in tema di diritto d'autore "in quanto opere dell'ingegno che appartengono alle scienze e si esprimono in linguaggio tecnico-convenzionale concettualmente parificato all'alfabeto o alle sette note"
CONSIDERATO CHE: Con il d. l. 518/1992 è stata recepita nel nostro Paese la direttiva 91/250/CEE, dedicata alla tutela giuridica del software ?ai sensi della Convenzione di Berna sulla protezione delle opere letterarie ed artistiche?, attraverso cui è stata modificata la legge sul diritto d?autore e si è fornita una specifica protezione al software in ambito penale.
VISTO: Il Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 art.53 comma 6 capo b che consente ad un dipendente di una pubblica amministrazione l' "utilizzazione economica da parte dell'autore o inventore di opere dell'ingegno e di invenzioni industriali;" senza previa autorizzazione.
CONSIDERATO CHE: il sottoscritto, dipendente di ruolo a tempo pieno di una pubblica amministrazione, ha creato una applicazione software che eroga servizi in ambito intrernet.
[CENTER]SI RICHIEDE[/CENTER]
Dato che posso utilizzare economicamente la mia applicazione che è una opera del mio ingegno, posso io essere titolare di partita I.V.A. dato che la suddetta utilizzazione economica si traduce nella riscossione di canoni di abbonamento ai servizi della mia applicazione?
Grazie a tutti per le vostre osservazioni.