Buongiorno,
a seguito di un ricorso del lavoro per richiesta di differenze retributive effettuato in marzo 2016 (dopo dimissioni volontarie rassegnate nel 11/2015), mi sono visto notificare, insieme alla memoria difensiva dell'azienda (una grande multinazionale), una *domanda riconvenzionale *nella quale mi viene richiesta la restituzione della mancata indennità di preavviso.
Dichiarando che il loro capo area (capo del mio capo) non aveva alcuna autorità a concedere tale privilegio e che per di più non sono presenti documenti che attestino la veridicità di tale accordo.
Premetto che la lettera di dimissioni, a seguito di accordi verbali con il mio diretto capo (non presente al momento in zona, e quindi per necessità contattato telefonicamente), conteneva il seguente esplicito rimando:
"come da accordi con il sig. xxxxxx chiedo che non venga trattenuto il mancato preavviso". e che come da procedura in corso nel nov 2015 sono state anticipate via fax e in seguito via raccomandata con ricevuta di ritorno.
L'azienda a dicembre 2015, nella persona dell'addetta dell'ufficio risorse umane deputata a tali tematiche, mi confermava sempre telefonicamente purtroppo, che sarebbe stato emesso un cedolino a gennaio 2016 con TFR e ratei SENZA alcuna trattenuta, così è stato.
Ora, l'azienda può richiedere tali spettanze dopo avere liquidato a gennaio 2016 tutte le mie spettanze?

Resto in attesa di un cortese parere e ringrazio per il tempo che mi dedicherete.