Buonasera,
vi pongo un quesito al quale non riesco a rispondere con certezza: Tizio muore e gli viene notificato decreto penale di condanna per violazione art. 186 cds. In seguito a ricorso degli eredi il reato viene dichiarato estinto. Il veicolo, tuttavia, è in custodia presso centro autorizzato. Considerato che il reato è estinto e gli eredi vorrebbero demolìrlo, secondo voi sono tenuti al pagamento delle spese di custodia? Vi preciso che il giudice nulla dice in ordine a queste. Grazie!

Il bene è suo a prescindere dalla trascrizione, considerato che anche la sentenza di usucapione ha effetti dichiarativi e non costitutivi.

In verità non esiste un avente diritto, ma il mio cliente non vuole un bene non suo.

Buonasera a tutti,
vi pongo un quesito un po' urgente che spero possiate aiutarmi a risolvere.
Un mio cliente mi ha chiesto di usucapire una serie di bene. Causa contumaciale perché pacifica.
Ora, la momento di eseguire la voltura e la trascrizione si rende conto di aver inserito un bene che in realtà non gli spettava.
Ora, l'istanza di rettifica della sentenza mi pare inopportuna considerato che non si tratta di un errore materiale del giudice, ma della parte.
Come posso comportarmi? Non mi è mai successo e, ragionando, dovrei comunque aprire un procedimento civile.
Vi attendo copiosi.Grazie

In effetti non avevo pensato alla donazione!

Pensandoci meglio, dire che la moglie ha diritto alla ripetizione delle somme da lei erogate.

Una casa acquista prima del matrimonio, ma ampliata in regime di comunione con il denaro proveniente dai frutti dell'eredità personale del coniuge proprietario, può essere oggetto di una divisione in sede di divorzio? A mio avviso l'altro coniuge potrebbe avere diritto solo alla restituzione della metà delle spese documentate sostenute per l'ampliamento.
Per voi invece?

Nessuno contribuisce alla discussione?

Beh, a fronte di un profilo simile non potremmo che parlare di affidamento incolpevole. Però se il nome, il cognome e l'indirizzo fossero di un mammifero, bipide dotato della parola non credo sia così pacifica la situazione

Buonasera! Ho un quesito da porvi: si può configurare il reato di sostituzione di persona ex art. 494 c.p. qualora si assuma un nome di fantasia -o meglio molto comune e non riconducibile ad una persona specifica - per conoscere persone in chat, offrendo inoltre altre informazioni non veritiere come il luogo di residenza e lo stato civile? Nell'ipotesi, poi, che queste informazioni siano rese nel momento in cui si conosca personalmente e alla fine la storia finisca, si può sempre configurare una responsabilità penale per le menzogne raccontate? A mio avviso no, perché non c'è né un danno né un vantaggio