Ok, ti ringrazio.
danybrown
@danybrown
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RE: Conto corrente intestato ed eredità
Perdonami Giurista, forse tra voi avvocati avrete già capito, ma io continuo a non capire.
È ovvio che se non glielo contesto davanti ad un giudice si tiene tutto, ma quello che chiedevo è se il suo diritto è del tutto legittimo, o illegittimo o che cos'altro.
Gli basta aver versato anche solo 100 Euro in tre anni per poter dire che ha diritto comunque al 50%? O soltanto su ciò che lui può dimostrare di aver versato? O ne ha diritto comunque in ogni caso? O in nessun caso?
In altre parole volevo capire quanto la causa possa essere "probabilmente" vinta/persa?
Puoi essere più chiara ed esplicita?
Ti ringrazio ancora. -
RE: Conto corrente intestato ed eredità
@giurista said:
E' diverso. Egli ha titolo se questo non verrà contestato.
Scusa, ma non ho capito; contestato o cointestato?
Non mi puoi chiarire meglio la cosa?
Il conto era intestato a Pippo e Pluto e contiene 10.000 Euro.
Pippo è morto ed ha lasciato in eredità il denaro a Pluto e Topolino, metà ciascuno.Quanto prendono?
Pluto dice che a lui gli spettano comunque 5.000 perché il c/c è cointestato ed altri 2.500 perché corrispondenti al 50% in eredità relativi alla quota di Pippo.
Topolino (cioè io) dice che gli spettano solo 5.000 perché equivalenti al 50% in eredità di tutti i 10.000 visto che non ci sono prove che Pluto abbia mai versato alcunché. -
RE: Conto corrente intestato ed eredità
Grazie dela risposta.
Quindi anche se cointestatario il mio amico non ha alcuna titolarità sul c/c e dunque eredità il 50% della disponibilità del c/c e non il 50+25 come invece pretende.
Giusto?Dunque è bene che mi faccia dare gli estratti conto dalla banca? Solo l'ultimo anno o da quando è aperto?
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Conto corrente intestato ed eredità
Insieme ad un amico ho accudito per diverso tempo un amico comune con grossi problemi di salute che visto il peggiorare delle sue condizioni ci aveva lasciato la firma del suo conto corrente per le poche operazioni necessarie al suo mantenimento.
Va chiarito che la persona era in affitto e non era benestante; aveva solo una piccola pensione di invalidità che veniva utilizzata quasi del tutto per le spese generali ed il vitto. Noi ci preoccupavamo prevalentemente di accompagnarlo all'ospedale, le dichiarazioni Unico, le poche beghe quotidiane, seguire la badante, fargli la spesa settimanale, ecc.Ad una certa data mi sono trasferito mantenendo sempre i contatti con entrambi ed ho saputo poi che per ragioni a me non note il c/c è stato chiuso circa due anni fa e riaperto come conto cointestato soltanto ai miei due amici. Non ho dato grande importanza della cosa perché tanto sapevo che avendo già domiciliato affitto ed utenze sul c/c c'era poco altro da fare e c'era già chi lo stava facendo.
Nelle scorse settimane questa persona è deceduta ed abbiamo scoperto che poco prima di morire aveva ereditato una piccola somma (circa 45.000 euro) che a sua volta ha ritenuto di dare in eredità a noi in parti uguali per ricompensarci delle attenzioni ricevute.
Non ci sono altri beni, né altri eredi o parenti.Tutto sembrava risolto e stavamo attendendo soltanto lo sblocco del c/c quando del tutto casualmente il mio ormai ex amico ha saputo che essendo cointestatario ha diritto al 50% della somma versata sul c/c e quindi la ripartizione prevista dal testamento è solo relativa al rimanente 50%. In pratica a me spetterebbe solo il 25% (circa 12.000 Euro).
Immediatamente il mio ex amico si è rivolto ad un legale ed io sono stato costretto a fare altrettanto.Ora il mio legale ritiene che possiamo avviare una causa per contestare l'arbitrarietà di questa ripartizione perché è evidente che nessuno dei due cointestatari era a conoscenza di tale norma e d'altra parte l'ex amico non ha mai versato un centesimo sul c/c, ma semmai ha fatto dei prelievi.
Non ci sono invece gli estremi per poter dichiarare che ci sia stata circonvenzione di incapace e d'altra parte davanti al notaio c'era stata l'accettazione del testamento; il problema è nato settimane dopo. Ho solo il dubbio che in realtà lui lo sapesse e non abbia detto nulla per portarmi all'accettazione del testamento senza tante discussioni.
Ora il problema è che tutti mi sconsigliano di procedere perché la "legge è chiara" e andrà a finire che dovrò pure pagare le spese legali.
L'unico ad insistere è proprio soltanto il mio legale.Come stanno le cose? Tanto più che non trattandosi di una grossa somma lo farei soltanto per una questione di principio, ma non al punto di buttare i soldi dalla finestra in una "causa persa".
Tra l'altro, se avviassi la causa, posso contestare gli eventuali bonifici fatti sul c/c personale di questo ex amico?
E non posso avvalermi di meccanismi alternativi come il Giudice di Pace?
Grazie
Daniele