Salve Danilo,
capisco bene le sue remore, dal punto di vista umano. Lei è dipendente di una azienda dove i soci le hanno chiesto di fare l'amministratore di un altra società sempre a loro appartenente. Di questa però è amministratore solo sulla carta, di fatto senza poteri. Alla mancanza di poteri però non corrisponde una mancanza di responsabilità e di questo lei è consapevole e anzi la situazione la preoccupa molto. A questo punto però cosa vuole fare? L'assemblea dei soci di fatto non ha approvato il bilancio 2009 nè la sua revoca e fintanto che questo non accade lei rimane incastrato nella situazione attuale. In più lei non ha neanche presentato delle valide dimissioni, dal momento che quelle verbali o per email non hanno alcun valore. Mandi subito delle raccomandate ai soci dove si dimette ufficialmente dalla carica tanto per iniziare. Ma se la situazione non si sblocca a breve deve agire senza indugiare oltre anche perchè è un suo preciso dovere quello di porre in essere tutte le iniziative del caso compresa quella estrema di rivolgersi al tribunale. D'altronde è meglio rivolgersi al tribunale che essere chiamato da un pubblico ministero a rispondere del suo operato. Non chiarisce se la società sta operando al momento o se è inattiva. Ma se sta operando (sotto la sua responsabilità) perchè non blocca (dopo averli avvisati naturalmente) la delega in banca ai soci? In questo modo per poter continuare l'attività loro sarebbero costretti a nominare il nuovo amministratore, liberandola. Saluti