Buongiorno!
Sono un architetto e per lavorare sono costretta ad aprirmi una P.IVA e iscrivermi all'inarcassa. Nessuno studio è disposto a prendermi senza P.IVA. Avendo superato il 35° anno di età vorrei sapere che tipo di P. IVA mi conviene aprire (mi è stato consigliato il regime agevolato - L. 388/2000, conveniente per i primi 3 anni di attività mi hanno detto).
Vorrei sapere in tutto quanto dovrò corrispondere all'inarcassa percependo il reddito minimo (so che si tratta di due rate da pagare due volte l'anno ma vorrei sapere se ciascuna di esse può essere a sua volta raetizzata). Il mio problema è enorme!! Mi propongono di aprirmi la P.IVA x lavorare ma mi danno solo 900 ? mensili. Guadagnando così poco e dovendo pagare anche un affitto mi risulta difficile mettere da parte qualcosa per poi pagare le tasse tutte insieme!!!
Grazie!

Buongiorno a tutti. Vorrei chiedervi un'informazione. Attualmente lavorando in uno studio professionale con ritenuta d'acconto guadagno ? 700 mensili nette. Avendo superato la soglia dei fatidici ? 5000 nel caso in cui dovessi riuscire a farmi fare un contratto a progetto quanto dovrebbe versare per me all'inps il mio datore di lavoro? Si parla di 1/3 io e 2/3 lui, ma di cosa, delle 700 euro??! Grazie!!

Lavoro in uno studio di ingegneria da qualche mese ma dal prossimo mese il mio compenso complessivo fa si che io superi la cifra di 5000 euro lorde annue (con lo stesso "datore di lavoro"). Per la cifra fino ad ora ricevuta posso fare la ritenuta d'acconto per prestazioni occasionali ma poi come potrò fare per continuare a lavorare nello stesso studio professionale? Non mi conviene aprire la partita IVA come vorrebbe il capo visto che guadagno solo 700 euro mensili. Io gli avevo suggerito un contratto a progetto ma lui mi ha detto che secondo lui gli viene a costare troppo. E' vero? Costerebbe più della riten. d'acc.? E nel caso quale alternativa potrei proporgli? Grazie!