Il video è davvero molto interessante! A me Facebook dà l'impressione di essere come un po' spaesato, di aver dovuto trovare un modo per guadagnare e di averlo fatto in modo maldestro, chiedendo soldi ai soggetti sbagliati, agli utenti invece che agli inserzionisti (facendoli diventare, appunto, la stessa cosa). Dall'altra parte Google ha messo in moto la sua efficientissima macchina pubblicitaria, che ormai non teme confronti. Però lo ha fatto in modo intelligente, capendo che YouTube non è uno "sterile" motore di ricerca, e che su una piattaforma di condivisione l'utente creatore di contenuti è merce preziosa, da salvaguardare e incentivare. Così, invece di limitarsi ad applicarvi il suo sistema pubblicitario, arricchendosi alle spalle del lavoro degli utenti (lì sì che ci sarebbe stata una bella polemica!), ha creato il partner program. Il sistema in questo modo è meritocratico, si arriva in prima pagina per i contenuti (almeno nella maggior parte dei casi) e non perché si è pagato di più per guadagnare visibilità come su Facebook!
Jecks capisco in pieno il tuo punto di vista, su YouTube Italia ci si dovrebbe preoccupare di più del contenuto... se la metà degli YouTuber che accendono le polemiche utilizzassero il loro tempo per migliorare i propri contenuti invece che a discutere su alcune questioni la community ne gioverebbe, e non poco.
Per quanto riguarda il caso Yotobi e la casta mi sembra che l'utente che ha puntato il dito, Andreani, sia uno YouTuber che fa leva sui meccanismi sensibili della community, per denunciarne le ingiustizie dice lui, per guadagnare visualizzazioni dicono molti altri (fra cui la sottoscritta).
Io comunque se non guardo sempre anche l'altra faccia della medaglia non sono contenta, ecco qui quindi le mie riflessioni. Secondo me la polemica sterile e accusatoria di Andreani (tipica dell'utente che ricerca solo attenzioni) mette in ombra una parte della community che legittimamente prova un disagio per il lato economico della piattaforma. Non tutti vanno su YouTube alla ricerca di intrattenimento, o almeno non solo. Molti utenti vivono la piattaforma come un social network, come una rete sociale di condivisione e interazione, che si basa quindi sulla fiducia. E fino a prova contraria lo YouTuber è una figura ben diversa da quella di un distante attore televisivo, è parte integrante della community. Capisco quindi che alcuni utenti desidererebbero più interazione da parte dello YouTuber o una trasparenza maggiore su alcuni argomenti. Così, in quelli che cercano non solo contenuti validi, ma anche autenticità da parte dei creatori, la logica economica di YouTube può insinuare il sospetto, perché il fatto che gli YouTuber vengano pagati può mettere in discussione la loro credibilità (ad esempio: mi sta parlando di un tale prodotto perché vuole condividere con me una cosa che gli piace o è stato pagato da una azienda per farlo?).
Il punto però è che finché le azioni degli YouTuber sono legali, si possono fare osservazioni ma non lanciare accuse. Dove sta scritto, per esempio, che un canale più grande debba per forza andare alla ricerca di canali più piccoli e di valore per segnalarli? Se si pensa che sarebbe bello un ritorno a una maggiore collaborazione fra gli utenti è legittimo e si può benissimo fare presente il proprio pensiero, ma in maniera serena e civile, non accusando e mettendo su un teatrino come è successo nel caso di Andreani.
Faccio un ultimo esempio, personale questa volta, e poi mi zittisco che sto scrivendo un poema. A me non piace molto l'idea della serata nel locale a pagamento con lo YouTuber, perché credo ci siano altri modi, più personali, di fare incontri con i propri viewers. Anche il merchandising degli YouTuber è qualcosa che non mi interessa (per quanto possa seguire e apprezzare uno YouTuber non mi interessa di avere la sua faccia stampata su una maglietta). Detto questo, però, non vedo niente di male in nessuna delle due pratiche. Quello che cerco di dire è che una cosa è il fatto che non ti piaccia un comportamento di uno YouTuber, un'altra è l'attaccare lanciando accuse. Nel mio esempio, un conto è dire, non compro il gadjet dello YouTuber o non vado all'evento perché non mi interessa, ne ho tutto il diritto, un'altra cosa è dargli del venduto. Capisco benissimo che per un ragazzo che voglia riuscire a mantenersi con YouTube sia necessario ricorrere a queste iniziative... a meno che non abbia le visualizzazioni di PewDiePie e allora sta a posto per tutta la vita!
Spero in questa opera letteraria di essermi spiegata,
a presto, ciao!