@Contabile said:
Ciao e benvenuto.
Ove non vi siano cause di incompatibilità con il tuo attuale contratto puoi farlo.
Puoi svolgere l'attività come prestazione occasionale e nel merito ti rimando al topic in evidenza sulla pagina del FORUM.
Nel caso questo "secondo" lavoro sia continuo devi obbligatoriamente aprire la partita IVA.
Per altri consigli sarebbe opportuno capire di che cosa ti occuperesti.
Buongiorno e Buon inizio Settimana.
Grazie della risposta, mi rilassa sapere che non incorrerò in alcuna complicazione. Credevo che un contratto a tempo indeterminato negasse la possibilità di aprire una parita IVA. Aver saputo il contrario mi solleva molto!
Mi occupero di editoria.
Colgo l'occasione per porre 2 ulteriori quesiti.
Ho visto che vi sono 6 regimi di conabilità (Ordinario, Semplificato, Super semplificato, Attività marginali, Forfettario, Nuove iniziative produttive),
1°
il requisito necessaro relativo al volume di affari, inteso come tetto massimo per un determinato regime, comprenderebbe il lordo del mio attuale impiego o si rivolgerebbe esclusivamente all'attività con partita IVA? ( questo lo chiedo perchè ovviamente conosco il lordo del mio ruolo impiegatizio, ma non posso sapere a priori quanto [e sè!] guadagnerò con la nuova attività )
ad esempio :
- il mio lordo attuale come impiegato è di 20.000 Euro annui,
- il mio lordo attuale come editore è di 0 Euro annui (ovviamente)
- il tetto per il regime fiscale "Nuove iniziative produttive" è di 30.987,41 Euro annui
Il tetto del regime fiscale "Nuove iniziative produttive" comprederebbe il lordo del mio ruolo impiegatizio? E, se si, potrei adoperare quel tipo di regime fiscale sino all'anno in cui quel tetto non verrebbe superato giusto?!
2°
Essendo la mia attività una nuova iniziativa produttiva, potrei utilizzare il regime fiscale "nuove iniziative produttive"? ( considerando ovviamente validi i requisiti del primo quesito )
Cordiali Saluti
Ciperus.Papyrus