Salve a tutti,
sono nuovo del forum, ho visto che l'argomento è stato trattato in altri post, ma non riesco ancora a venirne a capo.
Sono un praticante avvocato abilitato al patrocinio.
Ho abbandonato lo studio dove ho fatto pratica e ne ho aperto uno tutto mio.
Premetto che ho un pò di lavoro che per fortuna ancora non mi richiede fatturazione.
Tuttavia ultimamente mi sono entrate alcune domiciliazioni e si è chiusa una causa pendente per la quale con sentenza controparte (una società) è stata condannata al pagamento dei miei compensi.
Per una delle domiciliazoni mi hanno già chiesto la fattura (non si accontentano di prestazione occasionale) quindi dovrei aprire la partita IVA.
I dubbi che mi assalgono sono i seguenti:
Attualmente le uniche entrate di cui sono sicuro sono 300 euro della suddetta attività di domiciliatario e circa 1.000 euro liquidati in sentenza.
Spero vivamente che, sia il lavoro che le entrate vadano ad aumentare, ma se così non fosse potrei trovarmi a non aver nulla da dichiarare, che problemi mi comporterebbe?
Come devo comportarmi con la previdenza? non sono ancora iscritto alla cassa forense, in fattura dovrò mettere anche il 4%? e se lo inserisco, dove dovrò versarlo?
Se mi iscrivo alla Cassa, avrei un contributo minimo mensile da versare?
Grazie mille a chi vorrà aiutarmi
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