Salve a tutti,
sono anch'io un nuovo utente di questo forum!
Piacere di conoscervi tutti.
Pubblico questa discussione perchè vorrei avere qualche consiglio su come comportarmi con l'avvocato a cui ho dato mandato per risolvere una questione legata ad un finanziamento concesso a mia madre oltre le sue effettive possibilità di rimborso. Mi piacerebbe avere il parere di persone competenti in materia, così vi descrivo il tutto:
Sia io, che mio fratello e mia sorella, deceduta nostra madre, siamo venuti a conoscenza di un finanziamento erogato a nostra madre di 3.000,00 elevato successivamente ad una linea di credito pari a 8.500,00 sebbene fosse una semplice pensionata. Ovviamente, essendo deceduta, la finanziaria ha pensato bene di rivalersi sugli eredi e così abbiamo dato l'incarico all'avvocato in questione di verificare la valenza di quanto preteso dalla finanziaria e la correttezza professionale legata alla stipula del contratto di finanziamento dato che nostra madre non avrebbe avuto modo di ripianare il debito sottoscritto percependo una pensione di soli 400,00 euro mensili...
Parlando con l'avvocato (era il gennaio 2007) ci disse che avrebbe dato un'occhiata alla documentazione, che avrebbe studiato il caso e che avrebbe provato a scrivere alla società finanziaria per contestare/conciliare il valore del finanziamento concesso.
L'avvocato dopo aver studiato la documentazione ha inviato 1 raccomandate alla società finanziaria indicando quale fosse la nostra posizione in merito e, l'unica risposta ricevuta è stata una semplice lettera, nemmeno spedita per raccomandata, inviata in data 12/04/207 in cui la finanziaria forniva i dettagli della documentazione richiesta dal nostro avvocato e contestualmente richiedeva il pagamento dell'importo finanziato entro un tot di giorni dal ricevimento della stessa.
L'avvocato non ci ha portato a conoscenza di tale comunicazione e di sua spontanea iniziativa, ha inviato un nuova raccomandata, in data 31/07/2007 indicando nuovamente quale fosse la nostra posizione al riguardo.
Da quest'ultima raccomandata sono passati ben 8 mesi e così, nel febbraio 2008 l'avvocato (che sino ad allora non si era mai fatto sentire in merito) ci ha contattati, presentandoci la sua parcella di ben 3.000,00 spiegandoci che a parer suo la pratica si era conclusa. In realtà non abbiamo alcun riscontro che la finanziaria abbia passato a perdita l'importo erogato a nostra madre, e così abbiamo contestato il totale della parcella spiegando che saremmo stati disposti a pagare un acconto e che avremmo pagato il saldo di quanto dovuto solo a conclusione della pratica.
Desidero precisare che non ho contestato il valore della parcella (anche se per quanto fatto mi sembra un po' esosa!!!!) anche perchè sembra essere stata calcolata utilizzando gli onorari e i diritti stabiliti dalle tabelle degli ordini degli avvocati in base al valore della pratica da gestire, ma mi sono opposto al pagamento totale della stessa dato che non avevo alcun riscontro che la pratica si fosse conclusa a nostro favore. E secondo me la pratica non è ancora chiusa
Una parcella di quel tipo l'avrei potuta accettare solo se la gestione della pratica avesse previsto anche eventuali cause; ritengo comunque che l'avvocato avrebbe dovuto informarci dei costi che avremmo dovuto sostenere se avessimo deciso eventualmente di far causa alla società finanziaria: non sarebbe stato nel nostro interesse pagare ugualmente la finanziaria per l'importo scoperto e tutti le spese processuali qualora avessimo avuto torto davanti al giudice per la definizione della pratica, non vi pare?
L'avvocato ovviamente non ha voluto sentir ragione e, a distanza di 2 mesi ci ha spedito lettera raccomandata per il pagamento della sua parcella entro 5 giorni dal ricevimento della stessa, per non incorrere in atti di citazione.
Ho parlato con gente che si intende di queste cose un po' più di me, sebbene anche loro non svolgano la professione di avvocato, e mi hanno
detto che per un lavoro del genere (solo 3 raccomandate e lo studio della pratica), senza aver fatto causa e senza aver concluso la pratica, l'importo 3.000,00 euro ? era una "rapina".
Come dovrei comportarmi? Dovrei far esaminare tutta la documentazione dall'ordine degli avvocati?
Voi cosa ne pensate?
Grazie a chiunque risponderà.