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    • Emergenza Rifiuti: nuova ordinanza per i trasgressori

      Si profilano tempi difficili per i napoletani che trasgrediranno alle nuove disposizioni adottate dal Comune in termini di gestione e smaltimento dei rifiuti. Il sindaco, Rosa Russo Iervolino, ha infatti firmato in questi giorni un’ordinanza con la quale sono state previste delle multe molto ingenti per chi getterà i rifiuti fuori dagli orari previsti, li depositerà in luoghi non idonei o non rispetterà gli altri punti previsti dal regolamento. E le multe previste sono abbastanza ingenti, quindi i napoletani faranno bene a fare attenzione.

      Nel testo si legge ad esempio che chi sarà sorpreso a depositare imballaggi non piegati, non a bordo strada e in giorni ed orari diversi da quelli stabiliti, potrà essere multato per un importo pari a 619 euro circa, mentre chi non conferirà nelle apposite isole ecologiche rifiuti taglienti, come vetro, ceramica, metalli e simili, si troverà a dover pagare una sanzione di 154 euro e 75 centesimi. Altrettanto salata la multa per chi sarà “beccato” a depositare materiali come bottiglie di plastica o lattine nei contenitori destinati all’indifferenziata potrebbe essere multato per un importo che va da un minimo di 25,82 euro ad un massimo di 154,94 euro. Sanzioni “importanti” che per il momento tuttavia non soddisfano tutta la fattispecie e che hanno come obiettivo principale soprattutto quello di ridurre la quantità di rifiuti che al momento soffocano le strade e le piazze della città.

      Nel frattempo l’emergenza continua così come la querelle con alcune regioni che hanno confermato la loro indisponibilità nell’accogliere i rifiuti della Campania. Continua, infatti, a dire no la Liguria che in una lettera inviata nei giorni scorsi al ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, per mezzo dell’Assessore all’Ambiente della Liguria, Renata Briano, ha ribadito la posizione della Regione che, pur sottolineando i bisogni di solidarietà regionale, fa confermato l’impossibilità di ricevere i rifiuti napoletani a causa “delle caratteristiche territoriali e della capacità residua di smaltimento delle discariche esistenti”. Diversa è invece la posizione della Regione Lazio che per bocca del proprio Presidente, Renata Polverini, ha ribadito la necessità che “ci sia la disponibilità totale di tutte le regioni per accogliere la nostra parte dei rifiuti. Chiaramente - ha poi aggiunto la Polverini - ciò dovrà avvenire sempre dopo un tavolo tecnico che stabilisca le quantità di ciascuna regione. Però ancora non ci sono risposte”.

      Ritornando all’ordinanza del sindaco Iervolino, nel testo si legge che anche i fruttivendoli dovranno vendere frutta e verdura senza foglie in modo tale da ridurre la quantità di umido prodotto in città, proposta che è stata accolta da un certo scetticismo dai commercianti napoletani che accusano il cattivo funzionamento del sistema di raccolta e di smaltimento.
      “E’ un problema di organizzazione - dice un fruttivendolo del centro storico - io posso anche vendere frutta e verdura senza foglie, nel senso che sono io stesso a toglierle. Ma non ho capito dove smaltirle”. Gli fanno eco altri commercianti che aggiungono “Vediamo cosa succede, ma non credo che servirà a molto questa ordinanza e soprattutto staremo a vedere quanto durerà”.
      Uno scetticismo generale che deriva sostanzialmente dalla convinzione che, una volta passata l’emergenza, l’ordinanza sarà accantonata e il tutto tornerà ad essere gestito come ai “vecchi tempi”. Nel frattempo si è insediata la task force fortemente voluta dalla Regione Campania per poter usufruire di un supporto tecnico sia per le attività di vigilanza sia per quelle di comunicazione. A fare parte di questa “squadra speciale” sono esperti di Igiene Pubblica, Epidemiologia, Malattie Infettive e Gestione Ospedaliera, ai quali si aggiunge la cooperazione dell’Ordine dei Medici. Per il momento il nuovo sistema di vigilanza è ancora in corso di definizione e si prevede che potrà essere operativo entro le prossime settimane.

      Ma la grave situazione del napoletano non cessa di essere argomento di scontro politico e di reciproca accusa tra i responsabili che in sostanza si passano la “patata bollente”, scaricandosi vicendevolmente le responsabilità che, in una situazione di così grave emergenza, devono necessariamente essere generali; dal cittadino alle istituzioni. A livello politico continua lo scontro tra la Iervolino che si dichiara ancora serena e sicura di aver compiuto al meglio il proprio dovere e gli altri leader politici.
      Insomma ancora una situazione di forte emergenza, mentre tra le strade della città non si vedono ancora i risultati di queste misure e la spazzatura continua ad allargare le strade della città.

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    • estione dei rifiuti: quali soluzioni possibili?- Prima parte: termovalorizzatori

      Dopo un periodo di relativa ed apparente calma a Napoli è riscoppiata la crisi dei rifiuti che hanno nuovamente invaso le strade e le piazze del capoluogo campano. Un?emergenza, quindi, che si ripropone e che pare sempre lontana da una definitiva soluzione.
      Ma come mai la gestione dei rifiuti sembra essere così complicata soprattutto per l?amministrazione partenopea? E soprattutto quali sono i nuovi orizzonti che adesso si aprono per cercare di approdare ad una soluzione effettiva?

      Cerchiamo, quindi, di capire quali sono le soluzioni fattibili e quali i pro e i contro delle possibili alternative.

      TERMOVALORIZZATORI: Un termovalorizzatore è sostanzialmente un inceneritore di rifiuti capace di sfruttare il contenuto calorico dei rifiuti per produrre calore, riscaldare acqua e generare energia elettrica. A differenziarlo, quindi, dai vecchi inceneritori è appunto la capacità di non limitarsi alla sola combustione dei rifiuti, ma di produrre energia dalle sostanze di scarto, eliminando allo stesso tempo il problema. Nonostante ciò anche i termovalorizzatori non sono totalmente ?ecologici?, visto che anche questi strumenti non riescono ad evitare l?emissione di diossina nell?atmosfera circostante. Probabilmente è proprio questo aspetto che spinge le comunità a non accettare questo tipo di impianti che, nonostante tutto, sembrano essere tra le migliori soluzioni per il problema rifiuti. Non a caso l?uso dei termovalorizzatori è molto diffuso in Europa, dove si contano circa 300 impianti con punte massime in paesi come la Svezia, la Danimarca, l?Olanda, la Germania e la Francia, ma anche in paesi extra-europei come gli Stati Uniti, il Canada e il Giappone.
      Ritornando a casa nostra, e precisamente in Campania, da sempre la punta di un problema molto più diffuso, l?utilizzo dei termovalorizzatori non ha mai avuto vita semplice, visto che il primo termovalorizzatore è stato impiantato, dopo tante polemiche, soltanto nel marzo del 2009. Nonostante le difficoltà il recente problema rifiuti riesploso nel capoluogo campano ha spinto la giunta comunale di Napoli ad approvare un protocollo di intesa con il quale si prevede la realizzazione di un termovalorizzatore nell?area di Napoli est, così come previsto dall?accordo di programma sottoscritto dal sottosegretario Guido Bertolaso ed Asia, l?azienda incaricata a Napoli della raccolta dei rifiuti. Con questa intesa, in sostanza, la Regione si è impegnata a trasferire al Comune le aree sulle quali si dovrà realizzare l?impianto.
      A Napoli si cerca quindi di aprire una nuova pagina,come ha voluto sottolineare il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, che ha anche annunciato la presentazione del piano industriale del ciclo integrato dei rifiuti, ribadendo, insieme al Governatore Stefano Caldoro, che il nuovo termovalorizzatore sarà aperto al massimo tra un mese. I vertici partenopei intanto invocano l?appoggio delle altre Province, come ad esempio Caserta, alle quali dovrebbe essere assegnata solo la frazione già biostabilizzata dei materiali.
      Non si placano tuttavia le polemiche, come ad esempio quella del presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Ugo Leone, che esprime dubbi circa la nascita di una seconda discarica in località Terzigno.

      Ufficio Stampa
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    • O.R.S.A.: in prima linea per la sicurezza alimentare

      Istituito con una delibera regionale del 17 luglio 2007, presso l?istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (I.Z.S.M.), l?Osservatorio Regionale per la Sicurezza Alimentare (O.R.S.A.), è un organo operativo dell?Assessorato Regionale alla Sanità con il compito di tutelare gli interessi dei consumatori e di seguire e curare le attività produttive operanti sul territorio regionale. Tra i suoi compiti principali rientrano soprattutto attività di monitoraggio, relative alla tracciabilità dei prodotti alimentari, e compiti di informazione, divulgazione e promozione, svolti prevalentemente nei confronti dei consumatori e delle associazioni dei produttori.

      Le sue funzioni sono strettamente necessarie per orientare ed indirizzare le politiche attuate dagli Assessorati regionali della Sanità, dell?Agricoltura, dell?Ambiente e della Ricerca Scientifica, grazie ai dati e alle informazioni raccolte ?in prima persona? e a quelle che all?O.R.S.A. giungono dagli Enti ?correlati?, anch?essi operanti nel settore della sicurezza alimentare.

      Il rapido scambio di dati, raccolti ed aggiornati in tempo reale, permette di creare un sistema di stretta cooperazione e correlazione tra i diversi enti, così da consentire un maggior coordinamento delle attività e, conseguentemente, anche delle politiche da attuare sul territorio. Lo scopo principale dell?O.R.S.A. è , quindi, quello di fornire agli enti regionali tutti gli strumenti necessari per rendere molto più efficaci gli studi e le analisi dei rischi legati al consumo degli alimenti, senza dimenticare di correlare i suoi studi e le sue ricerche con una serie di elementi necessari sia nella fase di valutazione sia in quella di gestione dei rischi.

      Tutto ciò si traduce, dunque, in una maggior prevenzione dei rischi per la salute dei cittadini, grazie alla creazione di una rete di comunicazione integrata e un sistema di controllo che prevede l?affidamento di specifici compiti e funzioni alle diverse strutture amministrative interessate. Grazie alla sua attività di costante informazione e monitoraggio, l?O.R.S.A. ha anche il compito di gestire una aggiornatissima banca dati nella quale sono raccolte tutte le notizie relative a qualità, sicurezza alimentare, tracciabilità dei prodotti, sorveglianza della sicurezza alimentare, attività di informazione e formazione in materia di sicurezza alimentare.
      Importante è anche il coordinamento che l?O.R.S.A. stabilisce non solo cin gli organi regionali ma anche con quelli operanti a livello nazionale e comunitario e questo al fine di rendere le sue funzioni sempre più precise ed efficaci.

      Ufficio Stampa
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    • RE: Scambio link energia, solare e tecnologia

      Ciao io cerco scambio link per portale di chimica. Ti interessa?

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    • RE: Cerco Scambio Link

      Cio io cerco scambio link per portale di chimica

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    • Scambio link per portale di chimica

      Per importante portale di chimica(PR 4) cerco scambio link tematici
      Contattatemi a [email][email protected][/email]

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    • Energia solare: in arrivo il nuovo Conto Energia

      Si sta per aprire una nuova stagione per il fotovoltaico in Italia.
      In questa estate, che può essere considerata fondamentale per l?utilizzo delle fonti rinnovabili nel nostro paese, è arrivata la pubblicazione lo scorso 24 agosto in Gazzetta Ufficiale del famigerato Conto Energia, che dovrebbe portare, da qui a tre anni, a 3.500 megawatt istallati, mentre il Governo ha già presentato il proprio piano d?azione nazionale alla Commissione Europea, delineando un piano strategico di circa 8mila megawatt entro il 2020.

      Il testo pubblicato in Gazzetta, che non ha subito modifiche sostanziali rispetto a quello approvato il 7 luglio dalla Conferenza Unificata, nella sostanza fissa gli incentivi per chiunque produrrà energia elettrica attraverso l?istallazione di pannelli solari al silicio. Un settore, questo, che negli ultimi anni sta riscuotendo in tutt?Europa un grande successo e che quindi ha bisogno di essere adeguatamente regolamentato, anche perché i piani relativi agli incentivi hanno bisogno di essere adeguati ogni tre anni.
      Così da gennaio diventerà operativa la terza edizione, dopo il ?primo conto energia? e il ?nuovo conto energia? che l?hanno preceduto, con delle novità che andranno, purtroppo, ad intaccare al ribasso proprio gli incentivi legati all?acquisto dei pannelli.

      Cosa cambierà quindi con questa terza ?stagione??
      In primo luogo nei rimanenti mesi del 2011 si registrerà una riduzione di circa il 15% per quanto concerne le grandi centrali solari, con tagli in media pari ad un ulteriore 4% nel 2012 e nel 2013. Più ridotto sarà invece il ribasso per quanto concerne i piccoli impianti, ovvero quelli domestici, mentre chi ha già istallato un impianto o per chi non ha ancora completato i lavori e per l?allacciamento dell?impianto dovrà attendere i primi mesi del nuovo anno, non ci sarà alcuna riduzione.
      La riduzione del conto energia, dunque, sarà applicato solo alla costruzione di impianti nuovi, ovvero quelli che verranno istallati a partire dal 2011.

      Ma in cosa consisterà questa riduzione e chi ne subirà le maggiori conseguenze?
      In primo luogo bisogna precisare che il ribasso è legato principalmente al fatto che oggi i pannelli solari costano molto meno rispetto a qualche anno fa e che quindi in molti hanno valutato eccessivo l?incentivo concesso.

      Come detto le riduzioni saranno più ridotte per gli impianti più piccoli e andrà aumentando progressivamente per quelli di dimensioni maggiori. Nonostante ciò il provvedimento prevede anche una sorta di ?premio? per tutti quegli impianti che apporteranno un miglioramento dell?efficienza energetica degli edifici situati in Comuni con meno di 5.000 abitanti, in aree industriali e commerciali, presso cave o discariche e relativamente a quelli che andranno a sostituire coperture in eternit.
      E? stato inoltre elaborato un piano tariffario speciale che prevede delle erogazioni più corpose per quanto concerne gli impianti fotovoltaici ad alta integrazione architettonica e per quelli che utilizzano la tecnologia del solare a concentrazione.

      Agli incentivi previsti dal Conto Energia possono accedere le persone fisiche, le imprese, i condomini e gli Enti Pubblici, installando impianti solari con pannelli fotovoltaici. In seguito all?installazione dell?impianto il beneficiario dell?incentivo si dovrà impegnare a cedere per un periodo di 20 anni l?energia prodotta in esubero ai propri consumi: lo scopo, quindi, è incentivare l?utilizzo delle fonti rinnovabili.
      Nonostante le riduzioni previste dal nuovo Conto Energia il riscontro da parte di privati ed imprese pare essere positivo, visto che gli investimenti rimangono molto interessanti. A confermarlo sono numerose imprese, le quali hanno sottolineato come, nonostante le riduzioni e i tagli al sussidio, i margini di guadagno restano comunque alti, il tutto senza considerare che le riduzioni non sono ancora operative, mentre il costo dei pannelli solari si è già ridotto.

      Soddisfazione, quindi, nonostante le riduzioni, espressa anche dal direttore dell?Aper, l?Associazione dei produttori di energia rinnovabile, che ha commentato così il ?varo? del nuovo Conto Energia: ?Finalmente l?industria fotovoltaica ha certezze per tre anni?.

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