@Bruno Doper said:
Secondo me ti conviene analizzare casi simili al tuo. Sono un collezionista di fumetti da una vita, e in fumetteria ci sono dei cataloghi che elencano le proposte di varie case editrici (alcune valide ma indubbiamente piccole). Forse dovresti procurarti questi cataloghi (Anteprima e Mega) e indagare sulle suddette case editrici per capire che tipo di soluzione usano, magari con un occhio di riguardo alle più longeve. Per esempio, ho visto che alcune di loro usano la formula che hai suggerito: me ne vengono in mente almeno tre che risultano associazioni culturali...
Sì, sono parecchie le piccole case editrici strutturate come associazioni culturali, però in teoria l'ass.cult. non deve avere scopo di lucro e ci sono altri inconvenienti di gestione che vorrei evitare, se possibile (occorre avere dei soci, fare riunioni almeno annuali, ecc.). Poi pare che in questo settore i controlli siano molto frequenti e pignoli, quindi vorrei pensarci due volte prima di tentare questa strada... Certo, sempre meglio che chiudere, ma se ci fossero soluzioni più semplici tipo lavoro autonomo sarebbe molto meglio.
Ah, una curiosità visto che ci siamo: se l'editoria è esclusa dal regime dei minimi sapete dirmi per quale motivo il sito dei codici Ateco riporta la soglia per accedere al regime dei minimi 2015 anche per il mio codice (58.11.00 - Edizione di libri)???